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Roma VS Torino: quanto conosci le città? Con Irene

Principiante
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46

November 22, 2024

Note e risorse

In questo episodio, mi sfido con Irene in un quiz sulle nostre città: Roma e Torino.

Scopri La Storia di Italo, il mio corso per raggiungere il livello intermedio.

Trascrizione

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Davide: Ciao a tutti e benvenuti a Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po’ di italiano e vuole migliorare. Oggi ho un ospite speciale, che non è la prima volta che viene, che è Irene. Ciao Irene.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Irene: Ciao Davide, ciao a tutti!

Davide: Dunque, oggi abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso dal solito, qualcosa di divertente, speriamo… ovvero un un gioco, un quiz.

Irene: Faremo un quiz dove ci sfideremo per indovinare le risposte ad alcune domande. Le domande saranno su Torino, la città in cui vive Davide, e Roma, la città in cui vivo io. Sono molto spaventata, devo dire, perché io non sono mai stata a Torino. Tu Davide, sei stato a Roma?

Davide: Sì. Sono stato a Roma, come penso tutti gli italiani, però… però non sono affatto esperto di Roma, quindi anch’io ho paura delle domande che hai preparato. Potete giocare anche con noi, e poi magari potete scriverci nei commenti il vostro risultato e se è stato un quiz difficile. Detto questo, se vuoi puoi iniziare tu, sarò io la prima vittima della tua prima domanda.

[01:38] Irene: Perfetto! Quindi inizio con la prima domanda su Roma, che Davide dovrà indovinare. Ah, una cosa importante: le domande saranno a risposta multipla, quindi ci saranno più risposte e Davide dovrà scegliere la risposta che, secondo lui, è corretta. Sei pronto?

Davide: Mmmh… penso di sì, vediamo.

Irene: Perfetto. Iniziamo bene. Allora, la prima domanda è questa: qual è la rivalità più famosa tra zone di Roma?

La rivalità fra Roma Nord e Roma Est.

La rivalità fra Roma Sud e Roma Est.

La rivalità fra Roma Nord e Roma Sud.

O… la rivalità fra Roma Ovest e Roma Centro.

Davide: Ok questa è facile, Nord- Sud. So che a Nord sono quelli un po’ più fighetti, un po’ più ricchi, figli di papà, e a Sud sono quelli un po’ più… diciamo “popolari”, più… come dire?

Irene: “Veraci”.

Davide: “Proletari”, “veraci”.

Irene: Bravissimo! E non sapevo che questa rivalità fosse famosa, si conoscesse in tutta Italia!

Davide: Sì, sì, penso si conosca abbastanza, si fa anche molta ironia, secondo me, su questa cosa. E poi diciamo che Roma, essendo la capitale, trasmette la sua cultura un po’ al resto d’Italia e da sempre è così. Quindi sicuramente… sicuramente è più probabile che io sappia cose su Roma che non tu su Torino.

Irene: Probabile. Io sono di Roma Sud… in realtà sono di Roma Sud-Est. Ovviamente a Roma Sud non odiamo Roma Nord, è una rivalità un po' più giocosa, non è una vera rivalità, però, come hai detto tu, Roma Nord è la Roma un po' più chic, un po' più snob, un po' più elegante, mentre a Roma Sud siamo i romani veraci, diciamo, più veri…

Davide: Romanacci.

Irene: I romanacci, proprio così.

Davide: Quindi tu sei una romanaccia, mi vuoi dire.

Irene: Io so’ ‘na romanaccia!

Davide: In realtà tu sembri abbastanza chic, quindi, forse, sei l’eccezione che conferma la regola…

Irene: Ti ringrazio. Hai iniziato benissimo. Sono pronta per la tua domanda.

[04:32] Davide: Bene, la mia prima domanda è la seguente: qual è il simbolo più famoso di Torino?

La Mole Antonelliana.

Il Duomo.

La stazione Porta Nuova.

Il parco del Valentino.

Irene: Il parco del Valentino lo conosco di nome perché ho ascoltato e letto La Storia di Italo…

Davide: …E partecipato!

Irene: E partecipato, anche. Quindi lo conosco di nome, non so se è così famoso da essere un “simbolo”…

Davide: E considera… considera che ho detto “il” simbolo, non “un” simbolo… in un certo senso sono tutti posti importanti, ma è come dire “il Colosseo di Roma”, ecco, “il” simbolo.

