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Perché gli italiani sono ossessionati dal bidet?

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June 30, 2024

Note e risorse

Trascrizione

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Oggi affronteremo un argomento che probabilmente ti sembrerà buffo, o comunque singolare, insolito… ma ti assicuro che per noi italiani è un tema piuttosto delicato. Rullo di tamburi: oggi parleremo del bidet, quest’oggetto mitologico che possiamo trovare nei bagni di ogni casa italiana.

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Trascrizione interattiva dell'episodio, con il glossario delle parole difficili (consigliato)

Ciao amici e ben ritrovati su Podcast Italiano, un podcast per imparare la lingua italiana. Questo è un episodio di livello intermedio: troverai la trascrizione gratuita sul mio sito web, a cui ho ultimamente fatto alcune modifiche e alcune migliorie. Vai a dare un’occhiata, penso ti piaceranno. Ti lascio il link nelle note dell’episodio che potrai trovare nell’app che usi per ascoltarlo.

Dunque, se non sai che cosa sia il bidet, si tratta di una sorta di ibrido, metà gabinetto e metà doccia. Da molti stranieri considerato come un oggetto alieno, o come un semplice accessorio del bagno, per noi italiani è, in realtà, molto di più.

Il bidet infatti ha un ruolo importante nella nostra cultura: per noi, è uno di quegli elementi che ci contraddistingue come popolo, è ciò che più ci manca quando viaggiamo o viviamo all’estero, più della nostra famiglia, mi spingerei persino a dire che forse è uno degli elementi su cui si fonda l’italianità. Ok, ora sto un po’ esagerando… come vedrai questo episodio sarà un pochino più ironico del solito, non prendere tutto sul serio! Ma è vero che il bidet per noi è molto importante. Tanto che, quando gli stranieri ci vengono a dire che è un oggetto inutile, ci arrabbiamo e ci mettiamo sulla difensiva: per noi è un arredo indispensabile di ogni bagno.

Ora, magari anche tu hai dei dubbi sul bidet: ti sembra un oggetto misterioso e strano; magari dopo questo episodio riuscirò a convincerti della sua utilità e a farti cambiare idea. I tuoi dubbi sono comprensibili e normali: se il bidet non fa parte della tua cultura, potresti trovarlo strano e inutile. Voglio però darti subito un consiglio spassionato: non prendere in giro gli italiani per l’uso del bidet se non vuoi litigare con loro furiosamente. Perché, se a un italiano tocchi il bidet, è molto probabile che si offenderà e ti risponderà male, e la vostra amicizia si rompa tristemente e quando dico questo sto scherzando… ma solo in parte.

Noi italiani abbiamo una certa ossessione per l’igiene: pensa che, secondo un dato che ho trovato, l'Italia è il paese dove si fanno più docce in Europa. A questo proposito, si potrebbe discutere dell’aspetto ambientale dell’utilizzo di acqua dovuto a docce così frequenti: sembra che nel Bel Paese oltre il 95% delle persone facciano almeno una doccia al giorno. E quando non possono fare la doccia, probabilmente si lavano “a pezzi”, cioè lavando separatamente diverse parti del corpo. Ed è proprio qui che entra in gioco il bidet, che si inserisce perfettamente in questo contesto di attenzione o ossessione per l’igiene.

Il bidet è dunque un secondo gabinetto, o secondo water, come lo chiamiamo anche, che presenta un piccolo rubinetto da cui esce l'acqua, calda o fredda, in base alle nostre esigenze. Solitamente è più basso di un water e senza tavoletta. È concavo, vuoto, non c’è acqua all’interno, e serve per lavarsi le parti intime o, all’occorrenza, i piedi. Pensa che uno degli shock culturali più frequenti per gli italiani che vanno o vivono all’estero è proprio quello di non avere un bidet a disposizione in casa o in hotel, situazione che comporta la necessità di doversi arrangiare, reinventare, e pensare a mille tecniche ed escamotage per riuscire a rimpiazzare questo comodo, insostituibile, dispositivo sanitario.

Molti turisti stranieri in Italia, invece, ammettono di non averlo mai provato pur avendolo avuto a disposizione nelle loro stanze d’hotel quando si trovavano in vacanza nello Stivale; alcune persone potrebbero essere riluttanti a provarlo a causa della mancanza di familiarità, o magari lo vedono come un inutile spreco di spazio; e ci sono persone che affermano di disprezzarlo, perché nel loro immaginario equivale a un oggetto intrinsecamente sporco. Tra poco vedremo le ragioni di questo pregiudizio e cercheremo anche di smontarle; diciamo però che in generale, per quanto le opinioni rispetto al bidet possano variare, oggigiorno molti popoli che in passato non usavano il bidet abitudinariamente, come gli USA per esempio, sembra stiano iniziando ad apprezzarlo… ma approfondiremo la questione a breve. Intanto, dato che sono molte le persone che ancora non hanno capito precisamente come funziona un bidet, cercherò di spiegarti come usarlo, semmai ti capitasse un bidet a portata di mano (o a portata di… altro) e volessi provare questa esperienza indimenticabile.

