Yulia da San Pietroburgo. Come organizzare uno scambio linguistico
Note e risorse
Trascription
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Ciao a tutti, benvenuti o bentornati su Podcast Italiano. Oggi abbiamo un’intervista, dopo un po’ di tempo ritornano le nostre interviste. Oggi l’intervista (ma potremmo anche in realtà chiamarla conversazione) è con la mia amica Yulia, russa, che vive a San Pietroburgo, ma è nata nella città di Yaroslavl. L’intervista in realtà l’abbiamo registrata per la mia pagina la pagina del podcast su VK. Se siete russi o se studiate il russo saprete che c’è questo social network russo, che non è conosciuto praticamente da chi non abita nel mondo post-sovietico oppure non abbia una qualche familiarità con il mondo russo. Se per caso avete un profilo su questo social, iscrivetevi alla pagina di podcast italiano che si chiama “Podcast Italiano – Учи итальянский с итальянцем”, che tradotto dal russo significa “impara l’italiano con un italiano”, che sarei io. Abbiamo già fatto una video-intervista per questa pagina, e questa doveva essere una seconda video-intervista ,ma purtroppo ci sono stati dei problemi con la registrazione del video e dunque ho pensato: “l’intervista è interessante, perché non pubblicarla sotto forma di intervista per il podcast?”. Penso che sia molto interessante, abbiamo parlato degli scambi linguistici. Io e Yulia da più di un anno facciamo uno scambio linguistico (io l’aiuto con l’italiano e lei aiuta me con il russo) e devo dire che è lo scambio linguistico che è durato più di tutti nella mia, diciamo, storia di persona che ama le lingue e che ne impara un po’. Dunque volevamo parlare un po’ di come riuscire a trovare una persona con cui fare uno scambio linguistico, di cosa si può parlare e quali piattaforme si possono usare.
Dato che la maggior parte di voi non segue Podcast Italiano su VK e non avrà quindi sentito la nostra video-intervista, volevo giusto darvi un paio di informazioni su Yulia. Yulia studia giurisprudenza all’Università di San Pietroburgo, anche lei è appassionata di lingue, alle quali ha iniziato a interessarsi qualche anno fa, iniziando dall’inglese e passando poi per l”italiano, che impara da poco più di un anno. Per parlarlo da poco più di un anno sarete tutti d’accordo che lo parla davvero bene. Se vi interessa l’argomento potete seguire la sua pagina su VK che si chiama “Language Routine“.
Un’ultima cosa. Essendo questa un’intervista, potete trovarne la trascrizione integrale sul sito podcastitaliano.com, così come la traduzione delle parole più difficili tra parentesi. Detto questo, smetto di blaterare, sentiamo l’intervista. Buon ascolto!
Davide: Ciao a tutti, carissimi followers della pagina di Podcast Italiano su VK! Questa è una esclusiva per voi. Abbiamo anche oggi insieme a noi Yulia.
Yulia: Ciao a tutti!
D.: E oggi abbiamo deciso di parlare di un tema che è molto rilevante per tutti quelli che come noi imparano le lingue, ovvero gli scambi linguistici.
Y.: Esatto.
D.: Abbiamo un po’ di cose di cui parlare su questo tema. La prima di queste è definire che cos’è uno scambio linguistico, no?
Y.: Sì, abbiamo creato una scaletta (outline – letteralmente ” small ladder”) per sapere bene di cosa parlare, e quindi (ci) sarà un po’ di struttura questa volta. Allora Davide…
D.: Prima di iniziare volevo solo dire che faremo i sottotitoli di quello che diremo, dunque…
Y.: Perché non siamo pigri!
D.: Esatto, perché può essere utile. E seconda cosa: io correggerò Yulia come abbiamo già fatto nel precedente video quando farà degli errori. Per dare l’idea di come…
Y.: E ne farò!
D.: …di come davvero parliamo, di come davvero ci aiutiamo a vicenda (mutually) quando, appunto, facciamo questa cosa, questo tipo di scambio.