Irene: Ok. Allora direi… il Duomo.

Davide: Risposta errata! No, il Duomo di Torino non è così importante in realtà! Cioè, o meglio, è un Duomo, ma non è neanche così riconoscibile in realtà. No, il simbolo di Torino è la Mole Antonelliana, non so se la conosci, è questa torre che è stata costruita nel diciannovesimo secolo. Ha una forma particolare, insomma, finisce con una lunga punta. All’inizio doveva essere una sinagoga ma non ma non lo è mai stata, e oggi c’è il Museo del Cinema, che è uno dei più importanti in Europa. E quindi… se venite a Torino andate a visitare il Museo del Cinema, così entrerete nella Mole Antonelliana. E… uno a zero per me!

[06:21] Irene: Andiamo avanti, allora adesso tocca a me, con una domanda su Roma, e la domanda è questa: come si chiamano le famose fontanelle pubbliche di Roma?

I sorsoni.

I fontanoni.

I nasoni.

O… zampilli.

Davide: Ok. Credo i “nasoni”…? Giusto? No?

Irene: Bravissimo! Mi stai stracciando.

Davide: Non avrei saputo rispondere senza sentire le opzioni ma quando hai detto i “nasoni” qualcosa nella mia memoria ha detto: “Oh! Ho sentito questo nome… in passato!”

Irene: Bravissimo. E si chiamano ”nasoni”, queste fontanelle pubbliche, proprio perché sembra che abbiano un naso, un grande naso. Appunto ”naso“ più “one”, che è il suffisso per indicare qualcosa di grande, “nasone”.

[07:26] Davide: Fantastico. Tra l’altro mi fa venire in mente un’altra cosa: anche a Torino le fontane sono molto importanti, e si chiamano i toret, cioè “i toretti”, e hanno un… un toro, cioè l’acqua esce dal muso di un toro, e sono molto diffuse; non so se più che in altre città, forse sì, comunque sono molto molto diffuse, ce ne sono tanti di questi turet. Ovviamente il toro è il simbolo di Torino, ma penso questo sia abbastanza semplice. Bene, andiamo avanti. Quale di questi è un museo che si trova, effettivamente, a Torino?

A. Museo degli Uffizi.

B. Museo egizio.

C. Pinacoteca Brera.

D. Musei Capitolini.

Irene: Allora… per esclusione: gli Uffizi sono a Firenze, i Musei Capitolini sono a Roma, e so che a Torino c’è un bellissimo ed unico museo egizio; quindi direi B, “museo egizio”.

Davide: Corretto, corretto. È, in effetti, un museo molto grande, molto importante, ed è il più grande museo egizio fuori dall’Egitto, fuori dal museo del Cairo, in Egitto. E… insomma, trovate tutto ciò che potete immaginarvi, quindi… tante tante… tanti sarcofagi, papiri, eccetera.

Irene: Bello.

Davide: Ovviamente tutto rubato all’Egitto ma, vabbè, questo è un altro discorso. Vai con la tua terza… siamo, tra l’altro, due a uno per me.

[09:17] Irene: Oddio, devo recuperare. Vediamo se riesco a recuperare con questa domanda. Rimaniamo in tema “nasoni”, quindi le fontanelle di Roma; Davide, quanti nasoni, cioè fontanelle, ci sono a Roma?

Circa 500.

Circa 1500.

Circa 2500.

Circa 3500.

Davide: Per… diciamo, per seguire la statistica, ti direi una a metà, che non sia agli estremi, quindi ti dirò 1500.

Irene: Risposta sbagliata!

Davide: Era 2500.

Irene: Bravissimo, bravissimo.

Davide: Ero indeciso.

Irene: Sì, ci sono tantissimi nasoni in tutta la città, nei parchi… è fantastico perché sono una fonte di acqua potabile, quindi che può essere bevuta sempre, e l’acqua di Roma è abbastanza buona, è molto buona, è sempre fresca… e se venite a Roma, non comprate l’acqua in bottiglia, piuttosto riempite la vostra bottiglia con l’acqua dei nasoni, che sono ovunque.

[10:36] Davide: Bene. Allora… da quando a quando Torino è stata capitale d’Italia?

