Cookies

Cliccando su "Accetta", consentirai alla raccolta di cookies sul tuo dispositivo per farci migliorare la qualità del sito, analizzarne l'utilizzo ed aiutarci nelle nostre azioni di marketing. Leggi la nostra Privacy Policy per saperne di più.

How do people from Rome talk? OLD VIDEO

May 6, 2020

Trascrizione

Accedi o registrati per continuare a leggere

Ciao a tutti ragazzi e ragazze! Il video di oggi sarà un po' diverso perché oggi analizzeremo l'accento romano e anche, se vogliamo, il dialetto romano oppure la parlata romana o romanesca.

Sì, perché il romanesco è il dialetto più facile tra i dialetti italiani e infatti viene spesso anche chiamato una parlata e non un vero dialetto. [0:02] A differenza degli altri dialetti italiani, il romanesco è comprensibile da tutti gli italiani, da un piemontese come me, da un siciliano, da un veneto, da un fiorentino.

Ci sono alcuni cambiamenti, se vogliamo, tra italiano e romanesco, quindi alcune parole, alcuni suoni, alcune strutture grammaticali si trasformano in romanesco. Io non sono romano però mi piacciono i dialetti, mi piacciono le lingue, mi piacciono i suoni, quindi cercherò di analizzarlo per voi.

Se c'è qualche romano che guarda questo video magari può correggere eventuali imprecisioni che... che dirò. [00:59]

Trascrizione con glossario e audio isolato (sul PI Club)

Andremo a guardare un video di Svevo Moltrasio che è uno youtuber romano che ha vissuto a Parigi per molti anni e ha fatto una web serie, diciamo, divertente, comica sulla vita di due espatriati italiani a Parigi.

Poi è tornato a Roma e recentemente ha fatto un video che è diventato abbastanza popolare che è un po' un video celebrativo delle bellezze dell'Italia. [01:22] Diciamo che lui è come tutti in quarantena e si immagina con la mente di viaggiare nella penisola italiana e di ripercorrere tutte le regioni, tutte le città e le bellezze del nostro paese.

Lui utilizza il romano in una maniera anche un po' ironica perché il romanesco come qualsiasi dialetto è più, se vogliamo, espressivo, più divertente, più colorito dell'italiano. [01:45] Quindi spesso il dialetto viene utilizzato in questa maniera specifica.

Vi consiglio di vedere il video dopo aver visto la mia analisi e adesso andiamocelo a vedere!

[VIDEO]
Siamo a Stezzano, alle porte di Bergamo, nella provincia che sta pagando il prezzo più alto di questa pandemia

[S: Bergamo!] Per me Bergamo è sempre stata "Forza Atalanta, romani bastardi terun!".

Qui ironizza un po' imitando l'accento bergamasco. Come sapete, Bergamo è una delle regioni più colpite da... da questa... questa pandemia in Italia e... e quindi lui pensa a Bergamo e si trova in difficoltà a provare compassione per il popolo bergamasco, di Bergamo perché nel suo immaginario è sempre stato un po' ostile ai romani. [02:29]

Per me Bergamo è sempre stata "Forza Atalanta, romani bastardi terun!".

Possibile mo devo sta a piagne' pe' loro? Possibile che mo devo sta a piagne' pe' loro? Significherebbe in italiano "possibile che... ("mo" si usa al centro e al sud, significa "ora") devo sta a piange pe' loro?", "devo stare a piangere per loro". Questa struttura "stare a + infinito", "Stare a fare", "stare a dire", "stare a pensare" è come in italiano "star pensando", "stare dicendo", "stare facendo".

Possibile che ora devo star piangendo per loro? Però in romanesco come anche in molti dialetti del sud gli infiniti si troncano, si tagliano, quindi "stare" diventa "sta", "fare" diventa "fa". In questo caso "piangere" diventa prima "piagnere" perché in romanesco è "piagnere" e poi "piagne" perché togliamo l'ultima parte, togliamo "re". "Per loro" diventa "pe' lloro". Vedremo in questo video spesso alcune lettere in ita... in romanesco vengono tolte.

