Come e perché fare l’esame CILS C2 con Yulia Kislova
Note e risorse
Trascrizione
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In questa intervista Yulia da San Pietroburgo (che forse avete già ascoltato in questa intervista e visto in questo video) ci racconta la sua esperienza con il l’esame CILS C2 d’italiano: un esame su cui si sa molto poco e che viene considerato (forse ingiustamente) un esame estremamente difficile.
Oltre a parlare nello specifico di questo esame parliamo anche degli esami di certificazione in generale e del perché può essere utile farli (a questo proposito vi rimando a questo video che ho fatto in cui racconto la mia esperienza con l’esame C2 in lingua russa).
Viviamo chiaramente in un periodo dove anche gli esami di certificazione sono stati messi in pausa. Il nostro consiglio è però di considerare l’idea di un’esame e magari iniziare a prepararvi seguendo i consigli che vi diamo in questo video.
Grazie ad Italki per aver sponsorizzato l’episodio. Italki è probabilmente uno dei modi più economici ed efficaci per trovare un’insegnante che vi può guidare nella preparazione di un esame di certificazione, ma è anche un ottimo strumento se più semplicemente intendete migliorare le vostre abilità di conversazione.
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D: Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano. Io mi chiamo Davide e oggi vi propongo un’intervista con la mia amica Julia che ha imparato l’italiano in tre anni e in tre anni è passata dal non saper nulla a conseguire (Conseguire - una certificazione, un titolo, un attestato, una laurea: Ottenere - to obtain, to accomplish) la certificazione C2 in italiano.
Probabilmente Julia l’avete vista in un video che abbiamo fatto insieme a Milano qualche tempo fa, ve lo metto nelle note di questo episodio. E i fan più, diciamo, di lunga data (Di lunga data: Una persona che fa qualcosa da tanto tempoOttenere - long-time) magari anche nella prima intervista che facemmo, cioè che abbiamo fatto nel lontano luglio del 2018, quindi un bel po’ di tempo fa e potete chiaramente sentire che il suo livello è migliorato. In questa intervista abbiamo parlato nello specifico dell’esame C2, della struttura, delle difficoltà, del perché è utile fare esami in generale, non solamente questo esame che è il più difficile. Io personalmente non ho familiarità con gli esami di italiano, però ho fatto esami in altre lingue, cioè in inglese e in russo, entrambi livello C2, e vi posso… vi posso dire che è stato utile in entrambe le lingue, soprattutto in russo, come ho anche raccontato in un video che ho fatto sull’argomento. E vi metto anche questo video nelle note di questo episodio.
E inoltre (ne parliamo anche nell’episodio), anche se Julia non ha personalmente utilizzato tutor, io per il russo sì, ho utilizzato un tutor che ho trovato sul sito Italki che è lo sponsor di questo episodio. E Italki vi permette di trovare tutor o insegnanti per qualsiasi esigenza e nello specifico anche per la preparazione degli esami. E anche in questo caso secondo me è molto molto molto più economico trovare tutor su internet, su Italki che frequentare corsi che poi magari sono corsi di gruppo in scuole di lingue e vi fanno pagare un occhio della testa (Costare/pagare un occhio della testa: Un costo spropositato, esorbitante, esagerato - to cost an arm and a leg), vi fanno pagare uno sproposito, una somma esorbitante, un po’ di sinonimi per voi. Come potrete ben capire, in questo momento storico non si possono fare esami di certificazione perché è tutto chiuso ma… ma secondo me voi potete utilizzare il tempo che avete per iniziare a prepararvi, o perlomeno per indagare e scoprire qualche informazione su questi esami. Italki è un ottimo modo per farlo e se utilizzate il mio link avrete $10 extra quando farete un acquisto. Grazie ad Italki. Io vi ricordo anche che troverete la trascrizione di questo episodio sul mio sito, podcastitaliano.com. Troverete il link esatto nelle note di questo episodio. Ora andiamoci a sentire la chiacchierata. Buon ascolto!
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D: Ciao Julia.
J: Ciao.
D: Grazie per aver accettato il mio invito e per aver accettato di condividere le tue preziose conoscenze su questo esame misterioso che si chiama C2.
J: Non c’è di che (Non c’è di che: prego - you’re welcome / don’t mention it).
D: Quindi, partiamo un po’ dalla tua… dal tuo percorso di apprendimento. Ci riassumeresti (RiassumereRicapitolare, spiegare in maniera breve - to sum up, to summarise), per favore, gli ultimi tre anni di apprendimento? Tre anni, giusto?