Irene: Ahhhh… ahahahah!

Davide: Ah, se non lo sapevate, (beh tu penso lo sapessi, Irene), Torino è stata la prima capitale del Regno d’Italia. Ho tre risposte possibili:

Dal 1861 al 1865.

Dal 1850 al 1861.

Dal 1870 al 1915.

Irene: A.

Davide: Corretto

Irene: Sì?

Davide: Corretto! 1861 a 1865. l’Italia esiste dal 1861, quindi Torino è stata capitale solamente quattro anni, poi la capitale è stata Firenze altri cinque anni, fino al 1870, poi… è stata presa Roma dallo Stato pontificio, e da allora Roma è capitale. Quindi, sì, poco tempo, però i torinesi sono ancora orgogliosi di questo!

Irene: Beh, è comunque un grande orgoglio, no? La prima capitale.

Davide: Beh, sì, poi… nel senso, diciamo che l’Italia, senza il Regno di Sardegna, cioè il regno guidato da Torino, forse non esisterebbe. Poi c’è anche chi magari non è troppo contento di come sono andate le cose. Però, ecco… questo. Penso sia un dato di fatto. Tra l’altro a Torino potete visitare anche il primo parlamento italiano, se… se vi interessa.

Irene: Wow. Non vedo l’ora di venire a Torino e visitarla. È una città che mi piace tanto: non ci sono mai stata ma ho letto e visto che ci sono, insomma, tante cose interessanti, quindi, un giorno verrò.

Davide: Ti aspetto, ti aspetto. Ok, vai pure. Ah, e siamo, tra l’altro, due a due, quindi, pareggio.

[12:47] Irene: Ahi ahi ahi. La prossima è interessante, è particolare come domanda, ed è la seguente: Davide, quanti Colossei ci sono a Roma?

Uno.

Due.

Tre.

O… sei.

Davide: Mmmh… beh, se mi fai questa domanda è perché non ce n’è uno. O forse è un trabocchetto, in realtà ce n’è solo uno ed è… e mi vuoi imbrogliare

Irene: Potrebbe essere un trabocchetto… ma potrebbe non esserlo.

Davide: Chi lo sa, chi lo sa. Non lo so, sono indeciso tra due e tre. Dai, diciamo tre.

Irene: Tre Colossei?

Davide: Tre Colossei.

Irene: E la risposta è… sbagliata!

Davide: Cazz…

Irene: A Roma ci sono due Colossei, anche se, in realtà, tutti conosciamo un Colosseo, no? Il Colosseo! Il famosissimo Colosseo. Ma, i romani, conoscono un altro Colosseo, anche. Il cosiddetto Colosseo quadrato. Non so se hai mai sentito parlare del Colosseo quadrato.

Davide: Ah, sì sì. Non sapevo si chiamasse “Colosseo quadrato” però sì, è nel quartiere Eur.

Irene: Bravissimo. In effetti non si chiama “Colosseo quadrato”, è il Palazzo della Civiltà Italiana, ma noi romani lo chiamiamo “Colosseo quadrato” per via della sua forma, perché ha una forma quadrata, ed è un… un edificio iconico, molto famoso del quartiere Eur, a Roma, che è stato costruito durante il periodo fascista e doveva essere un edificio imponente, no? Per rappresentare la grandezza della civiltà italiana e del fascismo. Mi vengono i brividi. Sinceramente secondo me non è molto bello, è troppo artificiale

Davide: Beh, diciamo… sì, è particolare, diciamo… degli edifici razionalisti, cioè di quel… in questo stile, forse, è uno dei migliori, secondo me. Ci sono tante… tante cose più brutte. Tra l’altro anche a Torino, la via centrale dello shopping è stata rifatta in stile razionalista, con questi pilastri massicci, rettangolari, e praticamente abbattendo le case che c’erano e rifacendo tutto. Quindi, sì. Tra l’altro si chiama Via Roma.

Irene: Wow!

Davide: Ed è… sì, è proprio uno stile particolare.

Irene: È uno stile che non mi piace, è troppo artificiale; come hai detto tu è troppo massiccio, troppo…

Davide: Molto austero, molto serio… e, come dire…

Irene: Sì. Tra l’altro il colosseo quadrato, oggi, è la sede della casa di moda Fendi.

