Festività tipicamente italiane
Note e risorse
In questo episodio di livello intermedio, scopriamo le principali festività italiane, dai giorni festivi più conosciuti come l'8 dicembre (Immacolata Concezione) alle celebrazioni meno note come la Befana.
Trascrizione
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Bentornato o bentornata su Podcast Italiano, un podcast per imparare l'italiano attraverso contenuti interessanti e autentici. Io sono Davide e questo è un nuovo episodio di livello intermedio.
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Trascrizione interattiva dell'episodio
Mentre registro questo episodio, non posso fare a meno di notare che l’aria è cambiata. È arrivato quel freddo vero, pungente, invernale, che porta con sé la voglia di chiudersi in casa e ibernarsi. Almeno per quanto mi riguarda.
Siamo a dicembre, e qui in Italia già si sente profumo di Natale: le lucine natalizie iniziano a illuminare le città, il profumo di caldarroste e di legna bruciata riempie l’aria, e le vetrine si colorano di decorazioni natalizie.
Oggi poi, il giorno in cui pubblico questo episodio, è un giorno speciale per noi italiani, perché è l’8 dicembre. Sapevi che l’8 dicembre è un giorno di festa, in Italia? Tra poco ti dico perché ma, prima di andare avanti, ti ricordo che ogni episodio di questo podcast è accompagnato da una trascrizione e da un glossario con le parole e le costruzioni grammaticali più difficili che uso durante l’episodio. Le trascrizioni sono estremamente utili per imparare l’italiano, per capire, per seguire meglio gli episodi e per arricchire il tuo vocabolario. Ti consiglio, dunque, di dargli un’occhiata. Trovi il link nella descrizione di questo episodio, nell’app dove lo stai ascoltando, quindi magari Spotify o Apple Podcast.
Dunque, l’8 dicembre, come dicevo, è un giorno festivo. È il giorno dell'Immacolata Concezione, che si riferisce al dogma della concezione della Vergine Maria. Si tratta di una celebrazione, di una festività, a tutti gli effetti religiosa. Però, bisogna dire che, negli anni, si è evoluta in qualcos’altro; ormai, l'8 dicembre, per la maggior parte delle persone, di religioso ha poco o niente. E tra poco vedremo anche perché. Comunque, essendo una festività cattolica, sicuramente non si festeggia solo in Italia, quindi magari già la conosci.
In Italia, però, l’8 dicembre è diventato, a livello popolare, il giorno in cui le famiglie si riuniscono per addobbare l’albero di Natale e fare il presepe, cioè la scena della natività di Gesù, almeno per le famiglie che ancora lo fanno, e in generale, addobbare la casa in preparazione per il Natale. È come se, da questo momento in poi, il Natale iniziasse ufficialmente in Italia. E so che non è così in tutto il mondo. O meglio, non credo che negli altri Paesi ci sia necessariamente un giorno specifico in cui fare l’albero di Natale. Ma magari mi sbaglio, nel caso fatemi sapere nei commenti, per esempio su Spotify. Ad esempio, so che negli Stati Uniti si inizia a sentire l’atmosfera natalizia già dopo Halloween, o comunque dopo il giorno del Ringraziamento, quando le strade e i negozi vengono decorati e addobbati per Natale.
Comunque, oggi non parleremo solo dell’8 dicembre o del Natale. Piuttosto, andremo alla scoperta di varie festività che segnano il calendario italiano e che sono tipicamente italiane, ma che non esistono per forza in tutti paesi, o magari non hanno le stesse peculiarità italiane, nel modo in cui sono festeggiate. Faremo quindi proprio una panoramica di queste feste che magari non conosci, tralasciando quelle più famose che invece immagino tu conosca perché sicuramente, o probabilmente, si festeggiano anche nel tuo Paese. Anzi, facciamo una cosa: mentre ascolti questo podcast, man mano che ti parlerò di queste festività, fammi sapere con un commento se esistono anche nel tuo Paese e, nel caso, come si festeggiano da te. Sono molto curioso di saperlo.
