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La mia storia con le lingue straniere

Principiante
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33

August 22, 2024

Note e risorse

Ti racconto la storia di come ho imparato inglese, spagnolo, francese, russo e portoghese (e di come NON ho imparato altre lingue, pur avendoci provato!).

Scopri La storia di Italo, il mio corso per raggiungere un livello intermedio basato su una storia appassionante, ora in promozione fino al 29 agosto!
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Trascription

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Benvenuto a un nuovo episodio di Podcast Italiano Principiante. Se sai un po' di italiano e vuoi migliorare, sei nel posto giusto. Qui troverai contenuti che fanno per te, che sono adatti ai tuoi bisogni, alle tue esigenze. Oggi non ti racconto una storia, in un certo senso sì, ma non è una storia di fantasia come quelle degli ultimi episodi, bensì ti racconto la storia di come ho imparato le lingue che conosco. Cinque lingue, credo, quattro o cinque lingue. Quindi spero che ti possa motivare nel tuo percorso, nel tuo viaggio con l'italiano. Ci sarà un annuncio speciale perché c'è una promozione in corso su “La Storia di Italo”, il mio corso A2-B1, quindi perfetto per chi sa un po' di italiano e vuole arrivare a un livello intermedio. Un corso basato su una storia che si sviluppa in 15 capitoli, ti insegna tutta la grammatica necessaria per arrivare a un livello B1. Quindi se capisci quello che ti dico, penso che il corso ti piacerà e ti aiuterà a fare progressi. Te ne parlo alla fine perché è una promozione molto interessante e che dura solamente una settimana.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Dunque, ho iniziato a imparare le lingue alle scuole elementari, alla scuola primaria. In italiano diciamo di solito “scuole elementari”. E la prima lingua è stata l'inglese. Non è stata l'inglese, scusa, mi sono già sbagliato, è stata il francese. E a me il francese non piaceva, non piaceva niente del francese. Il suono, le parole del francese, non mi interessava per niente e quindi non ho fatto grandi progressi in francese. Non ero motivato e, come forse sai, la motivazione è davvero fondamentale. La seconda lingua, anche se forse dovrei dire “prima lingua” perché non avevo imparato molto francese, è stata ovviamente l'inglese, che in Italia è imparato, è imparata da tutti, no? È strano che io abbia iniziato, incominciato con il francese e non con l'inglese. Credo che oggi non sia comune. Però, all'epoca, all'epoca qualcuno faceva francese, “faceva” nel senso di studiava francese e non inglese alle elementari. Con l'inglese le cose sono andate molto diversamente perché mi sono innamorato subito dell'inglese. Era una lingua che volevo imparare perché avevo già un contatto con la cultura anglosassone, se vogliamo, soprattutto grazie alla musica, perché mio fratello era un ascoltatore, ascoltava molta musica rock e metal e mi ha trasmesso, ****mi ha contagiato, no? Mi ha trasmesso questa passione e quindi ero abituato già al suono dell'inglese. Volevo capire i testi, volevo capire e parlare questa lingua che mi piaceva, soprattutto come suono, come sonorità. E quindi mi sono appassionato. La maggior parte di quello che ho imparato, a dire il vero, non l'ho imparato a scuola, e questo è anche il caso di tutte le lingue successive che ho studiato a scuola o all'università. In realtà, le lingue che conosco bene, le conosco bene perché ho fatto tanto lavoro autonomo, ho fatto tanto lavoro a casa, soprattutto lavoro di ascolto. Semplicemente ho ascoltato tantissimo inglese, letto anche. E questo vale anche per le altre lingue, ed è questo che mi ha aiutato. Ovviamente a scuola ho imparato la grammatica, le basi della grammatica e, grazie al fatto che ascoltavo tantissimo inglese, ero il migliore, sono sempre stato il migliore studente d'inglese a scuola, anche poi alle scuole superiori. Che cosa ascoltavo? Beh, all'inizio, in realtà, devo dire che forse leggevo più di quanto ascoltassi, perché c'erano questi forum, non so se vi ricordate i forum, in particolare un forum o alcuni forum, più di uno in realtà, musicali dedicati alla mia band preferita che erano, e sono ancora adesso, i Dream Theater, questo gruppo metal americano. E io ero, anche adesso ma all'epoca di più, ero davvero appassionatissimo, volevo sapere che cosa succedeva nel mondo della band, quindi vedere, leggere le discussioni tra i fan. E si poteva fare in italiano, ma erano più frequentati i forum in inglese e quindi, in questa maniera, ho iniziato a espormi a, diciamo, conversazioni testuali in inglese tra madrelingua, anche non madrelingua. E