13+ usi colloquiali! – Episodio Riassuntivo
Note e risorse
Trascrizione
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D. Ciao a tutti! Bentornati su podcast italiano. Io sono Davide.
E. Io sono Erika.
D. E oggi volevamo fare un video bellissimo fuori, tra le piante, tra gli alberi però purtroppo ogni tanto succede che..- in questo luogo dove non succede mai niente oggi ci sono dei lavori.
<Instragram story> Volevamo fare un video qua fuori però hanno deciso che.. non li vedete però la da qualche parte stanno facendo qualche lavoro. Niente video fuori </Instragram story>
Quindi per fare un video con te tutto il tempo di sottofondo (background, inteso come “suono”) abbiamo deciso di tornare dentro. Comunque siete abituati a questo sfondo (background, inteso come “immagine), quindi magari siete anche contenti di rivederlo. Oggi abbiamo per voi un episodio di usi colloquiali però un po’ speciale.. perché Erika, perché è speciale?
E. Perché è un maxi dialogo riassuntivo di tutti gli usi colloquiali di cui abbiamo parlato fino ad ora.
D. Per chi non conosce podcast italiano, è un podcast, anche un canale YouTube, quindi ci sono sia video che episodi solamente in formato audio che potete ascoltare su iTunes e potete leggere leggerne la trascrizione anche sul sito. Inoltre c’è anche una nuova sezione – relativamente nuova – chiamata “riflessioni senza trascrizioni“. È appena uscito tra l’altro un episodio con Erika in cui ci parla di Instagram, sentiamone un’anteprima (preview). Dunque se vi interessa potete anche utilizzare quello come esercizio solamente di ascolto, poi ogni tanto spieghiamo le parole più difficili.
Oggi invece vogliamo fare un episodio riassuntivo (che riassume = sums up) di tutte queste cose che abbiamo detto. Su questo canale troverete alcuni episodi di usi colloquiali, altri li troverete sul sito o su iTunes. Finora abbiamo parlato di:
- avere presente
- insomma
- capirai..
- figurati
- della struttura “piacermi mi è piaciuto”, “andare sono andato”, “fare l’ho fatto”, ecc.
- di piuttosto che con l’uso disgiuntivo – che però non useremo in questo dialogo, perché è una questione dibattuta
- di “i miei”
- “ti pare”
- “fare a qualcuno” con il significato di “dire”
- di “mica”
- della differenza tra scusa e mi dispiace e degli usi in cui si usa solamente scusa
- di “mi sa che”
- di “magari!” – attenzione, “magari” non in tutte le forme, perché Emmanuel che ascolta il podcast mi ha chiesto di parlare anche di “magari” in generale. Quindi solo un uso specifico di “magari”.
- abbiamo parlato di “ci sta” x
- abbiamo parlato del presente usato al posto del futuro
- di “vabbè”
- e degli usi colloquiali di “tanto”
Probabilmente non vi ricorderete tutto, dunque vi consiglio di rinfrescarvi la memoria (refresh your memory) riascoltando gli episodi o semplicemente rileggendone la trascrizione. Ora faremo un maxi-dialogo in cui utilizzeremo tutti questi usi. Siete pronti?
E. Ciao Davide! Come va?
D. Ciao Erika! Tutto bene. Scusa se sabato non sono venuto alla tua festa (party), ero al mare. Mi è dispiaciuto non venire.
E. No, figurati, non ti preoccupare. Hai presente Jean? Il mio amico francese. Mi ha scritto per farmi gli auguri (di compleanno – “wished me a happy birthday).
D Sì, certo! Certo che me lo ricordo. Figurati se non me lo ricordo (How can I not remember him?!), siamo anche andati in vacanza insieme la scorsa estate.
E Ah già, scusa, non mi ricordavo. Vabbè, comunque viene a studiare in Erasmus in Italia il prossimo anno!
D No, vabbè! Che figo! Ma come va lui con l’italiano? Perché mi sembrava che non lo sapesse molto bene un anno fa.
E Mah, insomma.. parlarlo lo parlava già abbastanza bene secondo me, però aveva un accento fortissimo. Aveva fatto un corso di due settimane a Firenze.
D Capirai, due settimane sono pochissime.
E Comunque in realtà ora è migliorato un sacco. Mi fa che ha trovato un podcast stra-utile per imparare l’italiano.
D Ah sì? Ma mi sa che lo conosco, sai? Ti ricordi mica come si chiama?
E Mi sembra sia Podcastitaliano.it. No scusa, .com.
D Ah sì, allora ho presente. Me ne hanno parlato i miei (genitori).