E lo facciamo partendo dall’etimologia del termine: la parola bidet non è una parola italiana, ma francese, e lo stesso termine indica anche un pony, un cavallo di taglia piccola, di dimensioni ridotte. Questa omonimia deriva dal fatto che la posizione che si assume quando si usa il bidet ricorda quella di chi cavalca un pony. Infatti il bidet viene “cavalcato” come se fosse un piccolo cavallo. In poche parole, per usarlo in modo corretto, dovresti posizionarti a cavalcioni sul bidet, sedendotici sopra, rivolgendo o lo sguardo o le spalle verso il muro, insomma, verso il rubinetto, in base a quale parte intima devi lavare. Dopo aver terminato, ci si asciuga con un piccolo asciugamano, specificamente riservato a questo uso. Ovviamente in casa ognuno ha il proprio asciugamanetto da bidet, mica li condividiamo.

Gli italiani prendono molto sul serio la questione “bidet”, ed è per questa ragione, probabilmente, che si è sviluppata la convinzione secondo cui il bidet sia un'invenzione italiana, proprio perché gli italiani rientrano tra quei popoli che hanno integrato il bidet nella propria cultura e vita quotidiana. Ma è proprio così?

Già gli antichi Romani erano famosi per i loro bagni pubblici, le latrine, dove tutti, uomini, donne e bambini, si ritrovavano insieme a chiacchierare, mentre… andavano in bagno. A quell’epoca non c’era il tabù della nudità, e senza pudore o imbarazzo i romani filosofeggiavano mentre facevano i bisogni, per così dire, l’uno accanto all’altro. Ed è proprio nella latrina che nasce l’antenato del bidet, perché proprio sotto ai sedili in pietra, chiamiamoli così, della latrina, scorreva dell’acqua in una canalina, cioè in un piccolo canale, dove i romani immergevano le proprie spugne per poi lavarsi in compagnia. Certo, non sembra troppo igienico, a dirla tutta, ma… è un inizio.

Il bidet moderno però fu inventato in Francia, nel Settecento (nota linguistica: in Italiano quando diciamo Settecento ci riferiamo al secolo che va dal 1700 al 1799, idem per Ottocento, Novecento, e così via), presumibilmente da un certo Cristophe Des Rosierse, un ebanista, ovvero un artigiano specializzato nella lavorazione dell’ebano, un tipo di legno. Quest’uomo lavorava alla corte di Luigi XIV, il famoso Re Sole, che sappiamo esser stato un re abbastanza restio a lavarsi, motivo per cui probabilmente non fece grande uso del bidet; pensa che i medici di corte del periodo avrebbero scritto che il Re, in tutta la sua vita, si fece un unico bagno. La sua pulizia si limitava, a quanto pare, alla pulizia del viso, che avveniva ogni due giorni e si limitava all’uso di un batuffolo intriso di alcool. Niente acqua, insomma.

Quest’ebanista francese installò il primo bidet nella reggia di Versailles, installazione a cui poi seguirono molte altre, specialmente nelle camere da letto dei ricchi, degli aristocratici, insomma, di chi poteva permetterselo. Tuttavia, il successo del bidet in Francia durò poco: pare che cadde in disuso appena dopo la presa della Bastiglia, in quanto simbolo di nobiltà, di aristocrazia, di bene di lusso inutile ed effimero. Parliamo infatti di un periodo storico in cui anche solo avere una vasca da bagno, ad esempio, era un gran privilegio. Che poi, paragonati ai bidet attuali in porcellana, i primi bidet della storia erano piuttosto semplici: si trattava di recipienti in legno che venivano montati su delle gambe, simulando delle vere e proprie sedie. Infatti pare che il primo nome del bidet fosse proprio “sedia di pulizia”.

Sembra che poi, verso la seconda metà del Settecento, il primo bidet arrivò anche in Italia, precisamente alla Reggia di Caserta, per scelta dell’allora regina di Napoli, Carolina D’Asburgo-Lorena, che ne volle uno per la propria stanza. Scelta abbastanza anticonformista, quasi fuori dal coro, in quanto, nel Settecento come oggi, non mancavano coloro che non concordavano sull’utilità e la comodità del bidet. Sembra che, allora, i religiosi, ad esempio, si opponessero all’uso del bidet perché richiedeva il contatto con le proprie parti intime, che era, per loro, peccato.