questo è stato un esercizio utilissimo, è stata una palestra, usando una metafora come una palestra quando andiamo in palestra ad allenare i muscoli, questa è stata una palestra per il mio inglese perché ho imparato davvero tanto in questo modo. Poi mi sono appassionato alle serie tv, questo anche negli anni successivi, alle scuole superiori, alle serie tv, mi ricordo mi piaceva molto The Big Bang Theory che guardavo all'inizio con i sottotitoli in italiano, credo, poi ho... sono passato ai sottotitoli in inglese, poi c'era Lost, poi Dexter, insomma, ho passato molto tempo a guardare serie tv, meno film, soprattutto serie tv, e poi tanto YouTube. YouTube che esiste dal 2005, beh, io lo guardo dal 2007, da quando avevo dodici anni. È esploso poi in Italia negli anni successivi e credo che sia diventato davvero famoso forse solo nel 2015 più o meno. Io sono un veterano di YouTube, oggi YouTube è anche parte del mio lavoro, e questo mi ha aiutato tantissimo. Non voglio sapere quante ore ho passato su YouTube perché sarebbe sconvolgente, probabilmente tantissime ore, però mi ha aiutato davvero tanto. Come sempre dico, la cosa più importante quando impariamo una lingua è l'input e io ho avuto tantissimo input da YouTube. Quindi mi sono appassionato alla lingua inglese, volevo anche parlarla bene con una buona pronuncia. Mi ricordo alle scuole superiori, per prepararmi a un esame, a una certificazione, che è una cosa che consiglio di fare perché ci dà una motivazione, ci dà anche un obiettivo, ho iniziato a fare lezioni, anzi non lezioni, conversazioni con madrelingua, scambi di lingua italiano-inglese. Quindi io offrivo il mio italiano in cambio dell'inglese, e lo facevo in realtà con mio fratello perché mio fratello in quel periodo era molto appassionato come me d'inglese e quindi facevamo questi scambi. Praticamente eravamo di fronte al computer, alla webcam, io e mio fratello, era molto carino in un certo senso, anche se un po' bizzarro forse, e parlavamo metà del tempo in italiano, metà del tempo in inglese e questo... forse il fatto di farlo in due, con mio fratello, è stato più semplice perché in questa maniera ho avuto il coraggio di farlo, a volte di parlare anche con persone molto più vecchie di noi. Sebbene fosse un po' strano, è stato molto utile. Poi la lingua successiva è stata lo spagnolo, e questo è stato tutto merito di un tizio, una persona, che forse conoscete, che forse conosci, chiamata Luca Lampariello, grande poliglotta italiano, devi seguire il suo canale se non lo conosci, su YouTube, e grazie a lui ho deciso di imparare un'altra lingua perché sì, l'inglese è bello, ero appassionato d'inglese, ero ossessionato, ma… ci sono altre lingue, perché non provare a imparare un'altra lingua? E quindi ho deciso di incominciare con lo spagnolo, una lingua simile all'italiano ma che ha… insomma, che deve essere imparata con serietà. E infatti all'inizio non è stato così semplice, non è stato semplicissimo. Perché… forse perché era la prima lingua che imparavo autonomamente. Poi sono riuscito a impararla, anche qui quello che ha fatto la differenza è YouTube e le serie TV. Ho guardato soprattutto YouTube, ho guardato una quantità disumana di contenuti, soprattutto di vlog di un canale che forse oggi non esiste più, di un ragazzo di Madrid che raccontava la sua vita. Mi ha aiutato tantissimo a espormi al linguaggio colloquiale, insomma, dello spagnolo e questo mi ha aiutato molto. A questo punto siamo arrivati alla fine delle scuole superiori, quindi avevo 17 anni, 18 anni, e ho iniziato a frequentare l'università, mi sono iscritto all'università e ho deciso di fare una scuola per traduttori e interpreti. Sì, io ho studiato traduzione, anche se poi di fatto non ho mai fatto il traduttore, però ho studiato traduzione. E ho deciso di scegliere due lingue, francese e russo. Una era la sfida, il russo, una lingua davvero, insomma, esotica per me a quell'epoca, e l'altra era il francese, che era una lingua ****più alla mia portata. E mi ricordo durante i mesi estivi, dopo la fine delle scuole superiori, dopo l'esame di maturità, l'esame finale delle superiori, mi sono messo sotto, come diciamo noi, mi sono messo a studiare intensamente il francese perché in quei tre mesi volevo arrivare ad avere una base di francese. E ci sono riuscito, sempre allo stesso modo, iniziando... questa volta avevo l'esperienza dello spagnolo, quindi come con lo spagnolo ho iniziato con un metodo, Assimil nel mio caso, e poi ho proseguito anche lì usando contenuti autentici per madrelingua, appena ho avuto la possibilità. Non c'erano così tanti contenuti, come questo, per stranieri che imparano la lingua all'epoca, quindi era un pochino più difficile.