Y.: Parliamo. È un meta-scambio: parliamo degli scambi in (nella) maniera in cui di solito facciamo il nostro scambio linguistico!
D.: Esatto, esatto, esatto, dunque… Che cosa è uno scambio linguistico, Yulia?
Y.: Allora, uno scambio linguistico…
D.: Senza leggere!
Y.: No, no, no! Uno scambio linguistico è un (il) processo in cui due persone che imparano lingue straniere si aiutano con le sue (meglio: le loro/proprie) lingue “target”, come si dice in inglese. Una persona come Davide, per esempio, parla italiano da madrelingua e studia russo, un’altra persona come io (me), per esempio, parla russo da madrelingua e impara italiano. E per questo motivo si chiama scambio perché noi scambiamo le nostre lingue, noi ci aiutiamo…
D.: Ci scambiamo.
Y.: …ci scambiamo, sì, ci pensavo (meglio: “Sì, immaginavo”), ci scambiamo le nostre lingue, ci aiutiamo e così sviluppiamo le nostre conoscenze e le nostre abilità.
D.: Sì. E questa è la cosa… è una delle cose più utili che si possono fare sia perché è interessante conoscere una persona di un’altra cultura, sia perché è economico, è più economico di parlare con un insegnante. Secondo me anche quello è utile, quello ha sui vantaggi, e io stesso sono insegnante su italki.
Y.: A proposito!
D.: Però, indubbiamente, non dover pagare ha un suo vantaggio. Poi ci sono anche persone che dicono: “io voglio solo parlare lingua che studio, non voglio parlare la mia quindi piuttosto pago (I’d rather pay)…” e, però, nel senso, per me non è un problema parlare anche in italiano.
Y.: Neanсhe per me. Anche perché un altro vantaggio degli scambi è che io — e penso che tu sia d’accordo — noi possiamo approfondire le nostre conoscenze delle proprie lingue, quindi… Quando cerco di spiegare qualcosa di russo, mi rendo conto che “aaah! ok, diciamo così perché funziona così!”
D.: Certo, certo, c’è quel vantaggio.
Y.: È molto interessante… sì, allora, abbiamo stabiliato cos’era e cos’è uno scambio linguistico.
D.: Stabilito.
Y.: Stabilito, grazie. E adesso dobbiamo parlare di come trovare una persona che è disponibile, che è pronta di parlare…
D.: Sì, che disposta (willing to) ad aiutarci.
Y.: …disposta, sì.
D.: Sì. Sì, ci sono diversi siti, e noi abbiamo segnato (we wrote it down) qua… appunto, abbiamo parlato di Italki. Se non sapete, su Italki oltre agli insegnanti ci sono anche altre persone che potete contattare per gli scambi e dunque questa è un’altra possibilità.
Y.: E che anche possono contattare voi, perché non è che dovete cercare di trovare qualcuno. A volte le persone vi trovano da sole, diciamo.
D.: E poi ci sono altri siti come… o servizi, o applicazioni come Tandem, Hello Talk, Conversation Exchange. Io di queste ho usato Hello Talk e Conversation Exchange, però Hello Talk molto poco perché… Non so la tua esperienza, io ho provato un po’, però la mia esperienza era quella che… era quella di… non so, facevo conversazioni abbastanza, come dire… superficiali, che duravano poco.
Y.: E brevi forse.
D.: Non andavano molto lontano, e quindi non so… non son mai riuscito a usarlo in maniera proficua (productive, fruitful).
Y.: Allora…
D.: Conversation Exchange… Finisco io e poi puoi dirmi la tua (esperienza).
Y.: Sì, sì, certo.
D.: Conversation Exchange, invece, lo usavo prima molto tempo fa, e grazie a Conversation Exchange ho migliorato molto l’inglese. Trovavo lì tutte le persone. È un po’ triste il fatto che praticamente ho smesso di parlare anche con le persone con cui avevo… ero riuscito a stabilire un contatto più duraturo (long-lasting), diciamo. Dopo un po’ ho perso i contatti con tutte queste persone e quindi non so… questo è un rischio che può succedere in queste, diciamo, questi rapporti a distanza…
Y.: Sì, rapporti coll’internet (attraverso internet)…
D.: …long-distance, in un certo senso, nel mondo delle lingue. Però comunque è stato utile in ogni caso. E Tandem non l’ho mai usato.
