L’esame di maturità
Note e risorse
Trascription
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Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano. Io sono Davide e in questo episodio parliamo di un argomento abbastanza interessante che è l’esame di maturità, ovvero un esame alla fine della scuola superiore che è, diciamo, motivo di ansia per tanti ragazzi italiani. E, a proposito, in questi giorni gli studenti italiani stanno affrontando questa terribile prova, o meglio prove, più di una. L’episodio si ricollega, ovvero è collegato all’episodio che abbiamo fatto sulla scuola italiana, quindi vi consiglio prima di sentire quell’episodio sulla scuola italiana e poi tornare qua e sentire questo. Penso che faremo anche un episodio di riflessioni senza trascrizioni in cui parleremo della nostra esperienza all’esame di maturità, quindi un trittico, una trilogia di episodi sulla scuola e questo è un testo scritto da Erika come al solito scritto ottima è un pochino difficile ho deciso di metterlo a livello intermedio, ma potrebbe essere quasi avanzato. Quindi a maggior ragione per questo episodio andate a vedere la trascrizione sul sito. Seguite il link che trovate nella descrizione di questo podcast e ascoltate l’episodio più di una volta per cercare di ricordarvi le strutture più difficili, che sono più di una in questo episodio. Inoltre voglio ringraziare Italki che sponsorizza questo episodio come sapete. Italki [è una] grandissima piattaforma per imparare le lingue. Sto insegnando molto di questi tempi su Italki. In molti di voi hanno, diciamo, deciso di iscriversi attraverso il link ,quindi si sono contento che 1) italki sponsorizzi Podcast Italiano e 2) di poter fare lezione con tanti di voi che mi dicono: “Davide, io ti seguo dal podcast”. Quindi sì, sono contento di riuscire ad aiutare tante persone e ricordatevi, come ho detto nell’ultimo video, che se se volete parlare bene dovete parlare tanto. Quindi voi mi conoscete, sapete più o meno chi sono, come sono, come parlo, quindi se avete paura di parlare con altre persone potete parlare con me, vi prometto che non mordo, diciamo in italiano. Quindi grazie ad Italki e ricordatevi avrete $10 in crediti da spendere per le lezioni se seguite il mio link.
E ora sentiamoci questo magnifico episodio scritto da Erika.
motivo di ansia = source of anxiety
si ricollega = is linked, is connected
trittico = opera in tre parti
a maggior ragione = even more so, all the more reason
di questi tempi = these times
non mordo = I don’t bite
Con l’arrivo del mese di giugno si avvicina, in Italia, il momento più atteso, desiderato, sognato da tutti gli studenti: la fine della scuola. Ormai le giornate sono lunghe e calde, l’aria sa di primavera e la mente dei ragazzi vaga verso i lidi assolati, le serate fuori con gli amici, i giochi all’aria aperta, i gelati, gli amori estivi… i libri rimarranno, per qualche mese, a riposare sui loro scaffali , chiusi, e con loro tutte le preoccupazioni relative alle interrogazioni, alle verifiche, ai professori.
C’è solo una categoria di studenti che vorrebbe, invece, che questo mese non arrivasse mai. Sono i cosiddetti “maturandi”, i ragazzi all’ultimo anno delle scuole superiori, ormai diciottenni, ormai adulti, che si stanno pericolosamente avvicinando ad un evento che li aspetta da anni, a cui pensano con ansia e preoccupazione da settembre o chissà, forse addirittura da prima. Si tratta del cosiddetto “esame di maturità”, l’esame finale a cui tutti gli studenti italiani, al termine del quinto anno di scuola superiore devono sottoporsi. È un esame temutissimo, un po’ perché è oggettivamente difficile, un po’ perché viene dipinto come una sorta di rito di passaggio dal periodo scanzonato dell’adolescenza alle responsabilità dell’età adulta, alle decisioni sul proprio futuro e il proprio destino.
È quindi un passaggio che segna la fine di un’epoca della vita, della scuola e dell’adolescenza.
(la mente dei ragazzi) vaga = wanders
lidi assolati = spiagge assolate (ma più poetico)
scaffali = shelves
interrogazioni = oral tests
verifiche = written tests
cosiddetto = so-called
al termine = alla fine
(un esame a cui gli studenti devono) sottoporsi = undergo, go through
temutissimo = molto temuto (feared)
un po’ perché = partly because
viene dipinto (come un rito di passaggio) = it’s depicted as a
Periodo scanzonato = light-hearted, cheerful
segna la fine di un’epoca = marks the end of an era
Vi consiglio di ascoltare una famosissima canzone di Antonello Venditti, Notte prima degli esami, e di guardare il film che porta lo stesso titolo, per avere un’idea, seppur un po’ romanzata , di quello che rappresenta la maturità per i giovani italiani.
Ma in che cosa consiste, quindi, questo temutissimo esame?
Negli anni si sono succedute varie discussioni e varie riforme sulle sue modalità, ma il succo è che si tratta di una sorta di test sulle competenze acquisite e le nozioni imparate durante un percorso di studi durato cinque anni. L’esame è diviso in due parti: una parte scritta e una parte orale.
