Errori da non fare quando impari l'italiano (con Irene La Preziosa)
Note e risorse
Scopri La Storia di Italo, il mio corso per raggiungere il livello intermedio. Promozione valida fino al 29 agosto!
Iscriviti QUI per avere novità sul Club di conversazione
Trascrizione
Accedi o registrati per continuare a leggere
Ciao e benvenuto o benvenuta a Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po' di italiano e vuole fare progressi. Ti ricordo che trovi la trascrizione con il glossario delle parole difficili spiegate in italiano sul mio sito, il link è nelle note dell'episodio.
Scarica la versione PDF della trascrizione
Trascrizione interattiva dell'episodio
[00:00:23] Davide: Oggi ho un ospite molto speciale, Irene La Preziosa. Ciao Irene!
[00:00:28] Irene: Ciao Davide, ciao a tutti!
[00:00:30] Davide: Dunque, Irene, tu sei insegnante di italiano, vero?
[00:00:34] Irene: Esatto.
[00:00:35] Davide: Ti vuoi presentare un po'?
[00:00:36] Irene: Molto volentieri. Ciao a tutti, mi chiamo Irene e sono un'insegnante di italiano per stranieri. Sono di Roma, sono nata a Roma, sono cresciuta a Roma e vivo ancora a Roma. Sono un'insegnante di italiano ma sono anche una traduttrice e mi piace specialmente tradurre romanzi e prodotti audiovisivi, cioè film e serie TV.
[00:01:07] Davide: Interessante.
[00:01:08] Irene: Molto.
[00:01:09] Davide: E come hai... come hai iniziato a insegnare italiano? Dove lo insegni?
[00:01:14] Irene: Ho iniziato anni fa con un tirocinio, una mia insegnante dell'università… in realtà è interessante perché era la mia insegnante di lingua inglese, neanche di lingua italiana, ovviamente perché all'università studiamo letteratura italiana ma non lingua italiana. E la mia insegnante di lingua inglese mi ha proposto di lavorare in questa scuola di italiano. Non avevo mai pensato di insegnare italiano ma… mi è sembrata un'offerta, una proposta, interessante.
[00:01:51] Davide: Che non si poteva rifiutare, no scusa...
[00:01:54] Irene: Non si poteva...
[00:01:55] Davide: Per citare Il Padrino, che è uno dei prodotti audiovisivi che tu hai tradotto…no, scherzo!
[00:02:00] Irene: Assolutamente. Bacia le mani!
[00:02:04] Davide: E quindi hai iniziato poi a insegnare dopo la tua proposta... la proposta che hai ricevuto dalla tua professoressa, un po' per caso.
[00:02:12] Irene: Un po' per caso, è stato un… un lungo percorso di formazione, molto più lungo di quanto credessi e di quanto mi sarei aspettata, sinceramente. Però ne è valsa la pena perché, dopo questa lunga formazione, ho iniziato subito a lavorare in questa scuola che si trova qui a Roma. E poi da quella scuola, insomma, ne sono venute altre, tante altre. Ho iniziato ad insegnare in diverse scuole, ho insegnato anche... ho tenuto corsi per università americane, eccetera, eccetera.
[00:02:49] Davide: E ora stai anche collaborando con la più importante scuola di italiano online, cioè Podcast Italiano.
[00:02:55] Irene: Ebbene sì, ebbene sì.
[00:02:57] Davide: Dovete sapere, cari studenti, che Irene ha scritto le storie che avete sentito in questo podcast, oltre ad aver fatto altre cose di cui magari parliamo più tardi nell'episodio.
[00:03:13] Irene: Questo è il mio lavoro preferito.
[00:03:17] Davide: Beh, e non ti ho neanche pagato per fartelo dire.
[00:03:20] Irene: È vero, è vero.
[00:03:21] Davide: I 500 euro te li do dopo.
[00:03:24] Irene: Okay, okay.