J: Sì, a maggio il mio italiano compre… compierà [compirà] (Compiere X anni: Arrivare a una certa età - to turn X years old) 3 anni che è una cosa meravigliosa e un po’ strana. E… riassumere l’intero percorso sarà un compito piuttosto arduo ma posso dirti come e perché ho cominciato e cosa ho fatto maggiormente, quindi… Da quando avevo 13 anni, credo, mi sono innamorata dell‘arte rinascimentale (Arte rinascimentale: Arte del rinascimento - reinaissance art) italiana e sognavo un giorno di andare in Italia e di vedere tutti i luoghi storici, posti storici dal vivo. E pensavo che per questo dovessi parlare la lingua italiana ovviamente. Ma non ho cominciato ad apprenderlo all’età di 13 anni e invece ho cominciato quando studiavo all’università e quando è stato introdotto un corso gratuito di italiano per principianti. Quindi, io studiavo giurisprudenza e non lingue straniere, ma un nostro professore è stato così generoso da offrirci un corso. Ed io mi sono subito iscritta e non me ne sono pentita, perché d’allora in poi l’italiano è diventato una parte integrante (Parte integrante: Parte centrale e costitutiva - integral part) della mia vita e della mia quotidianità (Quotidianità: Vita di tutti i giorni - everyday life). Ho usato il libro dello studente “Una Grammatica Italiana per Tutti A1–A2”, ho seguito un corso per principianti fatto da un poliglotta russo Dmitrij Petrov e ho anche sentito il corso di Michelle Thomas, così ho acquisito le basi. E poi ho lavorato un po’ in un negozio di souvenir dove ho parlato con gli italiani e poi nello stesso negozio, come immagino ti ricordi, ci siamo conosciuti. Poi la maggior parte del mio tempo è stata dedicata al parlato, quindi abbiamo deciso di stabilire questo scambio che ormai dura quasi da 3 anni, renditi conto! E questo mi ha aiutato moltissimo perché, non so, perché fare tanta pratica ti aiuta a non pensare troppo quando parli e quando cerchi di esprimerti. E poi, diciamo, c’era la terza fase dell’apprendimento quando ho ripreso (Riprendere - a fare qualcosa: Ricominciare a fare qualcosa - to start again) con i manuali ed ho partecipato a varie attività di gruppo online quando [meglio: in cui, nelle quali] io e altri ragazzi russi seguivamo, diciamo, un manuale, una parte del capitolo, e poi ci chiamavamo per discuterne. E… e poi l’ultima fase è la preparazione per l’esame di cui abbiamo deciso di parlare.
D: Esame che hai passato, specifichiamo, perché… No, a parte… a parte gli scherzi l’hai passato con successo, a pieni voti (A pieni voti: Con il voto massimo - with flying colors, with the hightest grade).
J: Sì, 78 punti su 100.
D: Quindi, non pieni voti ma…
J: Ma non è possibile, non è possibile, 100 su 100 sarebbe una meraviglia.
D: Il tuo livello era chiaramente molto molto buono, anzi, se le persone che ci ascoltano hanno visto o vanno a vedere l’episodio… il video che abbiamo registrato a Milano, hanno visto più o meno qual era il tuo livello, era già molto molto buono. Perché hai deciso di dare l’esame? Che cosa… che.. a che cosa serviva darlo?
J: A dir la verità, non serviva. Ho deciso di farlo perché volevo avere una prova a me stessa [corretto: volevo provare a me stessa] di aver raggiunto un certo livello perché dubito sempre tutto, non credo di avere un livello sufficientemente alto e ho deciso: “Ok, dovrei avere una prova da parte di qualcuno che non sono io”. [D: Qualcuno di esterno] Qualcuno di esterno, qualche [corretto: una] commissione di esperti, eccetera.
D: In modo da avere una valutazione oggettiva del tuo livello e, [J: E sì, sì, esatto] diciamo. Perché un conto è dire “oh sì, parlo bene, parlo benissimo”, un altro conto è avere una commissione che ti dice esattamente qual è il tuo livello.
J: Sì, sì, e in realtà io volevo dare il C1 ma poi la direttrice della scuola che frequentavo in quel periodo mi ha detto: “Ma… C1? Ma dai, ma stai scherzando! Devi fare il C2 perché è molto più divertente. E poi, se lo superi puoi dire a tutti ‘eh io ho il C2 confermato’” (la cosa che sto facendo adesso [ride]).
D: Sì, esatto, puoi vantarti (Vantarsi: Darsi arie, ostentare qualcosa - to brag, to boast) con gli altri.
J: Sì, assolutamente sì, mettere questa cosa nei tuoi curriculum [più naturale: sul tuo curriculum].
D: Sì, sono d’accordo con questo, cioè secondo me il C1… Io ho sempre pensato che abbia poco senso in generale.
J: Davvero? Perché?
D: Perché il C2 è così vicino. Tanto vale (Tanto vale + infinito: Vista la situazione, è - (might as well) sforzarsi un po’ di più e provare a fare il C2. Il B2 ok, è lontano dal C2. Il C1 mi sembra così vicino alla vetta (Vetta: Cima - di una montagna per es., punto più alto di una superficie - top, summit, peak) che con uno sforzo in più…
J: Non hai mai avuto questa sensazione che il C2 è troppo alto? Cioè, perché almeno nella comunità russa, diciamo, delle persone appassionate di lingue straniere c’è questa idea che il C2 è questo livello dove si usano delle parole assolutamente inutili, delle strutture troppo complicate, per i docenti (Docente: Insegnante (ma più formale - teacher) e la… la gente normale fa il C1 e basta, cose così. Non hai mai avuto questa idea in mente?
D: No, io non ce l’ho mai avuta, anche se ho sentito questa idea anche per il… per l’esame di russo che anch’io dato più o meno nello stesso periodo. Ho sentito questa opinione secondo cui il C2 fosse un livello quasi per divinità, cioè persone che sanno il C2… [J: Ecco!] meglio degli stessi madrelingua [J: Sì!], che il C2 fosse qualcosa che servisse solamente per chi voleva insegnare addirittura letteratura magari nelle università russe o fare ricerca in ambito linguistico e letterario che mi sembra una stupidaggine perché non…
J: Anche a me. Cioè, dopo averlo superato (Superare: Passare - un esame, una prova - to pass) anche a me mi sembra una cosa assolutamente finta che fa sì che (Fare sì che + congiuntivo: Causare, avere come conseguenza - to ensure, to cause) molte persone hanno [abbiano] paura di dare questo esame perché pensano che sia per qualcuno di più bravo e non per loro. Ma in realtà è assolutamente fattibile, come ho scoperto. E poi finendo la storia del perché alla fine ho dato il C1 e non il C2, comunque volevo ad un certo punto… volevo cominciare ad insegnare l’italiano come lingua straniera e avere il C2 sarebbe [stato] più figo, diciamolo.