Possibile mo davo sta a piagne' pe' loro? Io non ge so mai stato a Bergamo.

Io non ce sono mai stato a Bergamo. Io non ci sono mai stato a Bergamo Ci, la particella ci così come anche i pronomi mi, ti, gli, vi diventa ce, quindi ce ma anche me, te. "Ti dico" – "te di[g]o" sarebbe. Ci diventa ce. Io non ci sono mai stato a Bergamo.

Ma a penzà che quando i romani ci sono arrivati già esisteva ed e...

A penzà che quando i romani ci sono arrivati, quindi "a penzà" sarebbe "a pensare", "a pensare". Cioè, è come dire "immaginatevi che", immaginatevi che sta raccontando qualcosa di curioso, "immaginatevi che", "a penzà che". Notate anche che "ns", "pensare" diventa "[nts]", "pen[ts]are", "penzà".

A penzà che quando i romani ci sono arrivati già esisteva ed è stata così annessa alla Repubblica. Non ce se crede quanto cazzo so' antiche 'e città italiane.

[Nce] se crede, [nce] se crede. "[Nce] se crede" sarebbe "non ci si crede", cioè è incredibile. [Nce] se crede. Non ce se crede quanto cazzo so' antiche 'e città italiane. Utilizza anche un linguaggio un po' volgare perché, diciamo, fa parte anche un po' della forza espressiva del dialetto la volgarità in alcuni casi. Quanto cazzo so' antiche. "So" sarebbe "sono antiche". Notiamo anche che in "cazzo" e in "antiche" la c si trova tra due vocali. Quando la c così come altre consonanti si trova tra due vocali diventa più simile a una g, "quanto [g]azzo so' anti[g]he". Quanto cazzo so' antiche 'e città italiane. Quanto cazzo so' antiche 'e città italiane. Notate anche "le città" diventa "e città", "e città". Spesso la l degli articoli sparisce totalmente, quindi lo vedremo anche dopo. "Le" diventa "e", "quanto cazzo so' antiche 'e città italiane". Non ce se crede quanto cazzo so' antiche 'e città italiane, tutte.

Le mura venete che separano Bergamo bassa e Bergamo alta sono patrimonio dell'umanità protetto dall'UNESCO Sono del XVI secolo...

Sono del [ts]edicesimo secolo. Come abbiamo visto anche prima, prima, se non sbaglio era "ns" che diventava "penzà" e anche "ls" diventa "lz", [lts]. Possono anche essere due parole: del sedicesimo, del [ts]edicesimo, del [ts]edicesimo secolo. Sono del sedicesimo secolo e sono conservate benissimo. Ma quanto cazzo è bella Bergamo? Ma quanto cazzo è [b]bella [b]Bergamo? La b di Bergamo è raddoppiata. Quanto cazzo è bella [b]Bergamo? E anche "bella" diventa "quanto cazzo è [b]bella [b]Bergamo?"

Appena tutto questo sarà finito io ci andrò e a sto... Appena tutto questo sarà finito io ci andrò.

Sentiamo la ci diventa anche qui un suono più simile a una [ʒ] "Io [ʃ]i andrò", "io [ʃ]i andrò". ...arà finito io ci andrò. A sto punto faccio... A sto [b]unto, a sto [b]unto. La p tra due vocali diventa più simile a una b. "E a sto [b]unto", "a sto [b]unto".

E a sto punto faccio un salto pure a Brescia. I primi insediamenti a Brescia sono del 1200 avanti Cristo.