[00:03:24] Davide: Comunque, ti ho chiamato perché hai una grande... una lunga esperienza, comunque, di qualche anno nell'insegnamento. Anche io ho insegnato, anche se in maniera forse meno strutturata, perché ho sempre insegnato a studenti individuali. Quindi volevo parlare con te degli errori che fanno più spesso gli studenti. Non intendo errori linguistici, ma intendo proprio errori più di apprendimento che… che abbiamo visto nella nostra esperienza. Ne abbiamo segnati alcuni, quindi… se vuoi partire tu, Irene, con il tuo primo errore.
[00:04:10] Irene: Sì, direi che il primo errore per me è proprio un errore di approccio alla lingua. È un errore comune e quando si impara l'italiano, spesso, si traduce letteralmente dalla propria lingua in italiano. O comunque si pensa nella propria lingua e poi si traduce in italiano, che è un errore perché le lingue, in generale, soprattutto le lingue che appartengono a famiglie diverse, hanno caratteri differenti, hanno strutture differenti fra loro. Quindi penso che una cosa importante sia imparare subito a pensare in italiano. Anche se è strano, anche se è difficile, dobbiamo abituarci all'italiano, quindi dobbiamo essere... avere familiarità con l'italiano. Secondo te è… è importante, è utile?
[00:05:14] Davide: Sì, sicuramente è importante capire quello che hai detto, cioè che le lingue non funzionano come una traduzione parola per parola. Allo stesso tempo penso che è normale, se uno ha poca esperienza con le lingue straniere, fare proprio così, tradurre parola per parola. E secondo me con l'esperienza, quando uno impara due, tre, quattro lingue, inizia ad avere più... non so come dire, sospetti. Dici “fammi vedere come si dice questa cosa, perché probabilmente non si dice come nella mia lingua”, e quindi è… secondo me un senso che bisogna sviluppare.
[00:06:01] Irene: Io ho studiato la lingua Farsi, la lingua persiana, e… sì, ho avuto, inizialmente, ho avuto molta difficoltà, proprio perché continuavo a pensare in italiano.
[00:06:18] Davide: Intendi proprio nella costruzione delle frasi?
[00:06:21] Irene: Sì, verbo alla fine, declinazioni, quindi declinare proprio un sostantivo, era... è completamente... ovviamente è completamente diversa come lingua, no, dall'italiano. Solo quando ho spento l'interruttore dell'italiano nella mia mente e ho acceso l'interruttore del persiano, ho ingranato, cioè sono riuscita a...
[00:06:50] Davide: Esprimerti in maniera più naturale.
[00:06:53] Irene: Sì, e anche a capire, insomma, come… come funzionasse, no, veramente, il persiano come lingua.
[00:07:00] Davide: Sì, secondo me in questo caso è anche dovuto al fatto che è una lingua molto diversa, con strutture diverse. Non la conosco, però mi fido di quello che dici tu, oppure per esempio il giapponese o il cinese sono molto diverse. Se rimaniamo nelle lingue romanze o comunque dell'Europa occidentale, comunque tante cose funzionano alla stessa maniera. L'ordine delle parole è più o meno lo stesso, se prendiamo l'inglese e l'italiano è più o meno uguale, poi l'italiano è un po' più libero, però... e quindi è normale magari pensare che tutto funziona alla stessa maniera. Però, secondo me, per evitare.. questa tentazione di tradurre parola per parola, la cosa migliore, che mi porta al mio primo errore, che mi sono scritto, è avere tanta familiarità, che è quello che hai detto, e l'errore che fanno tante persone è semplicemente non avere abbastanza input, non avere abbastanza esposizione, e questa è una... è un mio cavallo di battaglia, ovvero una cosa che ripeto sempre, ma secondo me è la cosa più importante in assoluto. E invece, tanti studenti, un po' per la mentalità che ci trasmettono a scuola, fanno tanta grammatica e poi non ascoltano mai, non leggono mai e quindi, effettivamente, quando poi si tratta di formulare una frase in un'altra lingua non hanno abbastanza esperienza passiva e proprio non gli viene naturale creare una frase. Poi, nel senso, iniziare a parlare è comunque un altro paio di maniche, nel senso che è difficile in ogni caso, ma è molto più difficile se tu hai solo imparato regole su regole su regole e non hai mai letto e ascoltato.