Ora, immagina un calendario. Lo vedi? Bene. Visto che siamo a dicembre, iniziamo dal mese di dicembre. Quindi, la prima festività di questo mese, come ti ho detto, è l’Immacolata Concezione, che è l’8 dicembre. Come dicevo, questa festa ha subito una trasformazione nel corso del tempo, perché si è evoluta da celebrazione prettamente religiosa a un’occasione in cui molte persone, anche quelle “meno religiose” o non religiose si dedicano alla preparazione degli addobbi natalizi. Dal punto di vista religioso, l’8 dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione, cioè il concepimento di Maria. Se vivi in Europa, in Nord e Sud America, o in altri paesi dove il cristianesimo (e il cattolicesimo nello specifico) è diffuso, immagino tu sappia di che si tratti. Ma, visto che ci seguono anche persone da altri Paesi, dove magari non c’è la religione cristiana, forse è meglio spiegare, esattamente, di che si tratta. Maria, la Vergine Maria, chiamata anche la Madonna, cioè la madre di Gesù, secondo un dogma cattolico, è stata concepita senza peccato originale. E da qui appunto viene l’ “immacolata” concezione, cioè la concezione, il concepimento, senza macchia. È questo il significato di “immacolato”. Tra l’altro, questo dogma, perché questo è un dogma della religione cattolica istituito a metà del diciannovesimo secolo, non ha nulla a che vedere con la verginità di Maria e il concepimento, invece, di Gesù, sebbene molti confondano le due cose. O, per lo meno, io le confondevo prima di scrivere questo episodio. Ecco, quindi, non ha niente a che vedere con il concepimento di Gesù. Ma perché si festeggia proprio l’8 dicembre? Beh, perché 9 mesi dopo, cioè l’8 settembre, dell’anno dopo, si festeggia la nascita di Maria, la natività. Insomma, il compleanno, in un certo senso, della Vergine Maria. E quindi nove mesi prima è il concepimento, no?
L’Immacolata Concezione ha origini antiche, ma entra ufficialmente nel calendario della Chiesa nel 1661; mentre il dogma dell’Immacolata concezione di Maria viene proclamato ufficialmente solo nel 1854 da Papa Pio IX. Tuttavia sono molti gli italiani che non sanno esattamente cosa stanno festeggiando. Nel tempo, infatti, soprattutto negli ultimi cent’anni, l’aspetto laico delle festività ha quasi prevalso su quello religioso. Non per tutti, certo, ci sono ancora persone sinceramente religiose e credenti, ma per molti è così. Come forse sai, questo processo si chiama “secolarizzazione”, ed è il processo per cui una società si allontana, via via, dalle credenze religiose e quindi l’aspetto religioso, spesso, si perde, e ciò che rimane sono le tradizioni familiari e culturali, che si tramandano di generazione in generazione, o che magari sostituiscono tradizioni precedenti che invece erano religiose. Lo stesso, ovviamente, è avvenuto in maniera molto evidente anche con il Natale, che ormai in Italia ha poco di evidentemente religioso nel modo in cui si festeggia.
Comunque, tornando al nostro 8 dicembre, voglio aggiungere anche una cosa. L’8 dicembre è un giorno festivo. Che cos’è un giorno festivo? Allora, un giorno, in Italia, può essere festivo o feriale. Un giorno festivo è quando non si lavora, non si va a scuola, i negozi sono chiusi, i ristoranti sono chiusi, insomma, è tutto chiuso e tutti possono stare a casa a riposarsi. Nei giorni festivi i parcheggi non si pagano. Buona notizia. Un giorno festivo è un giorno di festa, diciamo, “importante”: il 31 dicembre, Capodanno, è un giorno festivo. Sono giorno festivi anche Pasqua e Natale.