Quindi il francese l'ho imparato soprattutto i mesi del primo anno, i primi mesi del primo anno di università, mi sono messo molto intensamente. Non sono mai arrivato a parlarlo molto bene, devo dire, però lo capisco, lo capisco direi bene, quindi… mi sento abbastanza a mio agio con la comprensione, ecco. Il russo è la lingua che, diciamo, causa più domande. Quando dico che parlo russo le persone si chiedono perché. Non so neanch'io perché ho iniziato, volevo una sfida forse, all'epoca, appunto, avevo 18 anni, quindi stiamo parlando di dieci anni fa, ero innamorato delle lingue, volevo imparare una lingua diversa e… il russo era una delle possibilità offerte dalla scuola per traduttori. Ora, di nuovo, la maggior parte di quello che ho imparato è stato grazie al lavoro che facevo autonomamente. In questo caso è stato un po' più difficile perché, insomma, è più difficile arrivare a un livello intermedio, creare una solida base in russo. L'ho fatto, in questo caso, usando molto, e non mi pagano, un sito che si chiama link… linku.com, dove ho trovato tantissimi testi in russo per principianti e c'era anche la... c'è la possibilità di usare la loro piattaforma che ti permette di studiare con i testi. Mi è piaciuto moltissimo e in questa maniera, con tanto tanto lavoro, ci ho messo molto più tempo, dedicavo anche molto più tempo, molte più ore. Sono riuscito a portarlo a un buon livello. Ripeto, l'università mi ha aiutato relativamente, nel senso che per me l'università è dove mi concentravo più sulla grammatica. Probabilmente, mi metto nei panni dei miei compagni di università, cioè penso come poteva essere per loro. All'università si faceva solo grammatica praticamente, cioè non solo grammatica ma molta grammatica e c'era poco input. E poi si cercava anche di tradurre fin dal primo anno, che a mio modo di vedere è un po' strano perché se con l'inglese, con lo spagnolo, insomma, potevi già tradurre quelle lingue perché le conoscevi, no, più o meno bene, con il russo nessuno di noi aveva delle basi di russo e quindi tradurre dei testi non aveva molto senso. Quindi, come dire, non ha aiutato molto però ho lavorato tantissimo da solo, poi ho fatto anche dei soggiorni in Russia. Sono stato per non tanto tempo in verità in Russia e quindi questo mi ha aiutato, cioè mi ha aiutato un po', ho conosciuto persone nel corso del tempo, e questo mi ha aiutato anche a migliorare il parlato e… oggi devo dire che non lo parlo tanto, non parlo nessuna delle lingue, forse l'inglese più delle altre, l'inglese e lo spagnolo, il russo non lo uso mai, il francese non lo uso mai ed è vero che sto perdendo un po' la mia abilità attiva però non mi preoccupa perché so che, se voglio, posso ricominciare a parlare e nel giro di qualche tempo tornerò a parlarle bene, ecco.