[00:09:05] Irene: Assolutamente, sì posso dirti che… se ripenso alla mia infanzia e alla mia adolescenza, noi ovviamente iniziamo a studiare inglese quando siamo piccoli, no? A scuola primaria, credo. Se vediamo la maggior parte dei ragazzi, non di oggi, ma magari della mia generazione, che hanno studiato inglese per 10-15 anni con un approccio tradizionale quindi grammatica, grammatica, grammatica, quasi zero input, no? E poi magari non sanno dire due parole, non sanno comunicare, non sono in grado neanche di presentarsi, dopo 15 anni di studio, che ovviamente è una follia. E io mi ricordo… ero la più brava in una classe di capre diciamo, no? In una classe di persone che non erano brave a scuola.
[00:10:06] Davide: Con tutto il rispetto con delle capre.
[00:10:09] Irene: Esatto, povere capre. Scusate il paragone ma...
[00:10:15] Davide: Ma ti capisco benissimo.
[00:10:16] Irene: Eh! Immagino che ci... diciamo la nostra generazione si trovava più o meno... ci trovavamo tutti nella stessa situazione, eravamo tutti sulla stessa barca, no?
[00:10:29] Davide: Il livello era... il livello medio era molto basso.
[00:10:32 Irene: Esatto. Quindi una volta diplomata mi piacevano tanto le lingue, poi ovviamente ho studiato Lingue all'università, ma non ero in grado di comunicare bene come avrei voluto, come... come volevo. E con pochi mesi, vabbè più che pochi mesi a Londra, insomma avevo tanti amici là, il mio livello d'inglese è cambiato completamente. Ovviamente dipende tanto dalla pratica ma senza... senza l'input, è veramente difficile avanzare di livello, comunque imparare bene una lingua, no? Imparare a parlare veramente una lingua.
[00:11:10] Davide: E anzi aggiungo anche che sapere tante regole grammaticali, se non hai esperienza di ascolto, complica le cose perché ti riempie la testa di un sacco di informazioni e quindi sembra che quando devi dire una frase devi ricordarti 32 regole allo stesso tempo, sottoregole, eccezioni ed è molto difficile.
[00:11:37] Irene: Ma poi che palle… ma poi che noia, insomma.
[00:11:41] Davide: No, no, teniamo “che palle”, italiano naturale.
[00:11:44] Irene: Che palle!
[00:11:46] Davide: Avevi altri punti che ti eri segnata?
[00:11:51] Irene: Allora, un altro punto l'ho scritto pensando un po' alla mia esperienza, non so se è un errore che in realtà molte persone, molti studenti, fanno. Se lo fate lasciate un commento perché sono curiosa di saperlo. Ma… mi è capitato spesso di avere studenti che ignoravano caratteri, elementi, diciamo, della lingua italiana, perché non erano presenti nella propria lingua. Un esempio: le preposizioni articolate, sono fondamentali in italiano, no? Però magari chi viene da una lingua che non usa le preposizioni articolate, praticamente ogni lingua che potrei menzionare, che mi venga in mente, le ignorano, fingono che non esistano, non le usano. Un altro esempio che mi viene da fare, diciamo che io facevo lo stesso con gli accenti in spagnolo. In italiano non abbiamo tanti accenti, no? Se non a fine, a fine parola. In spagnolo ci sono ovviamente tanti accenti. Io ancora ho problemi a ricordare quando devo usare l'accento e quando non devo usare l'accento, proprio il segno grafico, perché in italiano non li usiamo, no?
[00:13:10] Davide: Anch'io, non ho mai imparato a scrivere bene in spagnolo, ammetto.
[00:13:14] Irene: Quindi… ignoriamo…
[00:13:15] Davide: Però è anche vero che non è una mia priorità perché lo spagnolo, principalmente, lo parlo e lo ascolto, non mi capita spesso di scriverlo, quindi mi giustifico in questa maniera.