"I primi in[ts]ediamenti", "ns" diventa "[nts]", "in[ts]ediamenti". ...1200 avanti Cristo. "Avanti Cristo", la c è tra due vocali, per lo stesso motivo diventa più simile a una g, "avanti [G]risto", "avanti [G]risto". ...avanti Cristo, li mortacci vostra! Li mortacci vostra! Li mortacci vostra, li mortacci tua, li mortacci sua è un'espressione romanesca molto colorita che indica in questo caso direi sorpresa, stupore, in alcuni casi è più quasi un insulto o una minaccia. Poi torna anche alla fine del video questa... questa frase.

L'UNESCO a Brescia protegge un'area monumentale del foro romano, il complesso monastico longobardo di San Salvatore e Santa Giulia. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io me ne vado subito a fa' un bel tour lì.

Ecco, questa frase non so se l'avete capita perché l'ha detta molto velocemente. Risentiamola. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io me ne vado subito a fa' un bel tour lì. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io vado a farmi un bel tour lì. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io vado a farmi un bel tour lì. In realtà è abbastanza chiaro ed è praticamente italiano. Solamente il modo in cui lo pronuncia e la velocità anche in questo caso rendono un po' difficile capire cosa sta dicendo. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io me ne vado subito a fa' un bel tour lì. Me ne vado subito a [f]fa', quindi non "a fare" ma "a [f]fa". Vediamo "fare" diventa "fa".

E ma affaccio pure sul lago Iseo, questo è giusto in mezzo Vabbè che già che ce sto che non me 'i spizzo gli altro laghi 'assù?
Già che ce sto che non me 'i spezzo gli altri laghi lassù? Già che ce sto. "Già che ce sto" significa "già che ci sono" che è come in inglese "while we're at it". Perché "sto"? Un po' come in spagnolo si utilizza "estar" al posto di "ser'"per indicare il luogo dove siamo, in romanesco spesso si dice "stare" al posto di "essere", quindi "ndo stai?" significa "dove stai [sei]?" Sto a casa. – "Sono a casa" diremmo in italiano standard oppure diremmo al nord. Vabbè che già che ce sto che non me 'i spizzo gli altro laghi 'assù? "Spizzo", "spizzarsi qualcosa" è una parola romanesca si... che significa "spararsi qualcosa".

Potremmo dire "mi sparo gli altri laghi", cioè vado a vedermi gli altri laghi, vado a dare un'occhiata, vado a visitare gli altri laghi, se vogliamo. Vabbè che già che ce sto che non me 'i spizzo gli altro laghi... E che cosa significa questa domanda? "Che, non me i' spizzo gli altri laghi?", "che non me 'i spizzo?" Significa praticamente "ma secondo te non lo faccio già che sono lì?". È una domanda retorica che ritorna anche dopo. In romanesco spesso ci sono queste domande fatte con "che", tipo "ma che sei scemo?" che in italiano meno romano sarebbe "ma sei scemo?", "ma che sei scemo?".

...lago Maggiore, il lago de Como, il lago de Garda.
Quindi sentiamo "di", anche la preposizione "di" diventa "de".

"Lago de Como", "lago de Garda" ...perché le Alpi? Che a pensacce io non so' mai stato manco a Cremona.

Che a penzacce io non so' mai stato manco a Cremona. che a Che pensarci io non sono mai stato neanche a Cremona. "A pen[ts]acce" vediamo "[ns]" diventa "[nts]", "[pents]". Vediamo la r sparisce, la r è assimilata, d... quindi abbiamo due c e poi la i di "pensarci" diventa una e, "pen[ts]acce". Perché se vi ricordate "ci" diventa "ce", quindi "pensarci" – "pen[ts]acce".

Tra poco ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia.

