L'uomo nel bosco (storia)
Note e risorse
Una bambina di nome Beatrice va a cercare funghi nel bosco e fa un incontro particolare. Una storia per principianti.
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Trascription
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Questo è Podcast Italiano, un podcast per imparare l'italiano attraverso contenuti interessanti. Questa è una storia chiamata "L'uomo nel bosco". Spero ti piaccia: trovi la trascrizione sul mio sito.
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Trascrizione interattiva dell'episodio, con il glossario delle parole difficili (consigliato)
Oggi è una giornata nuvolosa e piovosa.
Beatrice si sveglia e corre subito in cucina a fare colazione.
Mangia due fette biscottate con la marmellata di lamponi e beve un bicchiere di succo di frutta alla pesca. Beatrice abita in una piccola casa di campagna immersa nella natura, insieme alla sua famiglia composta da sua madre Maria, suo padre Giulio, suo fratello Riccardo e sua nonna Clementina.
Quando non deve studiare, Beatrice prende il grande sacco di grano che sta sotto il tavolo in cucina ed esce in direzione del campo, per dare da mangiare agli animali.
Il contatto con gli animali la rende felice, rilassata, in pace con se stessa e col mondo. Spesso rimane tutto il giorno fuori, a leggere sull’erba. Legge romanzi d’amore, libri sulla scienza e sulla natura in generale.
Conosce tutti i nomi dei fiori e delle piante, perché sua nonna è una vera esperta: le insegna le proprietà delle erbe selvatiche da quando era piccola.
Anche oggi piove e c’è molta umidità nell’aria. Beatrice, però, ha già dei piani per la giornata:
“Nonna, voglio andare a raccogliere i funghi oggi! Sicuramente ci sono tanti funghi nel bosco, perché piove da gi torni. Vieni con me?”
“Non posso, amore di nonna. Sono molto stanca e devo preparare il pane, perché domani facciamo un bel pranzo in famiglia, come ogni domenica. Vengono anche i tuoi cugini! Vai tu. Mi raccomando, stai molto attenta a quali funghi raccogli: evita di toccare i funghi rossi con le macchie bianche. Sono velenosi, lo sai!”
Beatrice annuisce ed esce di casa. Mentre cammina nel bosco, pensa a quante belle cose sta per raccogliere: funghi, ortica, rucola, forse anche delle violette per sua nonna. Mentre pensa e sorride, attraversa un piccolo ruscello. Sente le rane gracidare e vede cento, mille, un milione di girini, cuccioli di rane, nuotare nel fiume.
“Che belli! I girini sono i cuccioli, i piccoli della rana. Chissà cosa mangiano…”
Ma, mentre attraversa il fiume, un rumore la distrae e cade in acqua. Rimane sdraiata sull’acqua, le fa male il piede e non riesce ad alzarsi. Qualcuno la tira su dal braccio: è un uomo, forse ha 60 anni, è alto, ha i capelli biondi, la barba rossa e gli occhi azzurri. Sembra gentile.
“Stai bene? Ti fa male il piede?” le chiede il signore.
“Grazie mille, signore! Sto bene. Questo tratto è scivoloso…”
“Non devi camminare sull’acqua, è pericoloso. Anche mia figlia…”
Il signore smette di parlare. Ha le lacrime agli occhi.
“Anche Sua figlia cosa?” chiede Beatrice incuriosita e confusa.
Il signore non risponde alla sua domanda, ma le chiede:
“Abiti qui vicino?”
“Sì, vivo con i miei genitori, mio fratello e mia nonna. Abbiamo anche tanti animali, fanno parte della famiglia. E Lei dove abita?”
“Non lontano da qui. Se ti sei ferita, posso accompagnarti a casa”.
L’uomo guarda Beatrice con un’aria strana, quasi malinconica.
Beatrice ha un po’ di paura: sua nonna le ripete sempre di non seguire mai gli sconosciuti, per nessuna ragione.
“No, non si preoccupi. Devo raccogliere i funghi per il pranzo di domani.”
“Va bene. Allora fai attenzione.”
Il signore si incammina verso il bosco e, mano mano che cammina, scompare fra gli alberi e i cespugli. Anche il rumore dei suoi passi scompare improvvisamente. Beatrice si sente a disagio e decide di tornare a casa senza raccogliere i funghi, ma con la sensazione di essere osservata.
Mentre si allontana, infatti, ha l’impressione di vedere l'uomo che la osserva tra le ombre degli alberi. Beatrice si spaventa e inizia a correre, il cuore le batte forte, quasi non riesce a respirare.
Una volta rientrata, trova sua nonna che prepara il pane in cucina. Fuori è ancora giorno.
“Allora? Dove sono i funghi?” chiede la nonna a Beatrice.
“Purtroppo non ho trovato nessun fungo, nonna… ti posso aiutare a fare il pane?”
“Certo! Ma prima lavati le mani. Ecco la farina, l’acqua, il sale e il lievito. Fa caldo fuori?”
“‘No, non fa caldo, è solo un po’ umido. I sentieri sono scivolosi…”
“Sei affaticata. Hai corso?”
“Sì, ho corso un po’. Sono molto stanca.”
“Mi sembri strana, Beatrice. Va tutto bene?”
“Sì nonna, sono solo un po’ stanca. Vado a riposare in camera mia.”
Beatrice, sdraiata sul letto, non riesce a smettere di pensare a quell’uomo. Chiude gli occhi: il suo volto la tormenta. Fuori è ormai buio e la famiglia è a tavola, pronta per la cena. Beatrice scende le scale e arriva in salotto. Mentre mangiano, i suoi genitori guardano delle vecchie foto.