D: Sì, è più prestigioso, più prestigioso sul curriculum. Cosa che poi hai iniziato a fare, insegnare l’italiano, quindi… [J: Sì.] abbiamo un esempio vivente di una persona che in tre anni è passata dal non sapere nulla se non ‘buongiorno’ e ‘ciao’ forse [J: ‘Pizza’… ‘pizza’, ‘pasta’, ‘pepperoni’] all’insegnare l’italiano. Parlaci un po’ di questo esame di italiano perché mi sembra che sia ab… abbastanza mitico quasi, non si sappia molto sul C2 e un po’ la stessa cosa anche per il C2 di russo, tra l’altro, mentre per livelli più bassi ci sono più informazioni. Tu, come hai avuto modo di (Avere modo di… Avere la possibilità, l’opportunità di(to get to…, - to have the opportunity to…)… di scoprire… [sai che] non ci sono informazioni su C2.
J: No, sul C2 c’erano pochissime informazioni su Internet e questa cosa mi ha fatto preoccupare un pochino all’inizio del processo della preparazione. Ma questa è una delle ragioni per cui ho deciso di parlare con te di questa cosa perché vorrei che su internet ci fosse una fonte di informazione. Quindi, come è strutturato: ci sono cinque parti, ascolto lettura, metalinguistica (sarebbe grammatica), scrittura e anche la prova orale, quindi loro vogliono vedere che tu sai fare del tutto [di tutto] con la lingua, e ogni parte è divisa in altre parti. Quindi, partiamo dall’ascolto. Ci sono tre parti, due interviste radiofoniche o programmi televisivi con delle domande chiuse. Quindi, tu ascolti una traccia e poi rispondi alle domande, niente di che (Niente di che: Niente di speciale, di soprendente, di difficile, di particolare - nothing special) non è molto difficile. E la parte dell’ascolto consiste in ascoltare un discorso e poi scegliere le informazioni che hai effettivamente sentito, che erano presenti in questo discorso. L’unica difficoltà che ho affrontato [meglio: che ho incontrato] è che quando mi stavo preparando per l’esame pensavo che questa terza parte consistesse in una traccia sola e all’esame invece nel processo di ascoltare ho scoperto che effettivamente ce n’erano due e quindi io, tipo… non mi ricordo di cosa trattavano le tracce ma, non so, parliamo della letteratura medievale, sì, sì, libri, non so, monaci, sì, e poi ad un certo punto è cominciato un discorso a parte, non so, qualcosa sulla sostenibilità. Ed io penso “no, cosa è successo?”, e poi mi sono resa…
D: Cosa c’entra.
J: Sì, sì, sì. Poi mi sono resa conto che c’erano due discorsi separati e questa cosa mi ha confusa un pochino. Subito dopo lettura. Anche qua ci sono tre parti, un testo qualsiasi, con un testo che potete leggere su una rivista italiana con delle domande, poi un testo in burocratese che è una… si può dire ‘rottura di palle’ (Rottura di palle: Molto noioso e fastidioso - a drag / pain in the a**) su questo podcast?
D: Sì, possiamo dire… questo podcast ammette le volgarità.
J: È una rottura di palle, ragazzi, il burocratese italiano.
D: Cioè è molto noioso.
J: Quindi, devi leggere questo e rispondere ad ancora un elenco [meglio: un altro elenco] di domande. E poi la terza parte della lettura è un compito dove devi ricostruire un testo. Quindi hai, non so, 15–16 frasi e devi capire da dove partire e dove finire, non è molto difficile neanche questo. Poi metalinguistica oppure la grammatica, la parte secondo me più difficile di tutto l’esame perché è un po’ casuale. Nel senso, ci sono quattro parti in cui è suddivisa questa… questa parte metalinguistica. In una di queste devi o dovete inserire qualsiasi parola (corretto: una parola qualsiasi) negli spazi vuoti, quindi può essere una preposizione, un avverbio, un pronome anche. I verbi, i sostantivi no secondo me ma comunque parole varie. Già un testo no… non è molto facile, il mio trattava dei… colliri (Collirio: Gocce per gli occhi - eye drops) si dice?
D: Sì.
J: Sì, io non sapevo cosa fosse[ro].
D: Già è una… è un brutto segno se non sai l… l’oggetto del… del testo. [ride]
J: Sì, non sapevo cosa fosse ma dovevo inserire delle parole che non hanno un significato tutto suo ma che servono a, diciamo, a colorare un po’ il testo se si può dire così. Quindi, sì, qualsiasi parola [di nuovo: una parola qualsiasi, perché qualsiasi parola = ogni parola], cioè le parole non sono date.
D: Questo è piuttosto difficile.
J: Sì, ma poi devo dire che loro non sono così severi, nel senso che se nel testo originale c’era la parole ‘inoltre’ e tu hai scritto ‘infine’ [D: Ok.] non è che dicono: “No, questo è sbagliatissimo, zero punti”.