[00:13:28] Irene: Diciamo che… ecco, questo è più relativo alla lingua scritta, però ad esempio le preposizioni articolate sono importantissime e magari ci sono persone che parlano benissimo italiano ma che non hanno mai fatto le preposizioni articolate e che ancora non sanno usarle, nonostante l'ottimo livello di italiano.
[00:13:48] Davide: Oppure il “ci” e il “ne”, no?
[00:13:50] Irene: Oddio!
[00:13:52] Davide: Sono molto specifici dell'italiano. Passerei al prossimo errore che ho segnato qui nella mia lista, ovvero pensare che il solo input basti per parlare bene. Questo è un altro errore tipico che porta le persone poi alla classica frase “capisco bene ma parlo male”. Dobbiamo capire, secondo me, che è così in qualsiasi lingua, cioè capiamo più parole, più costruzioni, di quante ne sappiamo attivamente usare. Anche nella nostra lingua, io posso leggere un romanzo scritto in una lingua raffinatissima ma non lo so creare io, attivamente produrre. Quindi bisogna parlare tanto, però dico anche che dipende un po' dalle proprie priorità. Di solito le persone vogliono parlare una lingua, ma non è neanche detto che bisogna iniziare subito. Si può aspettare, magari, di avere un livello passivo già intermedio. Io di solito faccio così.
[00:15:02] Irene: E sono assolutamente d'accordo con te. Sicuramente comprendere è più facile, perché anche per… per logica, no? Magari, anche se non conosciamo una parola, in un contesto ha una certa logica, quindi è sempre più semplice. E come hai detto tu, c'è sempre un divario, no? Fra le due abilità, fra la comprensione e la…
[00:15:29] Davide: La produzione!
[00:15:30] Irene: La produzione, no? La capacità di produrre. Questo è uno dei motivi, è una delle ragioni per cui, se non vivete in Italia, ad esempio, e volete imparare l'italiano, state studiando l'italiano, secondo me dovreste cercare di praticarlo attivamente con un madrelingua, ad esempio con un club di conversazione.
[00:15:54] Davide: Ma… e raccontami un po' di più su questi club di conversazione. Te ne viene in mente uno specifico? Perché mi sembra una bella idea.
[00:16:02] Irene: Assolutamente sì. Il nostro club di conversazione di Podcast Italiano… suona come una auto-sponsorizzazione!
[00:16:11] Davide: Che è esattamente quello che è!
[00:16:14] Irene: Esatto. Abbiamo questo bellissimo club di conversazione, ci troviamo, per il momento, ogni venerdì, ma i giorni potranno variare in futuro, chissà… e siamo circa cinque persone, sei persone, per ogni gruppo. Io sono la moderatrice, quindi io scelgo gli argomenti di conversazione e i nostri studenti sono molto molto soddisfatti, si divertono, parlano liberamente e sono diventati tutti amici, quindi è anche un modo per, non solo praticare l'italiano, ma anche per appunto conoscere nuove persone, persone da tutto il mondo con cui parlare in italiano e con cui imparare e migliorare il proprio italiano.
[00:17:04] Davide: Irene è bravissima anche perché gli studenti che hanno partecipato sono tutti entusiasti di lei e della sua moderazione, della sua guida. Vi consiglio di iscrivervi al link che vi lascio nelle note dell'episodio. Se lo farete, vi daremo informazioni presto perché stiamo per aprire i nuovi club che sono gruppi che durano tre mesi, quindi una lezione a settimana per tre mesi circa, quindi dieci lezioni circa.
[00:17:42] Irene: Dai, vi aspetto, vi prometto che sarà molto divertente.
[00:17:47] Davide: Irene avevi un ultimo punto, vero?