Y.: Italki è qualcosa che uso sempre ma poi ho anche usato Conversation Exchange nel passato. E una cosa che non mi piaceva di questo sito è il fatto che non si vede… non si vedono le immagini. Cioè tu trovi una persona e vedi che parla lingua X, però non vedi chi è, non vedi la faccia, e secondo me può essere sia un vantaggio che no. Perché se non vedi una persona, non capisci se ti piace da… da… come si chiama? Dalla prima vista, non so.
D.: Dalla… non so… a prima vista, oppure a pelle, c’è anche questa espressione.
Y.: Ah sì! Abbiamo già discusso (stavo pensando che in italiano non si usa discusso così di frequente come in russo. io direi di solito (“abbiamo già parlato di”). in ogni caso, discutere di) questa espressione. Sì, Conversation Exchange per questo motivo l’ho usato poco, però io posso raccontarvi della mia esperienza col (con) Tandem, perché è, non so, tre settimane che lo uso, e mi è piaciuto. In realtà, è sempre un po’ come Tinder, non so, non ho mai usato Tinder, però mi sembra che funzioni nello stesso modo…
D.: Allo stesso modo.
Y.: …allo stesso modo, perchè scrivi tutti i tuoi obiettivi, cosa vuoi fare con le tue lingue, descrivi chi sei e poi ci sono i profili che, secondo Tandem, sono interessanti per te, che ti possono aiutare… cioè i profili delle persone che, secondo Tandem, ti possono aiutare con i tuoi obiettivi. Io ho trovato due persone circa, con cui abbiamo (meglio: “con cui ho parlato”) parlato per diverse volte, e mi è piaciuta l’app perché comparandola con (ad) italki è più comodo, come una social. Tu puoi fare una chiamata col video direttamente…
D.: Dall’app… ah, ok ok.
Y.: Sì. Quindi, tu cerchi una persona, ti piace, avete una conversazione breve, e poi capisci che vuoi parlare con questa persona, e allora non dovete scambiarvi nessun’altra app, nessun Skype profilo (profilo Skype)
D.: “non vi dovete scambiare nessun…”
Y.: Non vi dovete scambiare nessun altro profilo, potete parlare là. Quindi se avete un’esperienza male, diciamo…
D.: Negativa.
Y.: …negativa su italki, potete usare Tandem. Io vi dico che è un’app molto utile.
D.: Interessante.
Y.: Sì! Anche tu puoi cercare di usarlo.
D.: Non l’ho mai provato, quindi lo farò!
Y.: Provalo, provalo.
D.: Ah, volevo anche dire: non abbiamo scritto che c’è anche un’altra app che si chiama Amikumu. È una parola in esperanto, non so cosa vuole dire, però è un’applicazione che avevano creato… che hanno creato… non so, non da troppo tempo tramite un crowdfunding. È un’applicazione che praticamente serve a incontrare nella vita reale persone, appunto, con cui fare scambi linguistici in base alla tua geo-localizzazione, quindi dove ti trovi.
Y.: Che bello!
D.: L’idea mi sembra molto buona. Il problema è che non sono ancora riuscito a usarlo perché ci sono pochi utenti. Cioè ho provato anche a Parigi, ero di recente a Parigi, c’erano persone tipo un chilometro di distanza minimo, poi ho provato a scrivere a qualcuno, qualcuno nemmeno mi ha risposto, dunque mi sembra che sia ancora proprio poco usata, secondo me l’idea è buona, ma deve essere migliorata e soprattutto l’utenza (users) deve essere maggiore.
Y.: Ci vuole qualche (un po’ di) pubblicità perché io, per esempio, non sentivo mai (ho mai sentito) di quest’app prima di questa conversazione proprio.
D.: Ma, per esempio, al Polyglot Gathering era uno sponsor, però…
Y.: Ah, ok.