E. I tuoi?
D. Sì, sai che i miei insegnano l’italiano agli stranieri, no?
E. Ah già, è vero. Comunque Jean era tutto esaltato (he was so excited) quando mi ha scritto di questo Podcast. Però tanto secondo me smetterà di usarlo subito. Lo conosco, non è una persona costante (consistent).
D Vabbè ma ci sta, ha un sacco di impegni. L’università, il volontariato, lo sport..
E Sì, infatti, infatti. Poi si è appena trovato la ragazza, ti pare che sta a pensare all’italiano? (do you really think he’s going to think about Italian)
D Vabbè dai, avrà tempo di impararlo qua in Italia. Tanto sapendo il francese non dovrebbe essere difficile.
E Ma infatti lo imparerà velocemente. Vabbè che l’italiano ha qualche difficoltà (I mean, it’s true that Italian has certain difficulties..) che il francese non ha, però lui è bravo con le lingue.
D. Vabbè, comunque quanto tempo sta?
E. Ma tipo 6 mesi, mi pare.
D. Ah, mica male. Bello, bello. Ma viene a Torino a studiare?
E Eh, magari! Sarebbe stato bello..
D Ma non avrai mica una cotta per lui (crush on him)?
E Ma figurati! Poi ti ho appena detto che si è trovato la ragazza.
D E vabbè dai, magari si lasciano (they break up) prima del prossimo anno. Poi secondo me anche tu gli piaci.
E Ma va, ma ti pare?
D Secondo me è abbastanza chiaro che gli piaci.
E. Vabbè, comunque ora ha la ragazza, quindi anche se fosse..
D. Fidati che gli piaci. Mi ricordo che quando era qua in Italia parlava sempre con te.
E. Vabbè, se lo dici tu.. a me non sembrava. Comunque a me lui non piace.
D. Secondo me sì invece.
E. Ma scusa, saprò se mi piace o no? Non insistere.
D. Scusa, stavo scherzando. Non ti arrabbiare. Vabbè, comunque che fai nel weekend?
E. Mah, niente di speciale. Sabato mi lancio col paracadute (I’ll go skydiving).
D. Seee, vabbè! Poi?
E. Ti giuro! Mi lancio col paracadute!
D. Ma stai scherzando?
E. No no, vado davvero. Vengono anche Elena e Giovanni. Se vuoi sei ancora in tempo per unirti.
D. Ma ti pare? Sai che soffro di vertigini (I’m afraid of heights), no?
E. Vabbè dai, un saltino..
D. Ma sei pazza? ho paura a guardare dalla finestra del primo piano di casa mia, figurati buttarmi da 10.000 metri.
E. Ma figurati, ma che 10.000 metri. Saranno 4.000 o qualcosa del genere.
D. Ah, allora vengo. Se sono solo 4.000 metri vengo.
E. Dai ma vieni! Magari una volta che hai saltato ti passano le vertigini (your fear of heights will go away).
D. Tanto non mi convinci, lascia stare. Non accetterò mai di saltare di aereo.
E. Vabbè, comunque io sono stra-contenta (super-happy) di andare.
D. Ma non hai paura?
E. Ma, insomma.. un pochino. Comunque la mia amica ci è andata tempo fa e le è piaciuto un casino.
D. Scommetto che è Alessandra.
E. Proprio lei.
D. Figurati.. Alessandra fa di tutto, bungee-jumping, surf, arrampicata, parapendio.. figurati se non aveva già fatto anche paracadutismo.
E. Sì vabbè, non esagerare. Mica ha fatto parapendio.. forse voleva, ma non l’ha ancora fatto.
D. No? Scusa, ma.. non era andata? Mi sembrava di aver visto delle foto su Facebook.
E. Boh, non mi sembra. Vabè, comunque ne ha già provati un po’ di sport estremi effettivamente. Allora tu non vuoi proprio venire?