E in generale il bidet non era proprio ben visto, dato che era etichettato come «strumento di ristoro da meretricio» ovvero strumento usato dalle meretrici, dalle prostitute. Questa è una delle ragioni per cui ancora oggi, in alcuni paesi, il bidet viene visto come un oggetto “scandaloso”, per così dire, perché, oltre alla funzione di garantire l’igiene intima dei ceti più ricchi, questo oggetto veniva usato anche come presunto metodo di contraccezione: sia dalle prostitute che, lavandosi dopo i rapporti sessuali, speravano di evitare gravidanze indesiderate e la trasmissione di malattie veneree (sicuramente funzionava al 100%... ahem), sia dalle donne sposate, che speravano di limitare il rischio di rimanere incinte dell’ennesimo figlio e anche di evitare il rischio di contrarre malattie dai loro mariti che magari avevano l’abitudine di avere rapporti extra-coniugali, cioè di tradire la moglie.

Questo è il motivo principale per cui il bidet ha suscitato scalpore e polemiche nel corso del Settecento, perché era legato all’ambiente della prostituzione, suggeriva una vita lussuriosa, lasciva, attirando cattiva fama, cioè una brutta reputazione, sul proprietario, o comunque su chi ne facesse uso. E all’epoca si prendeva molto sul serio la questione della reputazione. E quel pregiudizio, seppure fondato, almeno per metà, ha dato poi vita al malinteso odierno, insomma, moderno, che il bidet sia un oggetto “sporco”. Che poi, in realtà, il bidet come lo conosciamo oggi, quindi posizionato nel bagno e non nelle camere da letto, si è diffuso in Italia recentemente, dopo il secondo dopoguerra (cioè dopo la seconda guerra mondiale), quando si è iniziato a costruire delle tubature all'interno dei muri delle case private, quindi praticamente quando il gabinetto installato nei bagni ha iniziato a sostituire il pitale ****che si teneva in camera da letto. Che cos’è il pitale? Il pitale era un vaso da notte, cioè un recipiente che si teneva sotto il letto, in cui si facevano i bisogni durante la notte. Così il bidet, una volta riservato ai ricchi, nel dopoguerra appare finalmente anche nelle case operaie, cioè nelle case dei lavoratori comuni, sia in città che in campagna. E da allora il pregiudizio legato al bidet, almeno in alcuni paesi d’Europa, è andato un po’ a sparire.

Ma ci sono ancora molte persone e molti paesi che credono che usare il bidet non sia igienico, e non solo per i motivi già menzionati. C’è di più! Molte persone infatti… diciamo che hanno delle idee errate sul funzionamento del bidet e su come usarlo. Alcuni pensano che il bidet implichi lo “sporcarsi le mani”; ma in realtà non è affatto così. Anche se si usa una mano per lavarsi, di certo la mano non si sporca.

Il bidet infatti è situato accanto al water, nel bagno, per una ragione, e cioè perché, dopo aver usato il water ed essersi puliti con la carta igienica, ci si lava con acqua e sapone intimo. Ma bisogna chiarire un punto fondamentale, e cioè che PRIMA, PRIMA, si usa la carta igienica! Quindi il bidet garantisce un'igiene più efficiente, sicuramente superiore rispetto all'uso esclusivo della carta igienica. È una cosa in più, non sostitutiva della carta igienica, ma complementare. Immaginate di mangiare un bel tiramisù per poi pulire il piatto con un fazzoletto e basta. Non sarebbe meglio pulire il piatto col fazzoletto e subito dopo lavarlo con il sapone? Ah, prima che mi scordi, è bene ricordare che il bidet va lavato regolarmente, così come ogni altro accessorio del bagno, cioè il lavandino, il gabinetto e la doccia.