D.:…il fatto che quello è una nicchia (niche) di persone che imparano le lingue. Cioè in realtà sono numero molto maggiore oltre alle persone che sono appassionati, diciamo, hardcore di lingue come quelle che vanno a quell’evento.
Y.: Ma anche appassionati… non tutti gli appassionati sono venuti all’evento. Per esempio, io non ci sono venuta, anche se mi piacerebbe.
D.: Certo.
Y.: E allora, a parte di le app, di internet e di tutto questo che sta succedendo online si può (possono) incontrare persone nella vostra città, soprattutto se vivete in una città grande come Mosca o San Pietroburgo. Per esempio, io quando cominciavo l’apprendimento dell’inglese, mi serviva pratica, però non usavo nessun’app, sono andata in discoteca degli studenti stranieri (ndr: Yulia intendeva in un dormitorio di studenti stranieri), ho trovato persone con cui parlare, là. Quindi, se avete questa opportunità, questa possibilità, considerando il posto in cui vivete, frequentate qualsiasi evento in cui possono esserci degli stranieri. Di solito sono molto amichevoli e sono disposti a parlare con voi, perché se gli stranieri sono nella vostra città, è molto probabile che vogliano imparare la vostra lingua, quindi può essere, come ho già detto, (una) discoteca, può essere qualche (meglio: un) bar, può essere, non so, un evento che ha a che fare con “board games”.. non mi ricordo la parola in italiano.
D.: Giochi di ruolo… non di ruolo, scusa, da tavolo.
Y.: Sì, giochi da tavolo, qualsiasi cosa. Cercate su internet, è molto utile. Fa piacere parlare con le persone… con persone nella vita reale. Anche se ok, Skype va bene, c’è il video e tutto questo, però sapete qual è la differenza.
D.: Certo, è meglio nella vita reale. Secondo me, è il 50 per cento di ciò che si, non so… dell’informazione che si ha in uno scambio nella vita reale perché ci sono tante cose, tante informazioni, gestualità… Perché, no, anche gli odori, non so… tante piccole cose che si perdono, e quindi…
Y.: Sì, anche noi ci siamo conosciuti nella vita reale, quindi non abbiamo usato italki o il Tandem per conoscerci. E guardate: continua, non so, da 10 mesi.
D.: Certo!
Y.: A Torino ci sono gli stranieri con cui si può parlare in russo, francese, spagnolo?
D.: Allora… meno, meno che a San Pietroburgo e Mosca perché Torino è più piccola come città, e poi è meno visitata di altre città in italia, però ci sono alcuni eventi. Uno… a uno ci andavo tempo fa. Andavo abbastanza regolarmente. Poi ho smesso.
Beh… altri eventi a cui in realtà non vado, non sono mai andato, sono le serate Erasmus, a cui vengono molti… partecipano molti studenti Erasmus, quindi in scambio…
Y.: Tra l’altro, se non sapete dove… da dove partire, potete cercare Weekly Meeting on CouchSurfing perché loro creano questi eventi in qualche città ogni settimana e quindi si può andare ad una caffetteria ed incontrare le persone… persone da tutto il mondo che sicuramente parlano inglese e poi forse parlano spagnolo, tedesco, qualsiasi lingua. E poi, un’altra cosa che vogliamo menzionare è che adesso che qui in Russia abbiamo questo mondiale non perdete l’opportunità di parlare con tutti queste… tutte queste persone che sono venute perché, secondo me, è un’ottima opportunità! Sono tutti pronti a fare…
D.: Disposti.
Y.: …disposti, ancora una volta, disposti a fare conoscenze nuove, a parlare, a cambiare… scambiarsi le idee, tutto questo, quindi non perdete questa opportunità perché non sempre abbiamo così tanti stranieri.
D.: Anche se purtroppo non ci sono italiani perché non c’è l’Italia nel mondiale… Però questa è un’altra storia.
Y.: Sì, sì.