Detto questo, negli anni successivi poi non ho imparato tante lingue, ho fatto vari tentativi, ho provato a imparare l'ungherese per un po', quando stavo per andare in Erasmus, cioè a fare uno scambio universitario in… a Budapest. Nel frattempo avevo iniziato la seconda laurea, laurea magistrale in lingue per la comunicazione internazionale, una laurea onestamente abbastanza inutile, che per fortuna non mi è servita perché poi, insomma, quando ho finito questo secondo percorso universitario il mio progetto Podcast Italiano stava già funzionando e quindi avevo già un lavoro, ecco. Non ho avuto grande successo con l'ungherese, ho provato anche a imparare un po' il polacco, anche lì non ho avuto grande successo. Ho imparato il portoghese, lì ho avuto un po' più di successo anche se non ho mai avuto la costanza necessaria perché l'ho imparato magari per dei periodi di un mese, due mesi, tre mesi, poi ho smesso e ho avuto lunghe pause. Questo è un po' il mio problema adesso, non trovo la costanza e la disciplina. Forse perché ho altri interessi, le lingue adesso non sono in cima alle mie priorità, non sono ciò che mi interessa di più. Da quando ho questo progetto ho dedicato molta della mia attenzione e delle mie energie mentali a questo lavoro. E devo dire anche a questioni legate all'italiano. Ho iniziato a interessarmi più a come funziona l'italiano, alla linguistica, cioè come funzionano le lingue, nello specifico come funziona l'italiano. E questo, per qualche motivo, è diventato il mio nuovo interesse, la mia nuova passione. E quindi ho lasciato un po' da parte le lingue, devo dire, però io penso che non sia un problema. Per molto tempo mi sono sentito in colpa perché avevo e ho tanti amici poliglotti in questa bella comunità di persone che parlano tante lingue e quindi mi dico “ah, dovrei fare come loro, dovrei imparare il tedesco”. Tra l'altro, ho imparato per molto tempo anche il tedesco, mi stavo dimenticando… e sono arrivato a una comprensione intermedia in tedesco, ma non l'ho mai parlato realmente. Quindi, come dire, oggi non saprei parlarlo, però posso capire un po' di tedesco. Però, anche lì, il problema è stato... è stata la mancanza di motivazione, di interesse forse, verso la cultura del paese, della Germania e dell'Austria in questo caso. E questo è un po' il problema. Se tu non sei davvero interessato, non hai un forte interesse, una forte motivazione, è difficile realmente fare progressi e soprattutto avere la costanza e la disciplina di continuare.

E quindi questo… questa è un po' la mia storia. Da allora non ho avuto grandi successi nel mondo, nell'ambito dell'apprendimento delle lingue, però, per me non è più un problema perché se lo faccio deve essere perché voglio farlo, non deve essere un'imposizione, qualcosa che faccio perché mi obbligo. Ecco, questa era la mia storia e siamo arrivati alla fine di questo episodio, ma ti voglio raccontare della promozione su La Storia di Italo. In questo podcast nelle scorse settimane hai visto, hai ascoltato alcune storie di fantasia. Se ti piacciono le storie, ti piacerà sicuramente La Storia di Italo perché è un corso interamente basato su una storia. Una storia molto interessante, molto affascinante, anche drammatica da un certo punto di vista, ma divertente, ci sono colpi di scena, ci sono intrighi, misteri. È la storia di un ragazzo americano, negli anni Sessanta, che scopre che i suoi genitori biologici non sono quelli che conosce lui, che lo hanno allevato, ma sono, in realtà, italiani. E quindi questo ragazzo, Italo, che ha un nome particolare, un nome simbolico se vogliamo, parte per l'Italia a cercare i suoi genitori biologici. Ovviamente succedono tante cose molto interessanti. È un corso di quindici capitoli che ha una cura dei dettagli incredibile e, tra l'altro, ci sono i primi due episodi in questo podcast che puoi ascoltare gratuitamente perché c'è la musica, ci sono gli effetti sonori, ci sono tante voci che, insomma, interpretano i vari personaggi, quindi è come se tu fossi lì nella stanza con Italo e con gli altri personaggi. Però puoi anche ascoltare la storia senza musica ed effetti sonori se non li vuoi. C'è questa possibilità che ti diamo. Inoltre, ogni capitolo ha un approfondimento. Questa è una novità che ho… che abbiamo aggiunto da poco, un approfondimento registrato dalla nostra Irene La Preziosa, che è un'insegnante che qualcuno di voi conosce, che analizza in quindici video-approfondimenti tutti i capitoli del corso da un punto di vista linguistico e quindi… sono molto interessanti e utili. È un corso che ti porta a un livello B1, ti fa fare un salto di qualità, se conosci… se hai una base di italiano, e che penso ti piacerà moltissimo. E la cosa importante è che, siccome abbiamo aggiunto contenuti al corso, abbiamo aggiunto questi approfondimenti, questi video-approfondimenti, il prezzo aumenterà, da 127 a 187 euro. Però, per una settimana, hai la possibilità di acquistare al prezzo precedente, acquistare al prezzo precedente, ottenere molto più di quanto c'era prima, fino al 29 agosto. Quindi hai circa una settimana, puoi acquistare il corso. C'è anche la possibilità di acquistare il pacchetto VIP, se vuoi studiare proprio con la nostra Irene. Ma ti lascio andare sul sito per scoprire tutti i dettagli di questo pacchetto VIP. Ti lascio quindi un altro link nelle note dell'episodio che ti porterà alla pagina del corso dove potrai scoprire tutti i dettagli. Questo è tutto, ci vediamo presto.

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