“Questa sei tu da piccola, mamma?” chiede Beatrice a sua madre.
“Brava! Sono io! Qui c’è anche tuo padre. Siamo cresciuti insieme, da piccoli giocavamo sempre nel bosco con altri bambini. Guarda, questa era la nostra comitiva”.
Maria mostra una vecchia foto ingiallita a Beatrice e, mentre indica con il dito le persone nella fotografia, dice i loro nomi.
“Questo è Giulio, questo è Matteo, questa è Valentina, questa è Susanna e… questa era Miriam…”
“Era? Perché “era”? Mamma perché parli al passato e non al presente?”
“Perché Miriam non c’è più. Purtroppo è scomparsa nel bosco quando eravamo piccoli. Non sappiamo cosa le è successo, un giorno è uscita da sola e non è più rientrata. Ho altre foto con lei, aspetta…”
Maria mostra a Beatrice altre foto di Miriam.
Era una bambina bellissima: sempre sorridente, con i capelli biondi e gli occhi blu. Beatrice guarda le foto incuriosita, fino a quando nota ****qualcosa che la fa tremare. Beatrice sente un pugno allo stomaco.
In una foto c’è un uomo. È alto, ha i capelli biondi, la barba rossa e gli occhi azzurri. Sembra gentile. Sembra lo stesso uomo che ha incontrato la mattina nel bosco.
“Mamma… chi è quest’uomo?”
“Oh, è il signor Marchi. È il papà di Miriam. Si somigliano, vero? Povero signor Marchi…”
“Perché povero? Che cosa gli è successo?”
“Beh… non lo so. Nessuno lo sa. Poco dopo la scomparsa di Miriam è scomparso anche lui. Forse ha cambiato vita, o forse è impazzito… o morto, addirittura. Chi lo sa.”
“Mamma… io ho incontrato quest’uomo ieri nel bosco. È vivo, ma… è molto strano.”
Il viso della mamma di Beatrice diventa pallido:
“Cosa stai dicendo, Beatrice? Non è possibile...”
“L’ho visto, mamma!” insiste Beatrice con la voce tremante.
“Mi ha aiutata quando sono caduta, ma c’era qualcosa di strano in lui. Ha parlato di sua figlia e poi si è interrotto. Sembrava triste, ma era anche inquietante.”
La madre si siede, scossa, e guarda il marito.
“Dobbiamo trovarlo, vedere come sta, se ha bisogno di qualcosa…”
Il giorno dopo, l’intera famiglia decide di andare nel bosco, guidata da Beatrice. Sperano di incontrare il signor Marchi e di poterlo aiutare in qualche modo.
Arrivati dove Beatrice era caduta il giorno prima, riescono a incontrare l’uomo. Sembra un fantasma, sotto la luce grigia del mattino.
Beatrice prende coraggio e si avvicina: “Signor Marchi, la mia famiglia mi ha raccontato di sua figlia Miriam. Mi dispiace…”
Il signor Marchi la guarda con gli occhi pieni di tristezza.
“Miriam era tutto per me. Ti s omigliava. Quel giorno nel bosco... è scomparsa senza lasciare traccia. L'ho cercata ovunque, ma non l'ho mai trovata…”
La madre di Beatrice si avvicina:
“Ci dispiace tanto, signor Marchi. Si ricorda di me? Sono Maria. Questa è mia figlia Beatrice. Ora che sono mamma, posso solo immaginare il suo dolore.”
Il signor Marchi annuisce, e inizia a piangere.
“Ho vissuto con questo peso per troppo tempo. Quando ho visto Beatrice nel bosco, ieri, mi è sembrato di rivedere la mia piccola Miriam...”
La nonna di Beatrice, Clementina, si fa avanti:
“Signor Marchi, perché non viene a pranzo a casa nostra? Oggi mangiamo in famiglia, c’è tanto buon cibo. Ho preparato anche il pane! Se le va, può venire con noi, passare una domenica in compagnia, e poi magari… possiamo ricordare insieme la piccola Miriam.”
Il signor Marchi è sorpreso dalla proposta, ma accetta:
“Grazie, siete molto gentili… mi farebbe molto piacere.”
Una volta arrivati a casa, tutti si siedono attorno al tavolo della cucina. Il resto della famiglia arriva più tardi, lasciando al signor Marchi il tempo di rilassarsi e di parlare di Miriam:
“Miriam… Miriam era una bambina speciale… amava la natura proprio come te, Beatrice. Aveva un cuore gentile e una risata contagiosa.”
L’uomo continua a parlare di sua figlia e, lentamente, il peso che ha portato per anni sembra alleggerirsi. La conversazione scorre naturalmente, tra i ricordi, le risate e le lacrime. Alla fine, Marchi si alza dalla tavola:
“Grazie, davvero. Tutto quello che state facendo significa molto per me”.
“Lei è sempre il benvenuto qui, signor Marchi. Siamo sempre qui ****per Lei” risponde Maria. Il signor Marchi sorride e promette alla famiglia di tornare a trovarli presto. Beatrice osserva il signor Marchi allontanarsi con un sorriso di gratitudine sul volto.
Beatrice riflette.
“Sono molto fortunata ad avere la mia famiglia. Mi aiutano in tutto e insieme superiamo sempre ogni difficoltà. Quest'esperienza mi ha fatto capire quanto è prezioso questo legame. Non si deve mai dare per scontata la famiglia.”
Poi abbraccia la mamma e torna a tavola con il resto della famiglia, felice di aver aiutato il signor Marchi a trovare un po’ di pace.