D.: …storia triste. Volevo forse ancora… ah sì, volevo aggiungere anche che ci sono dei punti turistici in ogni città. Quello è un luogo in cui ci sono turisti stranieri e dunque, può essere utile andare a cercarli lì.
Y.: Che forse hanno bisogno di qualche aiuto, non so, di qualche persona che può raccontare (meglio: parlare) della città o far vedere i posti più belli, più importanti oppure i posti nascosti come qualcuno che vive nella città. Quindi sì, ci sono tante opportunità a parte di internet ed è sempre bello usarle perché, come ho già… abbiamo già detto, nella vita reale ci sono molto più, non so.. la conversazione è più viva.
D.: Qualitativamente migliore. Il nostro prossimo punto era come far sì che (make sure that) il… che lo scambio non si interrompa dopo poche chiamate. Allora la tua… queste sono — hai scritto tu delle risposte tue. Credo siano condivisibili in realtà, le cose che hai scritto.
Y.: Ci pensavo, sì. E’ necessario che voi abbiate lo stesso livello di motivazione, che entrambi volete vogliate migliorare le vostre lingue e, secondo me, non è necessario che abbiate lo stesso livello, perché quando abbiamo cominciato il nostro scambio, Davide parlava russo da tre anni ed io avevo appena cominciato a parlare. Era molto difficile per me. Сercavo di usare le frasi… o frasi che ho già usato, o avevo già usato nella conversazione scritta, però ero molto, ma molto motivata e quindi lo scambio continuava. Quindi se voi… tu, una persona e il tuo partner avete lo stesso livello di motivazione e siete disposti a parlare in entrambe lingue… cioè, non è che uno di voi non vuole parlare una lingua target… non è utile, non serve quando parlate sempre solo una lingua e non è uno scambio! Se siete… se volete condividere le vostre lingue, se avete questa motivazione, fatelo.
D.: Sì, e poi bisogna anche vedere… bisogna anche vedere, diciamo, lo stile di vita, lo stile di organizzazione di ogni persona, perché ci sono alcune persone che in base ai loro impegni hanno alcune ore libere, ci sono persone magari come noi che siamo ancora studenti universitari che… che, invece, sono disponibili a parlare a, non so, a ore… a più ore durante una giornata. In base ai periodi anche, però, per esempio, per noi non è importante una particolare pianificazione. Possiamo…
Y.: Sì, nessun orario.
D.: Possiamo dirci: “Ci sei? Vuoi parlare un po’?” e basta quello. Con altre persone, invece, è decisamente più complicato. E poi, un altro fattore importante è quello del fuso orario. Per esempio, quando io parlo con il mio amico Artyom di Novosibirsk e ci sono, credo, sette ore di differenza, non potrei dire adesso, per esempio, “Ma vuoi parlare adesso?” perché lì è già ora di andare a dormire. E quindi bisogna capire queste cose, sapersi organizzare, ed è utile anche pianificare in anticipo ( plan in advance) le chiamate.
Y.: Quindi…
D.: Dipende, quindi. Capire un po’ ogni persona e i propri impegni.
Y.: Secondo me, è utile trovare qualcuno il cui orario è simile al tuo. Come hai detto tu, noi abbiamo orari più o meno simili perché siamo gli studenti e abbiamo più tempo libero che qualcuno che lavora l’intera settimana, e quindi se, per esempio, voi lavorate, cercate di trovare qualche persona… una persona che anche lavora (che lavora anche lei) e con cui potete condividere (condividere non è molto giusto. io direi magari “con cui avete in comune questa caratteristica”) questo “oh, non c’è ho tempo, voglio parlare ma non c’è ho tempo!” Create il vostro orario e parlate ogni volta alla stessa parte di giornata o qualcosa del genere.
D.: nello stesso momento della giornata.
Y.: Sì, nello stesso momento della giornata. Così, credo, lo scambio continui.
D.: E un’altra cosa. Secondo me, è importante provare tante volte perché è difficile trovare una persona con cui si può parlare, avere uno scambio duraturo e dunque non… dunque bisogna avere pazienza e provare più volte. Solo una piccola percentuale, molto piccola percentuale di questi scambi riesce poi a durare tanto tempo. Quindi non abbattetevi (don’t be discouraged) se non riuscite al primo tentativo. Bisogna essere… bisogna persistere.