A proposito di doccia, c’è anche chi afferma che il bidet sia inutile, superfluo**, in quanto** esiste già la doccia; e quindi, in sostanza, molti (non italiani, stranieri) affermano che sia più pratico farsi la doccia ogni volta che si va in bagno, piuttosto che farsi il bidet… ma gli italiani trovano totalmente incomprensibile questa affermazione; e io, da bravo italiano, su questo punto concordo con i miei connazionali. Dobbiamo considerare infatti che fare una doccia completa richiede molto più tempo che farsi un bidet. Possiamo farci il bidet anche 10 volte al giorno, se vogliamo, bastano pochi secondi. Il bidet ci permette di mantenere un'igiene intima costante durante il giorno, senza la necessità di fare più docce. E poi farsi il bidet ha anche un altro vantaggio, e cioè che si consuma molta meno acqua rispetto ad una doccia completa (sebbene, come abbiamo visto, gli italiani amano pure farsi la doccia), motivo per cui risulta essere anche una scelta più sostenibile, economicamente ed ecologicamente parlando. Inoltre ci permette di lavarci solo la zona d’interesse senza doverci spogliare, togliere i calzini, bagnare gambe e piedi. Se tutti consideriamo normale uno strumento che ci permette di lavarci le mani e la faccia, quando ne abbiamo bisogno, perché dovrebbe essere strano uno strumento che ci permette di lavarci specificamente le parti intime! Se non riteniamo necessario farci una doccia completa ogni volta che abbiamo le mani sporche, perché dovrebbe invece esserlo dopo che abbiamo caga-... quando dobbiamo pulirci le parti intime?!

Mi devo calmare. Ora vi dirò qualcosa che forse vi farà sorridere, ma… in Italia avere il bidet in bagno è obbligatorio per legge. Questa legge è entrata in vigore nel 1975 e recita così: “Per ciascun alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo” . E probabilmente la maggior parte degli italiani non sa neanche che c’è una legge che obblighi ad avere il bidet in casa, talmente è scontato, normale.

Ormai, in Italia, l’uso del bidet è considerato parte integrante della routine quotidiana dell’ igiene della persona. Tra i vari benefici già menzionati, è importante sottolineare anche il fatto che il bidet previene sicuramente infezioni e irritazioni che possono derivare da un’igiene intima scarsa o inadeguata. Per questo in Italia è particolarmente importante usarlo sempre, anche prima e dopo i rapporti sessuali, e in generale è fondamentale per chi soffre di problemi gastrointestinali, per chi ha una pelle molto sensibile, ma anche per le donne, durante il ciclo mestruale, e dopo il parto.

Comunque, grazie ad una maggiore richiesta sul mercato, il bidet si è evoluto nel tempo, soprattutto in termini di design, e oggi si contano in commercio anche delle alternative, per chi, ad esempio, ha un bagno piccolo e non ha spazio, o per chi non ha la possibilità economica di comprare un bidet; una di queste alternative è la “doccetta igienica”, una doccetta collegata a un flessibile, cioè a un tubo flessibile, che si può usare per lavarsi rimanendo direttamente seduti sul water; oppure esiste anche il bidet integrato nel water, il “Washlet”, una sorta di bidet elettronico che offre una serie di funzioni avanzate come getti d'acqua regolabili, asciugatori ad aria calda, sedili riscaldati e persino luci notturne colorate. Ammetto che sarei curioso di provarlo.

Pensate che un modello giapponese del washlet è entrato nel Guinness dei Primati nel 2014 come “toilette più sofisticata e avanzata in tutto il mondo” dotata di una serie infinita di caratteristiche e funzioni. Tra l’altro, ho scoperto che esiste anche una sorta di “bidet portatile”, una sorta di bottiglia in cui si può mettere acqua e sapone da spruzzare sulla zona d’interesse con una sorta di pompetta; magari, questa, può essere una valida alternativa quando si viaggia spesso per paesi in cui il bidet non si usa. Sono sicuro che farebbe comodo a molti italiani, che in generale si adattano con fatica all’assenza del bidet fuori dai confini nazionali.