D: E immagino che comunque ci sia una scala di punti, quindi…
J: Secondo me hanno un elenco di parole che secondo loro vanno bene in questi casi, in questi spazi vuoti, diciamo. Come, per esempio, come ho detto, ‘inoltre’, ‘infine’… Poi un testo in cui devi inserire i verbi alle forme opportune, quindi tempo, modo, tutto ciò che ha a che fare con questo verbo. Hai un testo, ci sono degli spazi vuoti, poi ci sono dei verbi tra i [senza i] parentesi e quindi questo verbo che è già al suo posto deve essere messo alla forma opportuna. Quindi, secondo me è un compito classico di tutti gli esami di lingue.
D: Certo, certo.
J: Numero tre: devi scegliere una parola giusta [corretto: la parola giusta] tra le quattro parole che ti danno. Anche questo è un classico di tutti gli esami di lingue. C’è un testo, ci sono degli spazi vuoti e ogni spazio vuoto può essere riempito da una parola tra le 4 che ti danno loro. L’ultima parte della parte ‘metalinguistica’ è un mio incubo personale. Anche questa tratta di burocratese [meglio: ha a che fare – “trattare di” significa “parlare di”, “discutere”]. Quindi, c’è un testo in burocratese che è diviso in s…
D: Spieghiamo magari che cos’è esattamente il burocratese [J: Sì.] perché non so se lo sanno i nostri ascoltatori.
J: Ma forse è meglio che [D: lo spiego io] lo spieghi tu, sì, sì.
D: Sì, diciamo che in italiano c’è uno stile di scrittura che viene anche chiamato ‘burocratese’ che si contraddistingue (Si contraddistingue per: È caratterizzato da - is characterized by) per la sua… per l’Impiego di formule piuttosto formali e, appunto, burocratiche.
J: Sì, possiamo dare [fare] un esempio, tipo, invece di dire “caro ascoltatore, vorrei che tu mi ascoltassi”, non so, cioè è una stupidaggine, loro dicono “egregio signor ascoltatore, le porgo una domanda, bla bla bla”
D: Sì, il mio invito… Sì, sì, è vero effettivamente… effettivamente c’è questo stile molto comune, non lo so, in vari ambiti, vari tipi di comunicazione ufficiale, comunicazione con il cittadino, per esempio. Oppure se… se guardiamo i cartelli appesi per strada nei parchi. A molti dà anche fastidio [J: Anche a me.]… o almeno a me dà fastidio.
J: A me dà tantissimo fastidio anche in russo.
D: Anche a me dà fastidio perché è inutile, serve solo a, come dire, rendere più oscuro e più confuso tutto. In ogni caso se uno vuole sapere l’italiano, magari anche per vivere in Italia, deve avere una qualche familiarità con questo tipo di linguaggio per non perdersi [J: Sì.] tra i vari ‘egregio’ e…
J: E “restando in attesa di una gentile risposta da parte di bla bla bla, porgo…”
D: O un riscontro, un sollecito riscontro. Ecco, un esempio di burocratese aneddotico che mi viene in mente è che per molto tempo sui treni che… che prendevo io tutti i giorni c’era un annuncio, una voce che parlava del fatto di… che bisognava avere il biglietto pronto perché il controllore sarebbe passato a controllare il biglietto. Adesso non mi ricordo esattamente il messaggio preciso, però diceva qualcosa come “il personale addetto inizierà al più presto le operazioni di controlleria” [Julia ride], cioè ‘controlleria’ secondo me è una parola inventata, secondo me non esiste. A riprova di questo (A riprova di questo: A dimostrazione di ciò - as further proof of this) questa parola poi è stata cambiata in un annuncio successivo perché [Julia ride] hanno… è cambiato, hanno messo ‘operazioni di controllo’ [la storia del cambiamento]. Secondo me qualcuno ha detto: “Ragazzi, però abbiamo esagerato, ci siamo inventati una parola”. ‘Controlleria’ davvero secondo me non esiste.
J: Quindi questa è la fine della parte ‘metalinguistica’ in cui c’è un annuncio, per esempio, all’università magari, che è diviso in sei parti. E ogni parte deve essere riscritta, ristrutturata da te, quindi… C’è la [corretto: una] parola da cui deve partire e devi ricostruire l’intero paragrafo in parole tue però usando comunque lo stesso burocratese. Non è che tu possa scrivere lo stesso ma usando il linguaggio colloquiale, no.
D: Sarebbe bello.
J: Sarebbe molto bello, però… tipo traduzione, sì? “Fate una traduzione dal burocratese all’italiano standard”.
D: Esatto, quindi bisogna avere anche un po’ una padronanza (Padronanza: Competenza, abilità molto sviluppata - mastery) attiva di questo burocratese. Quindi familiarizzatevi con (Familiarizzarsi con qualcosa: diventare familiari con qualcosa o qualcuno - to familiarize with) il burocratese. Dove si può andare?
J: Sui… sui siti delle università italiane perché tutti i documenti e varie cose per gli studenti futuri sono scritti nella… nella stessa maniera. Per quanto riguarda la padronanza attiva di questo linguaggio, vi servirà se volete fare questo esame nella parte numero quattro, ovvero scrittura. Là ci sono due tipi di testi che uno deve scrivere, uno dei quali è una lettera ufficiale. Ci sono… non so quanti ma non tanti tipi di lettere che… che possono essere il vostro compito. E… io, per esempio, ho scritto una lettera al sindaco? Ho fatto delle proposte di come cambiare un po’ la città o qualcosa del genere… Ah no! Come… come renderla più adatta agli, tipo, incontri dei cittadini, tipo, come far sì che i cittadini si vedano più spesso, parlino tra di loro, cose del genere, ma ovviamente…
D: Soprattutto in questo momento!