Tra poco ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia, cioè "tra poco" che significa non "tra poco" letteralmente, "tra pochi minuti", ma significa "quasi". "Ce sta" – "ci sta" e vedete "ce sta" e come abbiamo detto prima sarebbe "c'è" però spesso "essere" viene rimpiazzato da "stare" e quindi "ce sta" sarebbe "c'è". "La Francia" diventa "a Francia", abbiamo detto prima: la l dell'articolo sparisce, "che in tutta 'a Francia". "Che" diventa quasi "[g]he". "Ce sta più roba in Lombardia [g]he..." [g]he [g]he [g]he [g]he perché è tra due vocali, "ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia" prende un po' in giro la Francia perché ha vissuto a Parigi ed è stato un periodo molto difficile per lui e... Tra poco ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia.

Ma io mi faccio proprio un bel tour da Lombardia. Ve 'a dico tutta, rifaccio un salto pure a Milano.

"[Va'a digo dutta]", cioè "ve la dico tutta", sarebbe "vi dico la verità". "Sai che ti dico? Sai che ti dico? Mi faccio un salto pure a Milano!" [11:44] Risentiamo come lo dice: ...bardia. Ve 'a dico tutta, rifaccio un salto pure a Milano. Rifaccio, cioè faccio di nuovo un sarto. "Fare un salto", "fare un salto" è un'espressione italiana che significa "passare", "passare da un posto velocemente". Faccio un salto in farmacia, faccio un salto dal dottore, Faccio [n] sa[r]to. Lui dice "sa[r]to" perché "lt" in romanesco spesso diventa "[rt]", "faccio un sa[r]to". Inoltre "un salto" diventa "un [ts]a[r]to", quindi "s" diventa "[ts]", "l" diventa "[r]". Faccio [n] [ts]a[r]to. ...da Lombardia. Ve 'a dico tutta, rifaccio un salto pure a Milano.

Me vado a rivede' er bosco verticale e me faccio un bell'aperitivo.

Mi vado a rivede', mi vado a rivede', cioè vado a rivedermi, mi vado a rivedere, vedere di nuovo pure er bosco verti[g]ale Il bosco verticale sarebbe questa... questo grattacielo, questo palazzo a Milano che a lui non piace molto. L'articolo il in romanesco diventa er, "er bosco verti[g]ale". "Verticale", la c di "cale" diventa "[g]ale", "verti[g]ale". ...Milano. Me vado a rivede' er bosco verticale e me faccio un bell'aperitivo. Me faccio un bell'a[b]eri[d]ivo. A[b]eri[d]ivo, quindi la p diventa b, la t diventa d più o meno.

 Ma te pare che a noi italiani ce devono chiudere a chiave in casa pe' facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori?

Ecco, questa frase è molto difficile. Ma te pare che a noi italiani ce devono chiudere a chiave in casa pe' facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori? Ma te pare che a noi italiani, cioè "ma ti pare?", "ma ti sembra?", "ma ti sembra normale?" sarebbe, "ti sembra logico?" Ma te pare che a noi italiani ce devono chiude' in casa, cioè "ci devono chiudere in casa". [13:20]

Ma te pare che a noi italiani ce devono chiudere a chiave in casa pe' facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori?

"Pe' facce rende' conto", "facce" – "farci". Le due r di "per farci" si assimilano, quindi "pe' facce rende". "Rende" – "rendere", togliamo "re" di "rendere". "Rende' conto" – "rendere conto". ...pe' facce rende' conto de'e cose c'abbiamo là fuori. "De'e cose" sarebbe "delle cose". Poi [z]e di "cose" diventa "[g]o[s]e", perché tra due vocali la [z] diventa [s]. facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori? Che c'abbiamo la [f]fori. C'abbiamo e abbiamo sono la stessa cosa. Diciamo che "c'abbiamo" è un modo più colloquiale che in tutta Italia, non solo a Roma si dice. [14:23] "Non c'ho soldi" è come dire "non ho soldi" ma un pochino più colloquiale. "La [f]fori". Spesso il dittongo "uo" diventa solo "o" in romanesco. Pensate alla parola "buono", in romanesco si dice "bono", non "buono". Certo che 'sta [b]izza è bona, cioè "certo che 'sta pizza è buona".