Y.: Tipo “Oh, questa persona mi ha abbandonato… Non ci riesco proprio! Tutti gli scambi non servono… Non ci provo più!” No, è il modo peggiore per di fare gli scambi perché davvero ci sono persone con… ci sono persone che scrivono che sono molto motivate e in realtà non sono molto motivate, poi ci sono persone di cui pensi “Ma, — non so — perché questa persona studia questa lingua?” ma poi si scopre che in realtà queste persone sono molto motivate, disposte a parlare ogni giorno ad ogni ora e quindi si, è importante provare, provare, provare, non pensare che “Oh, non ci siano… non ci sono persone con cui parlare”.
E qui abbiamo scritto una domanda: è necessario lo stesso livello di conoscenze nelle vostre lingue?
D. Ne abbiamo già parlato. Di che cosa parlare era il nostro ultimo punto.
Y.: Noi possiamo dire di cosa parliamo noi, ovviamente.
D.: Beh, io direi in una fase iniziale si parla come… come con chiunque (corretto: qualsiasi) nuova persona di cui si può fare conoscenza…la conoscenza… Anch’io sbaglio gli articoli forse ogni tanto. Si parla di… della propria vita, delle proprie cose (meglio: informazioni) di base.
Y.: Sì, dove abiti, chi sono… sei.
D.: Questo può essere un po’ noioso all’inizio, soprattutto — come dicevamo prima — bisogna provare tante volte, quindi è normale che questa cosa, questi discorsi, queste risposte le darete tante tante volte e questo anche, per esempio, se andate in uno di questi eventi dal vivo…
Y.: Sì, sì.
D.: …dove dovrete probabilmente farlo dieci volte, se è la prima volta che andate.
Y.: Tipo “ma perché, perché impari questa lingua, ma a cosa serve”, e tu “ma perché mi piace, perché ha a che fare, non so, con i miei hobby” Dovete abituarsi…
D.: Abituarvi.
Y.: Dovete abituarvi a queste risposte simili (meglio: ripetitive).
D.: Stock. Però… però detto questo è fondamentale, fondamentale farlo, è necessario superare questa fase e comunque è anche utile soprattutto se siete all’inizio perché sono cose che di cui in ogni caso parlerete sempre quindi riuscire a fabbricare un discorso coerente, che scorre, e che..
Y.: Una presentazione di sé stesso senza pause.
D.: Un’autopresentazione... è utile quindi, può essere noioso ma è utile, soprattutto all’inizio.
Y.: Ma poi, quando…
D.: Superata quella fase ci sono ovviamente tante cose di cui potete parlare, quindi se siete persone che… a cui interessa ciò che l’altra persona ha da dire potete parlare di qualsiasi cosa.
Y.: Sì.
D.: Possiamo dire nello specifico noi di che cosa parliamo.
Y.: Sì, è importante, come hai detto tu, superare questa fase, perché poi capisci se avete cose in comune, se avete gli argomenti, o argomenti di cui parlare. E noi abbiamo scoperto che ci avevamo un sacco, cioè che…
D.: Ce ne avevamo… abbiamo scoperto che ne avevamo un sacco.
Y.: Sì, abbiamo scoperto che ne avevamo un sacco. Nei nostri scambi io ripeto tutto ciò che dice Davide quando mi corregge, quindi lo faccio anche qua. E per esempio sono i video, o video, film che guardiamo, podcast che ascoltiamo. Davide mi ha consigliato un sacco di podcast, quindi adesso ascoltiamo più o meno le stesse cose, poi le discutiamo ed è molto utile per le nostre lingue, perché capiamo di cosa si trattano ma al tempo stesso cerchiamo di esprimerlo in una nella lingua target. E poi se io, per esempio, vado a guardare un film in italiano, poi racconto la trama (plot) anche in italiano e serve.