J: Sì, fa ridere, o… o… ora fa ridere questa proposta. E quindi là devi usare tutte le formule del burocratese. “Egregio signor sindaco, mi permetto di bla bla bla bla”. E il secondo testo che uno deve scrivere è un saggio normale. Ci sono per fortuna due temi, se non mi sbaglio, e tu puoi sceglierne una… un… un tema soltanto e esprimere la tua opinione su una questione. Io scrivevo… cioè ho scritto un testo sul perché essere diverso può essere un vattag… vantaggio piuttosto che uno svantaggio. Tipo, se tu non sei come tutti gli altri, sei, diciamo, considerato una persona strana, come può essere un vantaggio piuttosto che uno svantaggio? E mi ricordo di non aver [meglio: che non avevo] abbastanza tempo per questo testo, tipo… ho scritto una bellissima lettera al sindaco, poi avevo 20 minuti per scrivere un saggio. Cioè, 20 minuti non bastano per scrivere un saggio, soprattutto con vari esempi e con la struttura chiara. E non mi ricordo nulla di quello che ho scritto tranne una cosa: ho menzionato Greta Thunberg. È che tutti la considerano una ragazza strana e lei invece sta cambiando il mondo e… e se ne frega delle opinioni altrui. E siamo arrivati alla fine della struttura, ovvero la prova orale, la quale consiste di due parti. Una è il dialogo con… come si chiama la persona che ti controlla? [D: l’esaminatore] con l’esaminatore e la seconda parte è un monologo. Qua c’è una piccola difficoltà, ovvero le domande sono formulate così che tu non capisci cosa ti chiedono. Tipo, c’è un paragrafo, non so, di quattro righe in cui usano tutte le parole più difficili del mondo per chiederti una cosa molto semplice. E tu tipo “mmm… ok”.
D: Però non, tipo, burocratese qui?
J: No, no, non burocratese ma, non so, creano una specie di confusione mettendo le parole in maniera insolita (Insolito: non comune, straordinario - unusual), non so… Io ho scelto… cioè, per il mio monologo ho scelto tra… quant’erano? Tra le quattro opzioni che c’erano una che ho capito [corretto: l’unica che ho capito] [ride], tipo “ok, no, no, e sì, sì, numero… numero due”.
D: L’unica che era un minimo chiara, ok.
J: Sì, e gli argomenti sono strani, tipo… Loro hanno citato un risultato di una ricerca secondo la quale gli anziani si sentono meglio se sono circondati dalle persone che gli stanno vicino che… se hanno amici, se hanno una vita sociale, blablabla, e poi mi hanno chiesto: “E tu cosa ne pensi?”, ed io: “Ma… ok, sì, penso che gli anziani…” No, ho cominciato dal fatto che in Russia gli anziani non hanno una vita sociale e che secondo me non è giusto e blablabla ma… cioè, l’argomento non è solito [meglio: comune]. Non è che parlo spesso di come rendere la vita degli anziani più…
D: Sì, rendere migliore la vita degli anziani, sì, e… e secondo me questo anche è un punto importante per tutti gli esami linguistici imparare a parlare di cose di cui non si è abituato a parlare e imparare anche a inventarsi cose e inventarsi un’opinione per se stessi.
J: Assolutamente sì.
D: Non è importante l’opinione, l’importante è esprimere un’idea in una maniera decente.
J: Anche se io direi che secondo me è importante scegliere un argomento, se possibile, che ti sta vicino. Perché così [D: Sì.] sarà un pochino più facile esprimerti, anche se è un argomento insolito. [D: Sì.] Ma tu puoi prendere un punto di vista che effettivamente condividi e parlare di questa cosa strana in maniera normale, in maniera quotidiana.
D: Certo, certo. Se è qualcosa… se è qualcosa di cui già parli normalmente magari con altre persone in italiano ovviamente tanto meglio, sarà più facile, però secondo me in alcune situazioni è utile saper improvvisare e… e quindi prendere un’opinione e svilupparla anche se non credi a quella cosa e… però l’importante comunque è sempre non tanto l’idea, non valutano l’idea [J: No.], non valutano quanto sei convincente [J: Sì] ma come lo dici e la grammatica, se usi parole belle…
J: Anche forse il flusso… il flusso del pensiero. Poi posso… posso ribadire che ci sono cinque parti, ogni parte consiste di varie altre parti e posso dire ancora [una] volta quali sono secondo me le parti più difficili e perché secondo me [ci] si deve preparare soprattutto per le parti più difficili. Quindi, è difficile concentrarsi quando ascolti le tracce che ti danno all’inizio, quindi è importante provare ad ascoltare qualsiasi cosa quando vi state… vi state preparando nelle [in] condizioni… [D: non ottimali] nelle [in] condizioni non ottimali, quindi crear… crearsi delle… dei rumori, forse dei suoni, non so, qualità dell’audio più bassa.