Quindi un giorno festivo è un giorno di festa, ma è anche un giorno di ferie. Le ferie sono quei giorni in cui non dobbiamo andare al lavoro. Siamo in “vacanza” dal lavoro, per così dire. Attenzione, “essere in vacanza” e “essere in vacanza dal lavoro”, cioè “essere in ferie”, sono due cose diverse, perché uno magari può essere in ferie ma puoi rimanere in casa e non fare niente di particolare.
Ora, adesso arriva la parte antipatica e un po’ contorta della spiegazione: perché devi sapere che esistono i giorni festivi ma anche i giorni feriali. E so che ti aspetti che, durante i giorni feriali, andiamo in ferie. Ci sta, no? Feriali… ferie. Vero? E invece no. I giorni feriali, infatti, sono inaspettatamente i giorni della settimana, in cui si lavora, quindi dal lunedì al sabato. La domenica, di solito, è considerata un giorno festivo, quindi non si lavora. Anche se, ovviamente, ci sono delle eccezioni. Certo, se una festività cade durante un giorno feriale, allora quel giorno feriale diventa festivo. Per esempio, quest’anno Natale cade di mercoledì, che di solito è un giorno feriale, durante il quale si lavora: quel mercoledì però, quest’anno, sarà un giorno festivo, perché è Natale. È importante sapere questa cosa perché, a breve, vedremo delle festività o celebrazioni che, per quanto importanti, non ci sollevano dall’incarico del lavoro o dello studio. Anche se è festa, insomma, il giorno è definito “feriale” e quindi dobbiamo andare per forza a lavoro o a scuola. Comunque, per evitare questa confusione linguistica che abbiamo in italiano, tra ferie e giorno feriale, quest’ultimo sempre più spesso viene chiamato “giorno lavorativo”: ecco, in queste maniera non ci si confonde.
A dicembre abbiamo poi la vigilia di Natale, che è il 24, Natale, che è ovviamente il 25, e poi abbiamo il giorno di Santo Stefano, che è il 26 dicembre, cioè il giorno dopo Natale. Ecco, questo non so se nel tuo Paese si festeggia, e quindi ne parliamo. Santo Stefano è una festa religiosa che commemora, cioè ricorda e celebra, il primo martire cristiano e discepolo di Gesù, Stefano, appunto, che ****fu lapidato per la sua fede in Cristo. La storia racconta che fu accusato di blasfemia perché reputava Cristo figlio di Dio, motivo per cui fu portato davanti al sinedrio, il tribunale religioso ebraico, che lo condannò a morte. Fu quindi trascinato fuori dalla città di Gerusalemme e fu lapidato, cioè ucciso con delle pietre. La sua morte segna il primo martirio della Chiesa cristiana, ed è per questo che si festeggia proprio il giorno dopo Natale: insomma, unire la nascita di Gesù con la morte del primo martire cristiano, ha sicuramente un forte valore simbolico, per i credenti.
Ma proprio come è successo con l’Immacolata, anche questa festa, nel corso dei secoli, si è un po’ secolarizzata e ha acquisito un significato popolare non così religioso. Perché, anche se Santo Stefano viene ancora celebrato con messe e riti liturgici in chiesa, popolarmente il giorno di Santo Stefano è visto come un giorno di riposo, un giorno in cui si fanno gite, in cui si mangiano gli abbondanti avanzi della cena di Natale, che avviene durante la vigilia, principalmente, ma magari anche il girono stesso di Natale, ed è quindi praticamente una scusa per allungare un po’ il Natale, e continuare con il riposo e le grandi mangiate e bevute. Bisogna anche dire, perché c’è anche gente che beve tanto, durante queste celebrazioni.
Comunque, dopo Santo Stefano ovviamente viene il Capodanno, che inizia alla mezzanotte del 1 dicembre ma che, in realtà, si festeggia il 31 dicembre, quindi tecnicamente sarebbe la Vigilia di capodanno, chiamata anche Notte di San Silvestro: il nome si riferisce a Papa Silvestro I, morto il 31 dicembre del 335.
