Benvenuti su podcast italiano. Questo è un episodio di livello avanzato, in cui parleremo del calcio in Italia. Su podcastitaliano.com troverete la trascrizione del testo, che vi aiuterà a seguire più facilmente il testo e a studiare le parole sconosciute. Incominciamo.
In Italia ci siano molti sport di lunga tradizione, ma il calcio in Italia è di gran lunga quello più seguito e praticato. Secondo le statistiche, 4 italiani su 10 si dichiarano “tifosi”. Ma che cosa vuol dire tifoso? La parola tifoso è usata per indicare una persona che sostiene, o “tifa” una squadra di calcio; deriva da “tifo”, una malattia infettiva caratterizzata da alta febbre e sensi offuscati. Si potrebbe dire, in un certo senso, che anche il “tifo” sportivo può a volte, offuscare i sensi dato che nello sport – ma anche in altri ambiti, come nella politica – “facciamo il tifo”, e in ogni circostanza sosteniamo una squadra (o un partito) a spada tratta, come si suol dire. E’ un’etimologia curiosa, così come interessante è l’origine della parola “calcio”. Infatti in molte lingue esiste una parola che deriva o da “football” o da “soccer”, ma non in italiano. Calcio infatti significa “kick”. Come mai? Ai tempi del fascismo, molti forestierismi, ovvero parole straniere non apprezzate dal regime, sono state sostituite da parole italiane equivalenti. Alcune non hanno attecchito e non sono state usate dopo la caduta del regime, altre sì. Calcio è una di queste, che ha rimpiazzato completamente “football”.
Etimologia a parte, per molti italiani il calcio è importante, ed è sicuramente una causa di disaccordo e di discussioni accese (appunto, come la politica). Il calcio è uno degli argomenti di cui gli italiani amano discutere all’ossessione nella vita quotidiana.
I club italiani hanno ricoperto un ruolo importante nella storia del calcio europeo e mondiale, avendo vinto molti trofei interzionali; la nazionale italiana è seconda solamente al Brasile in quanto a coppe del mondo vinte (4 contro le 5 brasiliane). Nel campionato italiano, conosciuto come Serie A, hanno giocato innumerevoli campioni italiani e stranieri.
Negli ultimi anni però si è visto un netto calo nella qualità del calcio italiano: spesso in partite internazionali le squadre italiane fanno fatica contro quelle estere, perdendo o pareggiando più del dovuto, diciamo. Sempre meno campioni scelgono di giocare in Italia, i club italiani sono più poveri rispetto a quelli esteri e in generale si dice ci sia un calo di “appeal”, utilizzando questa parola inglese, della Serie A. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui gli stadi fatiscenti, spesso costruiti molti decenni fa, e la violenza delle tifoserie (ma non solo). Nella storia del calcio italiano infatti non sono pochi i casi di scontri tra tifosi di squadre opposte o scontri con la polizia. I tifosi più agguerriti sono chiamati “ultras” e, benché siano capaci di tifare pacificamente la propria squadra cantando e incoraggiando i proprio giocatori, a volte si macchiano di azioni violente che non sono perdonabili. E’ anche per questo che molte famiglie o persone ordinarie preferiscono non andare allo stadio e guardare magari la partita alla TV, per paura del tifo organizzato, e anche a causa di questo gli spettatori medi nelle partite di Serie A sono in calo.
Nonostante i numerosi problemi del calcio italiano, resta uno sport molto amato dal popolo italiano, che sostiene la propria nazionale molto calorosamente durante i tornei internazionali (anche se ultimamente si potrebbe dire che questo sostegno non è stato ripagato da prestazioni eccelse :D).
Molti ragazzini giocano da calcio fin da piccoli nelle cosiddette “scuole calcio”, ma il calcio è anche un passatempo di quasi tutti i bambini maschi (ma non solamente): basta un pallone e due alberi (o degli oggetti per creare una “porta” improvvisata) per poter giocare ovunque, nei giardini delle scuole, nei parchi, nelle piazze, per strada. Chi è cresciuto in Italia difficilmente non ha mai giocato a pallone da bambino, anchi chi non lo ama.
Nonostante ciò sono molti coloro a cui il calcio interessa marginalmente o proprio per niente. A volte si crea infatti una divisione tra la fazione degli “stupidi tifosi ossessionati da milionari che rincorrono un pallone” e quella degli “alternativi/hipster che non seguono il calcio, preferendogli meeting di geopolitica e diritto comparato”. Scherzi a parte, a me personalmente il calcio piace e lo seguo, ma penso che non abbia senso criticare chi abbia interessi diversi dai propri. Tutti abbiamo dei passatempi non necessariamente “produttivi”, che siano questi guardare il calcio in tv, andare al pub a bersi una birra o giocare a Pokemon Go. Il nostro cervello ha bisogno di distrazioni dalla complessa e stressante vita di tutti i giorni. L’importante è essere equilibrati e ricordarsi che, per quanto appassionante, rimane solo un gioco.
Spero vi sia piaciuto l’episodio, riascoltatelo per migliorare la vostra comprensione, come sempre sul sito troverete la trascrizione con la traduzione delle parole e espressioni più complicate. Non mi resta che salutarvi, ci vediamo presto! Ciao.