Davide: Ah, non sapevo.

Irene: Sì. Interessante. Un edificio così brutto… (no, scherzo), che ospita una casa di moda così famosa, no? Così lussuosa.

[16:14] Davide: Sì. Beh, se andate a Roma, visitate anche, se avete tempo, il quartiere Eur. È un po’ fuori Roma però è diverso dal resto, diciamo così. Poi vi fate una vostra idea sul Colosseo quadrato. Ok siamo sempre due… no, due a due? No, ti devo fare una domanda io, scusa. Finiamo la terza. Te ne devo fare una difficile, visto che devo vincere. No, scherzo! Va bene, facciamo questa: quale famoso luogo comune errato su Torino credono i torinesi stessi?

Che Torino sia la capitale d’Italia.

Che Piazza Vittorio sia la piazza più grande d’Europa.

Che il Museo del Cinema sia il più grande del mondo.

Irene: Allora, credo che tutti sappiano che Roma è la capitale d’Italia, quindi escluderò la prima; anche se, sicuramente, molti torinesi ancora sperano in un ritorno.

Davide: Ci spiace ma sappiamo come… insomma, come stanno le cose.

Irene: Andrei sul Museo del Cinema.

Irene: …Oddio!

Davide: In realtà… beh, non so se è il Museo del Cinema più grande del mondo, ma lo dubito! No, i torinesi credono che Piazza Vittorio o “Piazza Vittorio Veneto”, ma che noi chiamiamo Piazza Vittorio, sia la più grande d’Europa; che è un mito assoluto, ma i torinesi ripetono questa cosa a tutti i non-torinesi che visitano la città. Ci sono tante piazze più grandi, anche a Roma, sicuramente, ci sono piazze più grandi**. Non è nemmeno** la più grande di Torino! Quindi…

Irene: Ottimo! La prossima domanda che ti farò è abbastanza difficile. È una domanda… non direi “linguistica”, non è linguistica, però le risposte saranno delle parole, dei termini, romani; quindi sicuramente è molto difficile. Proviamo, vediamo che cosa succede. Sei pronto?

Davide: Vai.

[18:44] Irene: Come si chiamano, secondo i romani, le persone che vivono appena fuori dai confini di Roma? Appena fuori, quindi non tanto lontano. Si chiamano:

A. Ciociari.

B. Burini.

C. Coatti.

Davide: Sono indeciso tra le prime due, in realtà. Tra “ciociari” e “burini”. ”Coatti” non penso, perché un coatto è quello che noi chiameremmo “tamarro” a Torino. Oggi… oggi si usa anche molto “maranza”, che penso venga da Milano, o comunque… in realtà, forse, ha origini meridionali. Comunque, questa persona, come possiamo definirla… non particolarmente colta, non particolarmente chic, tornando a Roma Nord, Roma Sud…, dalle maniere piuttosto rozze, che ama la discoteca.

Irene: Esatto! Il coatto, la parola “coatto”, viene dal latino “coactus”, che viene dal verbo “cōgere”, che significa “obbligare“, “costringere”. Quindi un coatto è una persona che è molto rude, spesso anche un po’ violenta, e ti costringe, ti obbliga a fare quello che lui vuole, insomma; è una persona molto piena di sé, molto sicura di sé, che non ha paura di niente e di nessuno. E a Roma i coatti parlano dialetto romano, con accento romano molto molto stretto, no? Molto forte. A volte è anche volgare, quindi tante parolacce… un po’ fastidioso.

Davide: Quindi è un termine dispregiativo per…

Irene: Sì.

Davide: …riferirsi a queste… questo tipo “umano”. Quindi non penso sia questa. Ora… ciociari, burini. Ok, scelgo… scelgo burini.

Irene: Burini. Risposta corretta, bravissimo!

Davide: Perché so che “burino” sarebbe chi fa il burro, ma si usa per chi è un po’ di campagna, campagnolo.

Irene: Bravissimo.

Davide: Un po’… così. Non saprei, però, dirti… ciociaro invece… beh ciociaro, ok, dalla Ciociaria, è una regione geografica, non so però se si usa anche con un altro significato o si usa anche tipo…no, forse no.

Irene: Hai detto bene. Il ciociario è l’abitante della Ciociaria, no? Quindi della zona limitrofa, Frosinone... che è proprio una zona separata da Roma, non ha… è distante da Roma.