Ed è così che arriviamo al mese di gennaio. Il 6 gennaio è il giorno di un’altra festività molto interessante, cioè l’Epifania, che però popolarmente è meglio conosciuta come la Befana. Anche l’epifania è una festa cristiana, che celebra la manifestazione di Gesù ai Re Magi che arrivarono a Betlemme per portare i loro doni al bambinello, a Gesù bambino. In Italia, questa festa è importante, anche se in una maniera, diciamo, un po’ triste, perché segna la fine delle festività natalizie che iniziano, appunto, l’8 dicembre. Infatti, in italiano, noi diciamo che “l’Epifania tutte le feste porta via”. È sempre triste, quando arriva il 6 gennaio. Ora, l’Epifania non è una festa solo italiana, anzi, è festeggiata in molti Paesi; per esempio in Spagna, e credo anche in America Latina, ma non sono super sicuro di questo, nel caso fatemi sapere nei commenti, è il giorno dei Re Magi, Día de los Reyes Magos. Ma volevo parlartene proprio perché in Italia ha una sua peculiarità. Infatti, al di là del significato religioso della festività, per noi italiani l’Epifania è legata popolarmente alla figura della Befana, una vecchia strega buona che, secondo la tradizione, porta dolci ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. I bambini italiani credono nella Befana e la attendono, aspettano che riempia le loro calze di dolciumi, dolcetti, così come, i Paesi di tutto il mondo aspettano che arrivi Babbo Natale (o San Nicola, o Gesù Bambino, nei Paesi dove ancora sono vive queste tradizioni) per portare loro i regali. La sera del 5 gennaio i bambini italiani appendono delle calze, un po’ dove vogliono, e poi vanno a letto. La mattina del 6 gennaio, quando si alzano, vanno subito a controllare le calze, che, come per magia, saranno piene di dolci come caramelle, cioccolatini, e biscotti. Se sono stati buoni, ovviamente: se invece hanno fatto i cattivi, le calze saranno piene di carbone. Ovviamente, anche il carbone è fatto di zucchero ed è commestibile. Ma non è buono, è praticamente solo zucchero, cristalli di zucchero neri.
Ma chi è che riempie le calze, ti starai chiedendo? Beh, sono i genito-… ehm, la Befana, ovviamente! Vero, bambini, all’ascolto? Nota linguistica: “Befana” viene proprio dalla parola Epifania, è una sorta di storpiatura popolare della parola. Tra l’altro la maggior parte dei ragazzi continua a ricevere la calza… dalla Befana, anche a 30, 40 anni. Ok, non so se proprio la maggior parte, però alcuni sicuramente sì. Siamo degli eterni Peter Pan, eternamente legati ai nostri genitori.
Comunque, saltando a piè pari i mesi successivi, febbraio, marzo, il Carnevale, che è una festa non solo italiana, anzi, famosa… anche più famosa di quanto non lo sia in Italia, in altri paesi del mondo, arriviamo ad aprile.
Aprile è il mese della Pasqua, di solito, e quindi anche della Pasquetta. Ma che cos’è questa Pasquetta? Il nome sembra dirci che si tratta di una “piccola Pasqua”. In effetti, Pasquetta si celebra in Italia il giorno dopo Pasqua. Pasqua cade sempre di domenica, cioè si festeggia sempre di domenica, quindi il lunedì subito dopo il giorno di Pasqua, è Pasquetta. Dal punto di vista religioso, in questo giorno, si ricorda l’apparizione dell'angelo alle donne, giunte al sepolcro per vedere il corpo di Cristo. Da un punto di vista popolare e tradizionale, Pasquetta è l’ennesima scusa italiana che usiamo per dormire a lungo e mangiare tutto il giorno. Pasquetta, infatti, è associata a gite fuori porta, a lunghe passeggiate, soprattutto a grigliate all’aperto con gli amici, ma anche pic-nic e scampagnate, e chi ne ha più ne metta. Di solito a Pasqua si sta con la famiglia, mentre a Pasquetta si sta con gli amici. Quindi è un bel modo per passare tempo e condividere anche l’uovo di Pasqua, cioè l’uovo di cioccolato, con i nostri amici. Tra l’altro il giorno di Pasquetta è un giorno festivo, quindi si rimane a casa: non si lavora e non si va a scuola.