D: Accendete la lavatrice (Lavatrice: elettrodomestico utilizzato per lavare capi d’abbigliamento - washing machine), la televisione e…
J: Io sono stata molto fortunata perché eravamo in due, il che è un vantaggio [meglio: uno dei vantaggi] di fare l’esame di questo livello perché al C1 c’erano un sacco di persone. E anche in questa situazione la ragazza con cui stavo due volte ha fatto qualcosa, qualche movimento o non so cosa e mi sono distratta, quindi io mi distraggo molto facilmente e se… se fossimo in 3–4… cioè, se fossimo stati in tre il mio risultato sarebbe stato peggiore. Quindi, createvi un’atmosfera, un ambiente un pochino più fastidioso del solito perché così vi abituate a questo livello di stress che poi potete affrontare nella situazione dell’esame.
D: E le registrazioni in sé sono… [J: Sono buone.] cioè, sono di buona qualità? Ok.
J: Sono di buona qualità. Cercano di mettere più voci, tipo, la seconda registrazione era una serie di piccole interviste con i [dei/alcuni] ragazzi a scuola e si sentivano dei rumori di sottofondo.
D: Quindi, per tutte le persone che dicono “Davide, togli la musica dai video” [J: No, ragazzi!] se volete dare il C2 è importante avere la musica perché vi distrarrà. Anzi, la prossima volta me l… la metterò ancora più alta.
J: In realtà non ci avevo pensato ma secondo me per prepararsi per un esame di questo genere si deve ascoltare o si devono ascoltare più contenuti dove le persone italiane parlano con gli [senza “gli”] accenti diversi, quindi se io ascolto sempre i tuoi episodi tu parli in maniera molto chiara, parli alla velocità normale eccetera io non sviluppo questa abitudine di capire gli italiani che parlano in maniera diversa e non…
D: Certo, certo, anche perché in generale comunque il livello del mio italiano per chiarezza ma anche per parole che uso varia in base al tipo di episodio però non è C2, forse un po’ meno, a volte anche più magari B2, quindi… quindi cercate di ascoltare cose molto complicate, fare le cose che servono poi per imparare la lingua in generale. Non ascoltate solamente un italiano parlato in una pseudo-dizione come la mia ma cercate di ascoltare anche italiani regionali e vari… vari accenti.
J: Secondo me può avere senso ascoltare bambini e anziani perché gli anziani molto spesso parlano, se non in dialetto, con un accento piuttosto forte perché parlano anche in dialetto e sono… ci sono abituati e i bambini invece in generale non parlano in maniera chiara, quindi può essere utile crearsi degli ostacoli. E poi… sì, questo è ascolto, lettura, come ho detto, il burocratese è la parte più difficile, quindi ha senso leggere un po’ di annunci su internet prima di dare l’esame, metalinguistica… ragazzi, non so come prepararsi per questa. I manuali di grammatica, regole… forse togliere delle parole degli articoli su internet e poi cercare di inserirli di nuovo [meglio: reinserirli]. Qua è un po’ difficile perché è una parte messa un po’ a caso, diciamo.
D: Sai Julia come prepararsi? Facendo una lezione su Italki! Ma mi hai dato questa idea per una pubblicità. Ma la pubblicità l’avrò già messa prima, all’inizio [Ridono]. Comunque… comunque, la pubblicità l’avete già sentita probabilmente, però secondo me, a parte gli scherzi, è utile fare lezione… può essere utile. Tu non hai fatto lezioni con un tutor perché sei un… [J: No.] wunderkind.
J: Grazie. No, non per questo, perché sono russa… No non ho abbastanza soldi [ride] per… No… non lo mettiamo. [ride]
D: Ok, però, a parte la tua povertà, [ridono], secondo me può avere senso fare anche qualche lezione con un tutor. Io l’ho fatto per il russo e m… e mi aiuta anche perché sono persone che conoscono bene la struttura e ti danno anche qualche… qualche malizia (Malizia - in questo caso: Furbata, astuzia, trucchetto - trick, cunning), cioè qualche trucchetto che ti può aiutare a… a preparare… preparare l’esame. E poi ti danno modo proprio di… di fare pratica più volte magari in alcune parti come la parte della conversazione, dell’ascolto… La conversazione è utile.
J: Se possibile è molto utile fare lezione perché comunque è una persona disposta (Disposta a: Intenzionata a - willing) ad aiutarti, a correggerti, a darti dei consigli a differenza dai tuoi partner linguistici che, non so, possono essere occupati e non avere buon umore [non essere di buon umore] o non volere correggerti semplicemente.
D: E poi comunque un tutor, appunto, sa… sa darti consigli specifici sull’esame, cioè un conto è… è dire “questo si dice” o “questa frase è sbagliata grammaticalmente” però un altro conto è dirti come affrontare le singole parti [J: Sì.]. Comunque, tu hai fatto a meno di questo, quindi questo rende ancora tutto più sorprendente.
J: Sì, mi sono creata tutti… tutti gli ostacoli possibili e immaginabili, diciamo.
D: Ma quindi com’è… parlarci un po’ della tua preparazione, un po’ se vuoi dire qualcosa.