Comunque queste varianti non si vedono mai in Italia, va detto; noi prediligiamo il bidet classico, anche nei bagni più piccoli. Nel resto del mondo, però, si possono trovare tutti questi tipi di bidet. E, in generale, i paesi che lo usano sono il Giappone, come già menzionato, e i paesi latini, soprattutto Brasile, Cile, Uruguay, Paraguay e Argentina. Si usa anche in Grecia, in Albania, in Spagna (anche se il mio amico spagnolo Antonio mi dice che si usa poco ed è visto come qualcosa di vecchio) e anche in Portogallo, dove pare ci sia stato per un po’ di tempo un obbligo, come in Italia, ad avere il bidet in casa, obbligo che però è stato recentemente rimosso. Ora, personalmente ritengo che forse avere una legge che obbliga ad avere il bidet sia eccessivo, nel senso… uno forse dovrebbe essere libero di fare un po’ come meglio crede, però, comunque, questo diciamo che è indicativo dell’importanza del bidet ha per noi a livello culturale. Nel Nord ed Est Europa, invece, così come in Germania e in Gran Bretagna, non è molto comune trovarlo; ed anche in Francia, non si usa quasi più, non si installa nelle case moderne, e si dice che sia praticamente sparito da oltre quarant’anni. Ma per esserne sicuri, dovremmo chiedere conferma ai francesi. Se sapete qualcosa in merito, fatemi sapere, magari lasciatemi un commento, su Spotify si può fare, tra l’altro. In teoria il bidet non è molto diffuso neanche in Canada e negli Stati Uniti, dove anzi, c'è sempre stato un grande stigma intorno all'uso del bidet, anche se forse qualcosa sta cambiando. Il famoso giornale americano The Washington Post, ad esempio, ha pubblicato un articolo in cui afferma che, anche se una volta era visto come una stranezza d'oltremare, negli ultimi tre anni il bidet è finalmente esploso anche negli Stati Uniti. I rivenditori riferiscono che le vendite sono salite di dieci volte durante la pandemia, a causa - o grazie - alla carenza di carta igienica nei supermercati. E, a quanto pare, le vendite non sono più calate, neanche dopo il Covid. Questa, secondo me, è un’ottima notizia per tutti, soprattutto per le foreste settentrionali del mondo, perché, secondo le stime, nessuno compra ed usa più carta igienica degli americani. Si stima che se gli Stati Uniti avessero adottato prima il bidet, milioni e milioni di alberi probabilmente non sarebbero stati abbattuti per produrre carta igienica. Gran parte della carta igienica prodotta negli Stati Uniti proverrebbe dall’abbattimento degli alberi della foresta boreale canadese e, tra l’altro, pare che per produrre un solo rotolo di carta igienica si usino circa 37 litri d'acqua, mentre, con l’uso del bidet, lo spreco d’acqua verrebbe ridotto dell’80%, almeno così afferma l’NRDC (il Consiglio per la Difesa delle Risorse Naturali).

Sarei curioso di sapere cosa ne pensi tu che stai ascoltando e qual è la situazione nel tuo paese! Come dicevo, se mi stai ascoltando su Spotify, puoi anche lasciare un commento. In ogni caso, sarebbe molto utile se mi lasciassi una recensione positiva su Spotify o Apple Podcasts, magari a 5 stelle, in modo che questo podcast, e in particolare questo fondamentale episodio nella storia di Podcast Italiano, possa raggiungere tanti studenti di italiano come te.

Tornando al bidet, ho scoperto che ormai è in voga, cioè va di moda, anche nel mondo dei VIP. È molto apprezzato dalle celebrità, soprattutto americane, tanto che su internet si trova proprio un elenco di sostenitori famosi del bidet, come Jake Gyllenhaal che sembra aver dichiarato il proprio amore per il bidet in varie interviste; Whoopi Goldberg, che ha confessato di amare e possedere un bidet a casa, esprimendo anche la sua confusione rispetto alla decisione americana di non abbracciare la pratica del bidet; così anche l’influencer Kylie Jenner, Leonardo di Caprio, Will Smith, John Cena, e Brian Cranston, che ha acquistato uno di quei bidet che si illuminano al buio, paragonandolo ad un “faro nella notte”. E se preferisci la storia, invece, devi sapere che pare che anche Napoleone fosse uno strenuo sostenitore del bidet: ho letto che lo usava dopo aver cavalcato a lungo, per alleviare il dolore, l’intorpidimento delle natiche.

Bene, siamo giunti alla fine… spero che questo episodio semiserio e un po’ propagandistico ti sia piaciuto! Per oggi è tutto, ma prima di salutarti, se stai studiando in Italia, o magari ci vivi, ci lavori, o sei in vacanza qui, ti invito a provare il bidet! Non esitare, non avere paura di questo oggetto alieno, ormai sei pronto o pronta! Non hai neanche bisogno di fare domande scomode agli italiani, su come si usi o come funzioni un bidet: quest'episodio ti ha istruito in tutto e per tutto. Ora non avrai più imbarazzo e potrai farti un bidet come un vero italiano! Scherzi a parte, spero di averti fatto capire il punto di vista di noi italiani. Sembra una stupidaggine, ma in realtà, è un tema per noi abbastanza delicato e importante. Ah, e nessuna azienda produttrice di bidet mi ha pagato per registrare questo episodio. Un’ultima cosa: se non hai avuto difficoltà a capire questo episodio probabilmente hai una comprensione di livello intermedio o intermedio-alto. Se t’interessa però scoprire come passare a un livello avanzato, ho un ebook gratuito che ha già aiutato migliaia di persone, dove ti spiego come farei io. Ti lascio il link nelle note di questo episodio. Ah, e non è necessario avere un bidet per scaricarlo. Ok? Alla prossima!

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