Sempre in questo mese abbiamo la Festa della Liberazione, che è il 25 aprile. E, in questo caso, si parla credo più spesso, quasi, forse, di “25 aprile” più che “festa della liberazione”, che però, ovviamente, è una denominazione che si usa, anche. Questa festa celebra la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, quando le forze alleate, insieme alla resistenza partigiana italiana, i partigiani, liberarono l’Italia dalla dittatura fascista e dal regime nazista. La festa fu indetta nel 1946, un anno dopo la liberazione. Ora, questa è una festa che causa sempre dibattiti politici, nel senso che è diventata associata principalmente ai partiti di sinistra e ai movimenti partigiani che hanno contribuito a liberare l’Italia dal regime fascista, ed è invece non molto apprezzata, per non dire proprio disertata e ignorata, completamente, dai partiti di destra che, come saprete, in Italia, soprattutto negli ultimi tempi, non nascondono la loro nostalgia per quello che successe tra il 1923 e il 1943. Ora, la liberazione e il movimento partigiano non sono stati, storicamente, un’espressione solo dei partiti e dei movimenti di sinistra, quindi, per quanto mi riguarda, questa polarizzazione per me non ha molto senso, ed è abbastanza pretestuosa. Ma, vabbè, non entriamo in questo discorso politico, che sono di buon umore e non voglio incazzarmi.
Il 25 aprile è un giorno festivo e quindi tutti gli uffici pubblici sono chiusi: le banche, la posta, i municipi, le scuole e anche molti negozi. Inoltre, per celebrare questo giorno, si organizzano delle bellissime parate. Una delle cerimonie più importanti che si tiene in questo giorno avviene a Roma, all’Altare della Patria: il Presidente della Repubblica depone una corona d’alloro sul monumento dedicato al Milite Ignoto. Il Milite, o “soldato”, ignoto è un soldato militare che cadde, cioè morì, durante la Prima Guerra Mondiale che fu sepolto a Roma, proprio all'Altare della Patria. L’identità di questo soldato è ignota, è sconosciuta, poiché scelsero un corpo da sotterrare lì in una montagna di corpi irriconoscibili. Questa tomba rappresenta simbolicamente tutti gli italiani caduti, cioè morti, in guerra. Il presidente della Repubblica, in varie occasioni durante l’anno, tra cui anche la festa della Liberazione, ma non solo, si reca all’Altare della Patria per rendere omaggio al Milite Ignoto.
Pochi giorni dopo abbiamo il 1 Maggio, la Festa dei Lavoratori. Adesso, so che questa festa è celebrata in tutto il mondo, o comunque in moltissimi Paesi, anche se negli Stati Uniti si festeggia a settembre, come forse saprai se mi ascolti da lì. Penso sarà interessante però scoprire che in Italia si festeggia con un grande concerto gratuito, che si tiene a Roma, in Piazza San Giovanni, dove si esibiscono i cantanti più apprezzati e famosi del momento. Popolarmente viene chiamato “il Concertone” ed è davvero un evento molto molto partecipato.