La parte scritta si divide a sua volta (dopo l’ultima riforma) in due prove. La prima prova consiste nel cosiddetto “tema”, ovvero la stesura di un testo in italiano, con il quale lo studente deve dimostrare di padroneggiare perfettamente la propria lingua e di saper organizzare le idee in modo logico. È possibile scegliere tra più “tracce”, cioè diversi tipi di testo: tema di attualità, tema argomentativo o analisi di un testo letterario.
La seconda prova invece dipende dal tipo di scuola frequentata, perché è legata alle “materie caratterizzanti”, cioè le materie tipiche dell’indirizzo scelto, per esempio le lingue per il liceo linguistico o la matematica per il liceo scientifico.
La difficoltà e la preoccupazione maggiore sta nel fatto che queste prove sono uguali per tutta Italia, poiché sono elaborate dal Ministero e non dai professori, come avviene invece per le verifiche svolte durante l’anno. Quindi non è possibile ottenere indizi di nessun tipo sulle prove: il loro contenuto è imprevedibile e viene scoperto solo il giorno dell’esame.
Fino all’anno scorso era prevista anche una terza prova (eliminata dall’ultima riforma) che faceva molta paura agli studenti, perché consisteva in uno scritto in cui bisognava rispondere a 12 domande aperte riguardanti gli argomenti svolti durante l’anno in tre o quattro materie diverse. Le domande per questa prova, però, erano scelte dai docenti.
seppur = anche se
romanzato = fictionalized – reso simile a un romanzo per rendere il racconto più interessante
il succo è = the central idea is (lit. “the juice”)
a sua volta = in turn
stesura = qui significa “scrittura”
padroneggiare = master
(la difficoltà) sta nel fatto che = lies in the fact that
indizi = hints
uno scritto = a written test
docenti = insegnanti
Queste due prove come abbiamo visto non sono semplici, ma la prova più temuta è senza dubbio l’esame orale: lo studente deve essere preparato sul programma di tutte (o quasi) le materie studiate all’ultimo anno. Il giorno dell’esame orale il maturando si trova infatti davanti ad una commissione composta da alcuni dei professori che ha avuto durante l’anno (i cosiddetti “interni”), da alcuni professori sconosciuti (perché provenienti da altre scuole, i cosiddetti “esterni”) ed un presidente che controlla che tutto venga svolto secondo le regole.
Ogni professore pone allo studente una o più domande sulla materia di sua competenza, alle quali lo studente deve rispondere nella maniera più completa possibile. I professori “interni” sono professori conosciuti, quindi è più semplice rispondere alle loro domande che, se sono gentili, solitamente non sono troppo difficili. Non si può dire lo stesso per i professori esterni, le cui domande invece sono più imprevedibili.
Insomma, bisogna ricordarsi un sacco di informazioni, confrontarsi con professori mai visti prima e, naturalmente, tenere a bada (control) l’ansia: da questo esame dipende il voto finale con il quale termineremo la scuola superiore!
provenienti = che vengono da
secondo le regole
porre una domanda = fare una domanda
(materie) di sua competenza = in cui è competente, ovvero che insegna
tenere a bada = keep under control
È piuttosto raro, ma è possibile anche venire bocciati (fail) all’esame di maturità, se nelle tre prove non viene superato un certo punteggio (score). In quel caso, lo studente dovrà ripetere il quinto anno e rifare l’esame l’anno successivo. È raro ma può capitare, per questo l’ansia è a mille! Inoltre, dato che da questo esame dipende il voto finale, anche i più studiosi sono preoccupati, perché non vogliono rovinare in tre giorni tutti gli sforzi fatti in cinque anni. Insomma, è proprio una sfida per tutti!
Una volta superato (passed) l’esame, che solitamente ha luogo a fine giugno e in tre date diverse, una per ciascuna prova, si ottiene, o meglio, si consegue il cosiddetto “diploma di maturità”, il documento che attesta la fine dei nostri studi e il voto finale che abbiamo ottenuto, voto che viene stabilito dalla commissione in base ai voti ottenuti negli ultimi tre anni di scuola e ai punteggi delle prove d’esame.
Superare l’esame di maturità è sempre una grande gioia per gli studenti, perché significa non solo essersi liberati di un grande peso e di una grande paura, ma anche essere riusciti a superare con successo una prova molto difficile, che apre le porte agli studi successivi o al mondo del lavoro e, soprattutto, ad un futuro tutto da costruire.
E ora diteci: nei vostri paesi esistono prove di questo tipo? Raccontateci le vostre storie nei commenti all’episodio.
venire/essere bocciati = fail an exam, be flunked
punteggio = score
(l’ansia è) a mille = molto alta
superato = passed
ha luogo = takes place
attesta = attests, certifies
Bellissimo episodio. Grazie di nuovo Erika. Scrivetemi, scriveteci se volete più episodi scritti da Erika, perché io penso che lei sia più brava a scrivere di me i suoi episodi sono sempre i migliori, quindi scrivetemi. oppurere potete anche seguirla su Instagram (@erikaporreca), si chiama Erika con la k, mi raccomando, e scriverle un messaggio: “Erika fai più episodi, perché i tuoi episodi sono i migliori” , se pensate sia così (io penso sia così).
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Niente, ci vediamo, ci sentiamo, nel prossimo episodio. Statemi bene e alla prossima. Ciao!