Ma sì, che non ce ripassi poi in Veneto?

Che non ce ripassi poi in Veneto? La stessa domanda che dicevo prima. Che non ce ripassi poi in Veneto? Un po' come dire "ma che sei scemo?", come dire "già che se lì, non ripassi non torni in Veneto?"

E tutte que'e città meravigliose? Verona. Vicenza. Vi[ʒ]enza, non Vi[tʃ]enza, Vi[ʒ]enza.

E poi vabbè, spe', un giretto in Friuli-Venezia Giulia, da Trieste a Udine, non to'o fai? [Nto'o fai]?
Un giretto [nto'o] fai? Sarebbe "non te lo fai"? Quindi vediamo "non" diventa "[n]", "te lo" diventano una parola sola, diventa "[to]", "[nto'o fai]. ...da Trieste a Udine, non te 'o fai?

Mi fermo pure a San Daniele a magnarme er prosciutto. Magnarme. Magnarme, cioè "mangiarmi". Magnarme. Così come "piangere" diventa "piagnere", "mangiare" diventa "magnare". E via, dai.

Vabbè che poi a sto punto seguo le Alpi, Trentino Alto Adig, che pacchia! Fino a'a Valle d'Aosta Fino a'a Valle d'Aosta.

"Alla" diventa "a'a Valle d'Aosta", "fino a'a Vlle d'Aosta", quindi anche qui la l sparisce. ...e riscendo per er Piemonte.

Montagna, campagna, città, me 'mbriaco un attimo e poi giù in Ligu...

Me 'mbriaco un attimo, 'mbriacarse. Sarebbe "ubriacarsi". Mbriacarse. Bella Genova. La costa, le montagne. La [g]osta. Non "la costa" ma "la [g]osta", "la [g]osta".

A quel punto però già che ce so' tocca tajjà in orizzontale...

Già che ce so'. Prima ha detto "già che c'è sto", qua ha detto "già che ce so" – "già che sono qui", "già che ci sono". Già che ce so' Ferrara, Ravenna, m'abbuffo de roba, metto su una ventina de chili. Sarebbe "mi abbuffo di roba". "Abbuffarsi" significa "mangiare tanto, eccessivamente". Genova, Toscana.

Scendo pa'a Toscana.

Scendo pa'a Toscana. – Scendo per la toscana per. "Per la" diventa "pa'a Toscana", "scendo pa'a Toscana".

Siena, tutta la campagna e borghi, me rimbriaco e un altro salto al mare.

 Me rimbriaco, cioè mi riubriaco, "mbriacarse" sarebbe "ubriacarsi", quindi me rimbriaco, mi ubriaco di nuovo.

Però a sto punto me faccio pure l'Umbria. A sto punto me faccio pure l'Umbria. "Farsi" in questo caso ha un significato di "visitare". Sapete, il verbo "fare" in italiano ha un milione e mezzo di significati. "Farsi l'Umbria" significa andare a visitare l'Umbria. Mi sono fatto tutta l'Europa in bici. Vuol dire "ho girato, ho visitato tutta l'Europa in bici".

Beh, oh, a quer punto? 'a Pu..

. "A quer punto", non "a quel punto" ma "a quer", con la "[r]". ...Puglia, Che, non te 'a fai 'a Puglia? Avoja a scendessela tutta! Che, non [n'ta'a] fai 'a Puglia? Di nuovo la struttura di prima. Che, non te la fai la Puglia? "Farsela", cioè "farsi una regione", "visitare una regione".

Che, non [n'ta'a] fai 'a Puglia?

"La Puglia" diventa "a Puglia". Che, non [n'ta'a] fai 'a Puglia? Che, non te 'a fai 'a Puglia? Avoja a scendessela tutta!

Poi... Avoja a scendessela tutta!