Ed ecco che arriviamo a giugno, al 2 Giugno, quando si celebra la Festa della Repubblica. È una festa nazionale che celebra la nascita della repubblica italiana, dopo un po’ di decenni di monarchia, nonché anche 20 anni di regime totalitario. E come festeggia, l’italiano, questo splendido giorno? Accendendo la TV appena sveglio per assistere all’attesissima parata militare a Roma. Una sfilata che si svolge lungo Via dei Fori Imperiali, a cui partecipa anche il Presidente della Repubblica, e dove sfilano le forze armate, i corpi di polizia, i vigili del fuoco, i rappresentanti della Croce Rossa eccetera. Ma la cosa più attesa della cerimonia sono le Frecce Tricolori, ovvero la pattuglia acrobatica nazionale italiana dell’Aeronautica Militare. Praticamente dieci aerei volano su Roma realizzando coreografie e acrobazie aeree e, soprattutto, lasciando scie di fumo colorato, verde, bianco e rosso, come il tricolore italiano, cioè la bandiera italiana. Io non sono la persona più patriottica e assolutamente non sono nazionalista, però è comunque uno spettacolo, bisogna dirlo.
Direi di procedere e di concludere con il mese di agosto. Più precisamente, con il 15 agosto, che è Ferragosto. Ferragosto, per gli italiani, è un giorno di riposo totale. Non si fa niente. È severamente vietato fare qualcosa. No, dai, sto scherzando. Tra l’altro mi pare che quest’anno io abbia pure lavorato il 15 agosto, se non sbaglio… ma non dirlo a nessuno, mi raccomando. In generale, essendo agosto un mese sempre molto caldo in Italia, ed essendo anche il mese in cui tradizionalmente le fabbriche, un tempo, chiudevano (e ancora oggi, spesso chiudono, come chiudono anche molte aziende, in questo periodo del mese) di solito, si va al mare. Ma anche in montagna o in campagna, insomma, si fa qualcosa di diverso dal solito.
Cercando online si trova spesso questa fantomatica origine romana, nel senso di Antica Roma, di questa festività: si dice che il nome stesso verrebbe da “Feriae Augusti”, una festività che si presume sia stata istituita dall’imperatore Augusto. Tuttavia questa versione è stata contestata: sembra essere uno di quei tipici casi di informazioni che nascono chissà come, e poi vengono copiate e incollate e ripetute in un sacco di fonti diverse, online ma non solo, senza che qualcuno le metta in dubbio. Infatti pare non ci siano fonti storiche o bibliografiche che menzionino questa festa come una festa specifica istituita dall’imperatore Augusto.
Comunque è interessante vedere come, per un Paese come l’Italia, molte delle feste siano di natura religiosa: questo ovviamente è dovuto alla lunga tradizione religiosa di questo Paese. Non abbiamo parlato poi delle feste patronali, di queste celebrazioni locali dedicate al santo patrono, cioè al santo protettore di una città o di un paesino. Praticamente, ogni località festeggia il proprio patrono in un certo giorno dell’anno con processioni religiose, spettacoli, mercatini, falò, cibo tipico e fuochi d’artificio. Sono celebrazioni molto particolari. Ad esempio a Roma si festeggiano San Pietro e Paolo il 29 giugno, a Torino si celebra San Giovanni il 24 giugno, e così via.
Comunque, quelle che abbiamo visto oggi sono solo alcune delle feste tipicamente Italiane che festeggiamo qui e che magari non esistono nel tuo Paese. Sono molto curioso di sapere se feste simili esistono anche nel tuo, Paese. Fammi sapere se conoscevi queste feste e se anche da te si celebrano feste nazionali o giornate commemorative che vuoi farmi conoscere. E fammi anche sapere, in un commento, qual è la tua festa, festività, preferita.
L’episodio di oggi termina qui. Ti ringrazio per avermi ascoltato e ti ricordo che, se l’episodio ti è piaciuto, puoi lasciare cinque stelle sull’app che stai usando per ascoltarmi, su Apple Podcast o su Spotify. Non credo che questo sia l’ultimo episodio dell’anno, probabilmente ce n’è ancora uno, ma se le cose cambiassero, ne approfitto per augurarti buon Natale, buone feste e buon anno nuovo. Ma credo che ci risentiremo da qui a…due settimane. Ora ti saluto, vado a fare l’albero di Natale. Ciao!