D.: Sì è tutto… e queste cose sono esempi di cose di cui è utile parlare, che ti portano fuori da quella “comfort zone” linguistica, perché uno può parlare sempre delle stesse cose o, per esempio, uno può sempre parlare di lingue, (il) che è utile – e sicuramente due appassionati di lingue inevitabilmente parleranno di lingue. Però è utile anche lasciare un po’ da parte quel tema e parlare di cose più difficili, anche di cose un po’ ostiche da discutere.
Y.: Un film surreale… la guerra…
D.: Anche temi di attualità o temi difficili, cose che magari… di cui… la cui discussione può anche portarci a, non so, avere delle emozioni, diciamo, magari negative. Tutte queste cose sono utili e miglioriamo molto quando discutiamo queste cose, impariamo tante nuove parole, quindi è utile.
Y.: E questo si può applicare a qualsiasi dialogo. Non solamente noi parliamo di film o di video perché tutti… per tutte le persone più o meno guardano qualcosa, ascoltano qualcosa quindi è sempre possibile discutere cose che guardate o ascoltate. Ma poi, visto che è uno scambio linguistico, discutiamo molto spesso qualche parola, qualche frase nello specifico. Per esempio ho sentito dire “per carità” e ho fatto una domanda: “Davide, ma perché ‘per carità’? Io non capisco proprio per quale motivo c’è questa frase” e poi c’è (meglio: e da lì inizia) questa conversazione per di un’ora in cui Davide mi spiega perchè c’è questo “per carità”. E viceversa, anch’io spiego qualcosa di russo. Per esempio, ho spiegato tutte le espressioni che avevano a che fare con il fuoco, poi le espressioni che avevano a che fare con l’acqua e così meglio di…
D.: Tipo versare l’acqua…
Y.: Sì, sì.
D.: …accendere un fuoco, bruciare una foresta, per fare un esempio.
Y.: È qualcosa che è difficile trovare nei dizionari, perché è come una richiesta specifica. “Yulia, ma raccontami di questo in particolare, non ho trovato niente sul dizionario”, diciamo. E per questo… anche per questo i scambi servono e aiutano.
D.: Gli scambi.
Y.: Gli scambi. Gli articoli sono difficili.
D.: Sì, sono difficili per tutti, però te la sei cavata molto bene con gli articoli, devo dire.
Y.: Grazie.
D.: Direi che questo è tutto. Volevi aggiungere qualcos’altro?
Y.: Sì, volevo aggiungere che parliamo anche… cioè traduciamo anche qualcosa insieme se abbiamo voglia di farlo e poi abbiamo creato una tabella (table) in cui scriviamo tutti gli argomenti che vogliamo discutere nel futuro, perché a volte, soprattutto quando parlate per un periodo di tempo abbastanza lungo, possono esserci momenti in cui pensate ma…
D.: Possono esserci.
Y.: Ah sì. Possono esserci momenti in cui pensate: “Ma cosa discutiamo adesso ma… come va?” E per evitare questi momenti un po’ imbarazzanti abbiamo sempre qualcosa da discutere, perché è scritto nella nostra tabella e facciamo così: “Ok, non so cosa discutere con te oggi. Apriamo la nostra tabella. Oh, che bello!” Cioè, non so, ci sono 10 argomenti qua, partiamo dal primo. Quindi, così…
D.: Sì.
Y.: Anche questo aiuta a continuare lo scambio per il tempo così lungo (meglio: così a lungo).
D.: Sì. Bene, direi che possiamo concludere qua. Prima di concludere volevo dire, andate sulla pagina di Yulia (“Language Routine”), andate a farle i complimenti per l’italiano al top, in grande spolvero (in great form), come dicono nel linguaggio sportivo, quindi… sì, complimenti per l’italiano. Quindi se avete cose di cui volete (corretto: di cui vorreste) che parlassimo, scriveteci. Se avete altre domande, saremo ben lieti di rispondervi.
Y.: Sì, esatto, nei commenti o futuri episodi.
D.: Detto questo, grazie per l’ascolto, a presto, ciao ciao!
Y.: Ciao!