"Avoja" è un'altra frase tipicamente romana. Dovrebbe dire un romano che cosa significa esattamente "avoja" A me da non romano sembra che "avoja" significhi, come dire, che qualcosa c'è in abbondanza, come dire "ma ce l'hai dello zucchero?" – "avoja", cioè "ne ho tanto". In questo caso forse indica la lunghezza della Puglia. La Puglia è molto lunga con tanti posti da visitare, quindi... ...non te 'a fai 'a Puglia? Avoja a scendessela tutta! Avoja a scendessela tutta! Cioè, è molto lunga da scendersela tutta, da vederla, da visitarla tutta.

Già che ce sto, ormai pure un salto in Sicilia è d'obbligo. Già che ce sto, già che ce sto. Prima abbiamo visto "ce so", adesso di nuovo "ce sto". Già che ce sto '[n]sa[r]to – un salto in Sicilia è d'obbligo, cioè è obbligatorio. Cià che ce sto pure '[n]sa[r]to in Sicilia è d'obbligo. Già che ce sto, ormai pure un salto in Sicilia è d'obbligo. Mare, storia, granite, cannoli.

Allora poi che, non me 'lo vado a fa' er bagno 'n Sardegna? E di nuovo la stessa struttura per indicare una domanda retorica, possiamo dire. Che non [mo'o] vado a fa' er bagno 'n Sardegna? Non me lo vado a fare un bagno in Sardegna? Che non [mo'o] vado a fare un bagno in Sardegna?

Allora poi che, non me 'lo vado a fa' er nagno 'n Sardegna? Con quel mare, que'e spiagge? Attracco in Campania, tutta la costa, Napoli, m'abbuffo un'altra volta, mi riavvio verso casa. Ma quanto cazzo de roba ci sta in Italia?! Li mortacci nostra! Ma non potevo nasce' in qualsiasi altro paese? Che le cose più belle che c'hanno fori pe' strada so' 'e piste ciclabili.

Le cose più belle che c'hanno fori pe' strada so' le piste ciclabili. Le cose più belle che hanno fuori per strada sono le piste ciclabili. Diciamo che Svevo qua è un po' polemico perché lui ironizza spesso sul fatto che noi italiani esaltiamo [19:38] e apprezziamo i paesi stranieri, diciamo: "Guarda come funziona tutto bene, hanno le piste ciclabili, funziona tutto mentre qui in Italia non ci abbiamo niente". E in realtà non ci rendiamo conto che a livello di cultura, di storia, di luoghi archi... architettonici non ci batte forse nessun paese nel mondo, quindi...

Beh, spero che vi sia piaciuta questa analisi, Spero che ci abbiate capito qualcosa. A me piace un sacco il romano, lo trovo molto molto espressivo. Magari non a tutti piace, però spero che vi sia piaciuta. Fatemi sapere se vi è piaciuta questa puntata, questa prima puntata di una serie forse sugli accenti e sui dialetti italiani.

E cos'altro posso dirvi: fate come tutte queste persone che vedete scorrere di lato, tutte queste persone sono i membri del mio club Podcast Italiano Club su Patreon, sono persone che mi sostengono economicamente, che sostengono questo progetto di divulgazione della lingua italiana attraverso contenuti interessanti e autentici Ci sono varie categorie di supporto economico, 1, 3, 6 e 9 dollari al mese.

E per tre dollari avete la trascrizione di tutti i video con la lista delle parole difficili che vedete in alto, a 6 dollari avete un podcast esclusivo per ogni video e episodio normale del podcast che faccio. Ci sono tanti contenuti extra, tantissimi contenuti extra, più di 200 persone che mi sostengono, quindi andate a dare un'occhiata. Grazie ancora, un abbraccio enorme a tutte queste persone. Grazie a voi per aver visto questo video. Ciao ciao. Alla prossima!  

Video precedente

Video successivo


Non c'è nessun video precedente


Non c'è nessun video successivo