D. No, direi che questa volta passo. Comunque grazie lo stesso per l’invito.
E. Figurati. Vabbè ora dovrei andare. Ti serve un passaggio? (do you need a ride)
D. No, figurati, vado a piedi. Mi faccio una passeggiata. Tanto abito a 10 minuti da qua. Vai tranquilla.
E. Va bene. Ah, scusa, ancora una cosa, sai mica se c’è un benzinaio (gas station) qua vicino?
D. Sì, ce n’è uno in Corso Torino. Saranno 5 minuti in macchina da qua.
E. Ah, perfetto! Grazie mille. Allora ci vediamo, ciao!
D. Ci vediamo, ciao!
D. Come sempre le nostra scuse per le nostre doti attoriali (acting skills), però l’importante è che vi sia servito e che abbiate potuto sentire in azione, in contesto tutti questi usi. Ci sono degli usi in realtà di cui non abbiamo parlato, dei colloquialismi – qua abbiamo tutte queste carte, questa burocrazia tipica italiana – per esempio abbiamo detto “tutto esaltato”. Allora “esaltato” vuol dire – un po’ come “excited” in inglese, almeno nel linguaggio colloquiale, colloquiale anche slang, direi, perché “esaltato” ha il significato letterale di “fanatico” – non per forza ma può essere per esempio un esaltato – tipo parlare per esempio di religiosi esaltati (religious fanatics – fanatici religiosi), oppure non so un esaltato, come un pazzo, una persona troppo infervorata (zealous, carried away), si può anche dire. Invece “tutto”, cosa vuol dire questo “tutto esaltato”?
E. Io direi semplicemente “molto”, “molto esaltato”, “esaltatissimo”, ecco.. Però usare questo “tutto” è più colloquiale, secondo me.
D. Sì. Poi abbiamo “tipo”, “tipo” meriterebbe un episodio; in questo caso “tipo 6 mesi” significa “circa 6 mesi”. Abbiamo detto poi anche “un casino”, “le è piaciuto un casino”
E. Anche in questo caso, “un casino” come anche “un sacco”, che abbiamo detto anche nel dialogo, significa semplicemente “moltissimo”. Un casino è molto colloquiale, nel senso che tende verso il volgare, perché..
D. Leggermente.
E. Sì, perché “casino” letteralmente significa “bordello”, “casa di appuntamenti”, “casa chiusa”, quindi..
D. Per intenderci, dove le prostitute, quando erano legali – ora non lo sono – offrivano i loro servizi.
E. Quindi sì per questo motivo diciamo che non è volgare, però non lo userei in un contesto formale o semi-formale.
D. Hmm Hmm. Si può anche dire “un botto”; questo non lo abbiamo messo nel dialogo perché non siamo sicuri se sia più della nostra regione di Torino, o sia un uso italiano, “un botto”. Per esempio a Roma si dice “una cifra”, qua invece non molto. Potete anche dire “un botto” se volete, però forse sembrate torinesi.
D. E poi abbiamo usato anche due volte il… il, la parola “stra”, come “strautile”, “ho trovato un podcast, ha trovato un podcast strautile” e poi da qualche altra parte abbiamo usato “stra…”
E. “stracontenta”
D. “stracontenta”. “Stra” vuol dire “super”, tipo “super”, tipo “super”..
E. Sì è un prefisso, diciamo, che si mette prima dell’aggettivo.
D. Sì, normalmente si direbbe “molto”, se vogliamo essere più colloquiali diremmo “stra”: “strabello”, “stracontento”, “strafigo”, anche. “Figo” è un’altra parola un po’ come “casino”, un po’ leggermente volgare, però..
E. Usatissima, direi.
D. Sempre più usata, sempre più sdoganata (=accettata dalla società), cioè nel senso di, che è diventato normale usarla. Sta perdendo questa sua originaria aura di volgarità, per dire così.
E. C’era “figo” nel…
D. Sì, effettivamente abbiamo anche usato “figo”, quindi non mi ero accorto; abbiamo usato “No vabbè che figo!” Bene, sapete anche che cosa vuol dire “figo”
Credo sia tutto, abbiamo anche discusso di questi altri usi, magari anche di qualcuno di questi parleremo in futuri episodi. Penso che gli usi colloquiali non finiscano mai, siano un argomento molto ricco. Quindi se avete qualche dubbio, riascoltate o riguardate gli episodi in cui abbiamo parlato di questi usi e risentite anche questo, ovviamente.
Seguiteci su podcast_italiano dove mettiamo tantissime..
E. Tantissime…
D. Tantissime…
E. Tantissime…
D. Diciamo, ogni tanto mettiamo foto. E.. dove altro (NOTA BENE: dove altro non è italiano. Davide ascolta molto spesso l’inglese e spesso usa dei calchi dall’inglese quando parla italiano. Correttamente diremmo “in quali altri posti/luoghi//”) potete seguirci?
E. Su Facebook
D. Sì Facebook. Diciamo che non c’è molto, obiettivamente, poi non mi piace molto facebook. In ogni caso seguiteci anche su facebook se volete, podcast_italiano
E. Youtube.
D. Ovviamente anche qua, mettete tutti i “like” del mondo e tutte le iscrizioni e le campane del mondo. E.. basta. Questo è tutto per oggi. Io sono Davide.
E. Io sempre Erika
D. E ci vediamo nel prossimo video.
E. Ciao!
D. Ciao ciao!