J: La mia preparazione è stata un casino e ho cercato di fare del tutto [di tutto]. In realtà all’inizio mi stavo preoccupando perché non c’erano abbastanza materiali su internet. L’unica cosa che ho trovato era un forum su Duolingo in cui la gente si lamentava del fatto di non aver trovato, appunto, nessun materiale per prepararsi per il C2… C1–C2. Su questo forum ho trovato un link su un video di una ragazza americana che aveva dato questo esame e che aveva condiviso la sua esperienza. E questo video con, non so, 400 visualizzazioni è stato la mia salvezza (Salvezza: Qui utilizzato per indicare ciò che ci salva - salvation, lifesaver) perché nella sezione dei commenti ho trovato un commento di un altro ragazzo americano che ha scritto: “Ragazzi, ho raccolto tutti i materiali che ho trovato su internet per prepararsi per questo esame. Se vi servono scrivetemi”. Ed io un attimo ho pensato “ma questo è Dio, non so, chi… chi è questa persona? Dove ha trovato tutti questi materiali?” L’ho contattato e lui ha condiviso gentilmente un… una cartella con questi materiali con me e là ho trovato un manuale molto utile per la parte grammaticale e alcuni quaderni degli anni precedenti che non avevo visto su internet. Quindi, la mia preparazione consisteva in fare [meglio: per prepararmi ho fatto] un sacco di compiti di… di vari tipi, cioè perché mi sono concentrata sulla grammatica, con l’ascolto e lettura non avevo tanti problemi, e con [il] parlato nemmeno ma la grammatica mi… mi spaventava tantissimo, quindi facevo molti esercizi e… No, in realtà ho detto una cavolata (Cavolata: Una cosa stupida (in questo caso significa ‘una cosa falsa, inesatta’ - a stupid thing)perché per quanto riguarda la parte ascolto mi sono messa ad ascoltare un sacco di notizie in italiano. Mi sono iscritta al podcast di Radio 24… com’è? Radio 24? Sai di cosa… vabbè, notizie varie, cosa che non mi interessa. Cioè, ho cominciato ad ascoltare tantissime cose che non mi interessavano che secondo me non è un approccio giustissimo, cioè l’ho fatto per avvicinarmi ai temi di cui non mi interesso nella mia vita normale.
D: Sì, e secondo me questo è un buon consiglio ed è uno degli effetti positivi degli esami. E un po’ ne parlavo anche in un video che ho fatto sulla mia esperienza con il C2. Secondo me questa è una buona cosa provare a fare cose che di solito non facciamo per avere uno spettro lessicale magari più… più ampio. E questo alla fine è anche uno degli effetti positivi che ha l’esame. Secondo me è uno degli effetti per cui è… è buono fare un esame perché ti obbliga a fare cose che di solito non fai, tipo, tu il burocratese non ti saresti mai messa a impararlo [J: Sì, sì.] e magari non ti servirà, però chi può mai dirlo? Comunque è una parte della lingua italiana e quindi comunque le tue conoscenze adesso, immagino, siano un po’ più ampie rispetto a prima.
J: Questo è un aspetto molto importante della preparazione e degli esami stessi il fatto che tu finalmente fai qualcosa per andare oltre alla tua zona di comfort linguistico, chiamiamola così, oltre ai temi di cui parli di solito, di cui ascolti di solito, oltre ai video che guardi di solito e… sì. E poi, puoi trovare nuovi materiali interessanti perché conosci quel lessico e… [D: Sei più preparato.] sei più preparato, sì.
D: Ok, e quindi a chi consiglieresti gli esami di lingua? Perché tu dicevi l’hai fatto ma non è che l’hai fatto per un motivo particolare, cioè un po’ hai detto per l’insegnamento, però in generale a chi consiglieresti [J: Beh…] l’esame C2 o in generale gli esami. Tra l’altro, questo è l’unico esame, questo è l’unico esame che hai fatto, quindi…
J: Sì, ma io sono pazza, cioè non… [ride] Beh, come hai detto tu, prima di tutto a coloro che vogliono diventare insegnanti di questa lingua. Seconda cosa, a coloro che vogliono trasferirsi… diciamo in Italia perché parliamo comunque… la maggior parte del tempo parliamo dell’esame d’italiano. Poi non significa trasferirsi per sempre, forse qualcuno vuole fare il [senza “il”] volontariato, qualcuno vuole andare all’estero a studiare, qualcuno vuole fare un tirocinio (Tirocinio: Apprendistato, pratica - internship) è molto utile avere una certificazione per non spiegare “no no no, senti io questa lingua la… la parlo benissimo, solo che non ho avuto modo e tempo di fare questi esami ma… ma la parlo”, cioè per evitare tutte queste domande, risposte eccetera fai questo esame, hai un pezzo di carta che dice a tutti: “Questa persona questa lingua la conosce”.
D: Sì, è una credibilità universale.
J: Sì, poi lo consiglierei anche a coloro che vogliono avere un obiettivo più chiaro del sapere questa lingua bene, saper parlare questa lingua bene perché l’esame crea una struttura, un sistema dell’apprendimento [di apprendimento] che… anche se la mia preparazione l’ho chiamata un casino, comunque ho fatto delle cose ogni giorno, ho preso un certo manuale e poi… ah, anche mi… mi sono messa a studiare il congiuntivo in maniera profonda e sistematica e ho fatto tutti i compiti dal [del] manuale che si chiama, appunto, il congiuntivo, quindi per quanto riguarda l’italiano secondo me è importante saper usare e capire il congiuntivo bene.
D: Penso si parla poi del plateau nell’apprendimento delle lingue [J: Sì.], questo… questa stagnazione e secondo me è utile fare esami proprio per queste persone che non sanno come proseguire, si sentono bloccate, gli sembra di non fare progressi.