[00:17:49] Irene: Sì, un ultimo punto, e… di nuovo non è propriamente un errore perché, poi, ognuno studia come preferisce e come ritiene più giusto, però secondo me un'altra cosa molto utile da fare è provare a studiare l'italiano in italiano, cioè senza le spiegazioni nella propria lingua, ma con le spiegazioni in italiano. Questo fa… diciamo che l'immersione facilita e velocizza, cioè rende più facile e più veloce, l'apprendimento e anche più spontaneo, più naturale, quindi impariamo più velocemente, più facilmente e meglio, studiando l'italiano in italiano. Anche se, all'inizio, può sembrare un po' più difficile. Quindi… è il consiglio di un’insegnante.
[00:18:49] Davide: Sì, sono d'accordo. Penso che all'inizio inizio un po' di traduzione possa aiutare, quindi per esempio quei libri magari con il testo a fronte, però appena uno ha una base di conoscenze nella lingua secondo me è meglio fare tutto in italiano. È una cosa che io non ho mai capito, quei canali Youtube o podcast che insegnano una lingua in un'altra lingua, onestamente penso... penso servano a poco. Penso servano a poco ed è per questo che io ho sempre fatto tutto in italiano. Quindi consiglio anche io quello che ha consigliato Irene, cercate di... anche le spiegazioni di grammatica, di ascoltarle in italiano, perché magari non capite nulla delle spiegazioni, ma state ascoltando input, state avendo input in italiano che male non fa, come diciamo noi, male non fa e quindi è un'altra occasione di ascoltare e leggere.
[00:19:56] Irene: E di imparare senza accorgersene, senza rendersene conto, senza realizzarlo.
[00:20:04] Davide: Esattamente. E arrivati a questo punto, oltre al club di conversazione, c'è un'altra cosa di cui vi vogliamo parlare, che abbiamo anticipato... ho anticipato nello scorso episodio, ovvero la... il corso A2, B1, quindi per chi sa un po' di italiano e vuole arrivare a un livello intermedio di Podcast Italiano, chiamato La Storia di Italo. È un corso, appunto, che si basa su una storia, quindi tanto input, e adesso ha ancora più input, grazie a Irene, che ci racconta bene che... qual è stato il suo ruolo nella nuova versione del corso. Il corso adesso è in promozione, ancora ****per pochi giorni, credo due giorni da quando uscirà questo episodio. Vi lascio un altro link per chi volesse approfittare di questa occasione, perché è un gran bel corso.
[00:21:05] Irene: Sì, sono molto emozionata e molto felice di aver lavorato insieme a te, di aver collaborato, insomma, per questi video-approfondimenti, cioè degli approfondimenti in video, fatti con dei video. Ogni capitolo de La Storia di Italo, avrà un video-approfondimento dove ci sarò io, che leggerò il capitolo, e analizzerò un po' la grammatica, la spiegherò un po', anche se avrete poi le spiegazioni grammaticali nel PDF.
[00:21:43] Davide: Secondo me è anche un ottimo modo di avere altro input e avere ripetizione di tutte quelle parole nuove che spieghiamo in ogni capitolo e anche delle nuove costruzioni grammaticali, perché le ripeti, le leggi una volta, poi le ripeti una seconda volta, ma trasformi le frasi alla terza persona e quindi… c'è tanta ripetizione ed è positivo quando uno è a questo livello. Io consiglio di ascoltare gli stessi materiali più di una volta, anche questi episodi, ed è secondo me molto molto utile e porta il corso al livello successivo.
[00:22:24] Irene: Assolutamente, anche perché poi in ogni capitolo magari parliamo di una parola difficile, prendiamo per esempio una parola difficile e troviamo dei sinonimi, quindi ci sono anche delle spiegazioni, dei sinonimi, c'è tanto, tantissimo, input e tanto da imparare.
[00:22:46] Davide: E, ultima cosa, se volete un assaggio della storia, i primi due capitoli sono disponibili in questo podcast per principianti, quindi… potete vedere com'è o sentire com'è. Va bene, grazie Irene e spero di riaverti presto qui in questo podcast.
[00:23:06] Irene: Grazie a te e lo spero anch'io.
[00:23:09] Davide: Ciao, alla prossima.
[00:23:10] Irene: Ciao a tutti!