Chichibio e la gru (dal Decameron di Boccaccio)
Note e risorse
Una delle novelle più famose del celebre "Decameron" di Giovanni Boccaccio, una delle opere più note della letteratura italiana, adattata e semplificata.
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Trascrizione
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Questo è Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po’ di italiano e vuole fare progressi ascoltando contenuti interessanti. Anche oggi leggeremo insieme una storia. Questa volta, però, non si tratta di una storia originale, ma di una novella molto famosa del famoso Decameron. Il Decameron è un’opera scritta dall’autore Giovanni Boccaccio più di 700 anni fa ed è uno dei capolavori della letteratura italiana. Il Decameron contiene 100 novelle, ovvero storie brevi, spesso molto divertenti e piacevoli. Oggi leggiamo una di queste 100 novelle. Ovviamente l’ho adattata all’italiano di oggi e anche un po’ semplificata, così che tu possa capirla senza difficoltà. Trovi la trascrizione del mio adattamento di questa famosissima novella sul mio sito, podcastitaliano.com. Il link è nelle note dell’episodio. Incominciamo!
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Trascrizione interattiva dell'episodio
Corrado Gianfigliazzi è un cittadino di Firenze nobile e generoso, che, da buon cavaliere, si diverte ad andare a caccia con cani e falconi. Un giorno, Corrado va a caccia a Perétola, nella campagna vicino a Firenze, e, con l’aiuto di un suo falcone, ammazza una gru. Siccome la gru è grassa e giovane, Corrado la affida a un suo bravo cuoco di nome Chichibio, un veneziano. Gli dice di arrostirla e prepararla per bene. Chichibio, che sembra un tipo un po’ stupido - e lo è - accetta, e la mette subito a cuocere sul fuoco. Dopo poco, la gru è già cotta e inizia a emanare un profumo fortissimo e molto gradevole.
Una ragazza del quartiere, che si chiama Brunetta e di cui Chichibio è innamorato perso, proprio in quel momento, entra in cucina. Vedendo la gru e sentendo il suo profumo delizioso, prega, anzi implora Chichibio di darle una coscia. Chichibio risponde, con il suo accento veneto, simile a una cantilena:
“No, mi spiace, ma non te la posso proprio dare!”
Brunetta ci rimane un po’ male e gli risponde:
“Ti giuro che se non me la dai, da me non avrai mai ciò che vuoi”
A buon intenditor, poche parole. Alla fine Chichibio, per non offendere la ragazza, stacca una delle cosce della gru e gliela dà. La sera, a cena, Chichibio serve la gru al suo signore e ad alcuni ospiti: alla gru, però, manca una coscia. Corrado si sorprende e fa chiamare Chichibio. Gli domanda che cos’è successo all’altra coscia. Il veneziano, bugiardo, risponde subito:
“Ma signore mio, le gru hanno solo una coscia e una zampa!”
Corrado, irritato, dice: “Che diavolo dici, una coscia e una zampa!? Secondo te non ho mai visto una gru in vita mia?”
Chichibio continua: “È proprio così, signore! Quando volete, vi porto a vedere come sono le gru da vive…”.
Per rispetto degli ospiti presenti a cena, Corrado interrompe la discussione e dice: “Va bene, se mi dici che mi farai vedere le gru da vive, che a me non sembra proprio abbiano una sola zampa, andiamo a controllare domani mattina. Ma ti giuro sul corpo di Cristo che, se non è come dici tu, riceverai così tante botte che - se ne esci vivo - ti ricorderai per sempre del mio nome!”
È la mattina seguente, il sole è appena spuntato. Corrado, che si è alzato ancora furioso dalla sera prima, ordina che gli siano portati i cavalli; fa montare Chichibio su un ronzino e lo porta con sé a un fiume, dove spesso, all’alba, si vedono delle gru lungo la riva.
“Presto vedremo chi ha mentito ieri sera, tu o io”.
Chichibio si rende conto che Corrado è ancora piuttosto furioso e sa che deve in qualche modo dimostrare che la bugia che gli ha detto ieri sera è vera. Ma non avendo idea di come fare, muore di paura mentre cavalca affianco al signore. Vorrebbe tanto scappare ma non può, e dunque si guarda avanti, indietro, di lato… e gli sembra di vedere soltanto gru che stanno su due zampe.
Ma arrivati vicino al fiume, ancora prima di Corrado, scorge dodici gru sulla riva del fiume, che stanno tutte su una zampa sola, come fanno di solito quando dormono. Le mostra subito a Corrado, dicendo:
“Messere, come vedete, ieri sera vi ho detto la verità! Le gru hanno una sola coscia e una sola zampa, guardatele!”
Corrado vedendole dice: “Aspetta, che ti faccio vedere che ne hanno due”.
L’uomo si avvicina alle gru e grida “Ehi! Ehi!”: sentendo il grido le gru tirano fuori l’altra zampa e scappano via.
“Come la mettiamo, idiota? Ti sembra che ne abbiano una o due?”
Chichibio, sbigottito, non sapendo nemmeno da dove gli venga questa risposta**, si giustifica** così: “Messere, sì, ma voi non avete gridato “Ehi!” ieri sera! Se l’aveste fatto, la gru avrebbe tirato fuori l’altra coscia e l’altra zampa, proprio come hanno fatto queste!”.
A Corrado piace così tanto questa risposta che la sua rabbia si trasforma in risate e allegria, e dice: “Chichibio, hai proprio ragione, dovevo farlo”.
Così, con la sua risposta pronta e divertente, Chichibio riesce a salvarsi e fa pace col suo signore.
Ti è piaciuta questa novella? Se t’interessa vai a cercare il testo originale: ora che conosci la storia potresti volerla leggere nella lingua originale di Boccaccio, nel fiorentino del 1300. Non sarà facilissimo, ma magari capirai più di quanto pensi. Ricorda che su podcastitaliano.com trovi tutte le trascrizioni: il link è nelle note dell’episodio. Ah, se ti piace Podcast Italiano Principiante per favore lascia una recensione e un voto positivo nell’applicazione dove mi ascolti. Grazie e a presto!