J: E tra l’altro, tornando quasi all’inizio della nostra conversazione di oggi, lo consiglierei a coloro che hanno tantissimi dubbi sul loro livello e sui loro progressi. Perché di solito sono delle persone molto brave che in realtà hanno fatto un sacco di cose, hanno raggiunto ottimi risultati ma forse hanno bisogno di una conferma. Quindi, questa certificazione, almeno per un periodo, può essere tale conferma.
D: Specifichiamo, non deve essere C2, può essere anche B2 o B1. Ok, l’ultima domanda che voglio farti è: sicuramente è un grande traguardo (Traguardo: Risultato, obiettivo - achievement, goal), il C2 [J: Grazie.] però non ci sono più esami dopo il C2 ma dubito… dubito conoscendoti che smetterai di imparare l’italiano, anche perché sappiamo bene che l’apprendimento di una lingua è qualcosa di eterno. [J: Certo.] Quindi, come intendi andare avanti e che cosa vedi nel tuo futuro italiano?
J: Visto che in questo periodo l’italiano lo posso usare per varie cose e provo un po’ di tutto: ho fatto un corso di formazione per guide turistiche a San Pietroburgo… il quale non serve molto in questo periodo [ridono], però comunque è stato molto interessante e mi ha aiutato ad imparare il passato remoto perché tutte le informazioni che ci hanno dato erano in [al] passato remoto. Poi, come abbiamo detto, ho cominciato ad insegnare e mi piace un sacco. Voglio continuare a migliorare i miei metodi dell’insegnamento [meglio: di insegnamento] e voglio lavorare con più persone con varie necessità. Poi vorrei tantissimo vivere in Italia per un anno forse, due anni, non so, farei una magistrale o il [senza “il”] volontariato, cose così. Una cosa che dico sempre è che vorrei leggere più libri non solo italiano ma anche in italiano perché un’altra cosa che un livello del genere ti dà, diciamo, quando hai lavorato tanto, hai letto tante informazioni forse anche noiose, poi scopri il mondo della lingua creato, diciamo, per i madrelingua, quindi capisci la bellezza del congiuntivo, non lo so, o vedi come sono strutturate le [senza “le”] frasi diverse, puoi apprezzare veramente la letteratura, anche la poesia. Come hai detto tu, cioè… le lingue sono mondi infiniti e più migliori il tuo livello, più cose poi apprezzare in questa lingua.
D: Quindi, per chi si riconosce in queste caratteristiche, o… o meglio, ha queste esigenze consigliamo di fare esami. E… e niente, speriamo di avervi motivato, speriamo di aver dato qualche informazione a chi s… nello specifico voleva o vuole dare l’esame C2. Chiaramente adesso non si può fare, so che è tutto fermo, quindi… Però, prima o poi questa situazione o finirà.
J: Volevo aggiungere una cosa: se decidete di fare un esame di italiano preparatevi per, almeno per quanto riguarda il C2, tre mesi prima di ricevere il vostro risultato.
D: Chiaramente stiamo parlando della velocità italiana, quindi non poteva certo essere una velocità lampo.
J: Eh sì.
D: Va bene, grazie… grazie mille, grazie per aver condiviso la tua sapienza e le… queste informazioni.
J: Grazie per avermi dato la parola, spero di essere stata utile e di aver aggiunto un po’ di informazioni.
D: Sì, sei stata esaustiva, molto esaustiva (Esaustivo: Completo in una spiegazione - thorough, comprehensive). Grazie mille allora e alla prossima.
J: Ciao!
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D: Questo è tutto per oggi. Grazie per aver ascoltato fin qua. Voglio ancora dire due cose. Come potete sostenere questo progetto se volete, se vi piace, se vi è utile, se vi aiuta in questo periodo complicato, magari come anche intrattenimento. Il modo più semplice è facendo una donazione su PayPal e vi lascio l’indirizzo alla mia pagina nella descrizione, nelle note di questo episodio. E a questo proposito voglio ringraziare le ultime persone che hanno donato, cioè Silvia, Wenhan jiang, suppongo, scusa se pronuncio male, Michael e Regina. Grazie davvero a tutti, soprattutto a Wenhan perché hai fatto una donazione molto molto generosa, quindi grazie, grazie, grazie davvero di cuore. E un altro modo è entrando a far parte del Podcast Italiano Club, il mio club esclusivo su Patreon dove potete scegliere di pagare una somma mensile, potete scegliere tra 1, 3, 6 e 9 dollari e in base alla somma che scegliete avrete bonus, benefici diversi. Per esempio a $6 avrete il podcast esclusivo Tre parole in cui prendo tre parole oppure frasi che utilizzo in questi episodi e video e le spiego parlando anche di etimologia e facendo tantissimi esempi per aiutarvi a farvi ricordare la parola. A volte come questa volta faccio invece episodi più specifici, episodi di analisi. E oggi ho deciso di fare un’analisi di come parla Julia, nello specifico alcuni errori che fa, alcune imprecisioni a volte e vi dico fin da subito che parla davvero benissimo, quindi gli errori sono… sono pochi, però vedremo insieme qualche… qualche imprecisione, cosicché magari possiate imparare anche voi da questi errori. E può essere soprattutto utile alla parte russa del mio pubblico ma altri errori invece sono errori più comuni e quindi potrebbe essere utile vederne la correzione anche per chi di voi non è russo. Quindi, questo è ciò che troverete questa settimana sul Podcast Italiano Club e noi ci vediamo per un prossimo episodio di Podcast Italiano. Ciao ciao e buon fine settimana!