Davide: Sì, certo, certo.

Irene: E “ciociaro” e “Ciociaria” viene da “ciocia” che è proprio una calzatura, una scarpa, un tipo di scarpe che indossavano i contadini che abitavano nella Ciociaria. Mentre i burini, come hai detto tu… “burro”, la parola “burro” in romano perde una “R”, quindi diventa “buro“…

Davide: Ah, è vero.

Irene: “Er buro”.

Davide: “Er buro”.

Irene: Il “burino” è chi fa il burro, come il “postino” è chi consegna la posta, ad esempio. I burini sono le persone che vivono nelle campagne, nelle zone più rurali, appena fuori Roma. Devi sapere che i romani sono molto orgogliosi di vivere a Roma. E, per un romano, il confine ultimo di Roma è il Grande Raccordo Anulare.

Davide: Eh… questa la sapevo!

Irene: La sapevi? È questa autostrada a forma di anello, quindi “anulare”, che circonda Roma. Quindi, se tu vivi dentro il Grande Raccordo Anulare sei romano, se vivi appena fuori non sei più romano. E, per i romani, questo è molto importante. Ma, spesso, chi vive appena fuori il grande raccordo anulare dice di essere romano, e i romani questo non lo accettano, e chiamano chi vive fuori il GRA, questa autostrada, lo chiamano “burino” o “burina”.

Davide: Perfetto. Perfetto.

Irene: Scusateci, amici burini.

Davide: Che ci stanno sicuramente ascoltando…

Irene: Sicuro.

[23:16] Davide: …per imparare l’italiano. Ok. Allora ne ho un’ultima io. Che è… anche la mia linguistica anche se un po’ diversa. Come si usa, correttamente, “solo più”, che è una cosa che diciamo a Torino, “solo più” (che non è italiano), nell’italiano di Torino?

Studio l’italiano da “solo più” due minuti.

Sono rimaste “solo più” due persone.

Non è bello passare troppo tempo “solo più” in casa, ho bisogno di compagnia.

Irene: Wow. Wow, è difficile. Non credo sia l’ultima, dove, diciamo, il focus è su “solo”. Ma credo che il significato sia “quantitativo”, quindi indichi una quantità. Quindi, secondo me, è una delle prime due…

Davide:  Vuoi risentirle?

Irene: Sì.

Davide: Allora.

Studio l’italiano da “solo più” due minuti.

Sono rimaste “solo più” due persone.

Irene: Oddio. Sono rimaste solo più due persone.

Davide: È la tua…

Irene: Andrei con.. sì, lettera… risposta B.

Davide: L’accendiamo?

Irene: L’accendiamo.

Davide: Come si dice a Chi Vuol Essere Milionario… ed è corretta. E questo è un calco dal piemontese, o dal torinese, ma, insomma, in tutto il Piemonte penso si dica, e in piemontese è “mak pi”, “solo più”.

Irene: Wow. Molto interessante. Però sono curiosa di sapere perché usare il “più” e non usare solo il “solo”. Sono rimaste “solo” due persone?

Davide: Ok. Perché se dici “sono rimaste” non c’è bisogno… cioè, perché “sono rimaste” vuol dire che.. “ce n’erano di più”. Però tu puoi dire “ci sono solo più due persone”.

Irene: Ah, ok.

Davide: O anche “…voglio solo più..”, “ne voglio solo più due”, che in questo caso è come “ne voglio ancora due”. Diciamo, forse, ci sono vari contesti.

Irene: Quindi implica che prima ci fossero più persone, e adesso sono solo… sono solo due persone.

Davide: Almeno in uno degli usi, è una diminuzione, “solo più”.

Irene: Posso dire che “ci sono solo più due biscotti, perché li ho mangiati tutti”.

Davide: Esatto, esatto, esatto, esattamente.

Irene: Bello.

[26:04] Davide: Bene. Direi che… direi che ho ho vinto, o no? No, pari, siamo tre a tre.

Irene: Accipicchia.

Davide: L’hai indovinata, quindi siamo siamo finiti pari, mi sa.

Irene: Forse possiamo fare…

Davide: …uno spareggio?

Irene: Forse possiamo fare un’ultima domanda, non so se è tardi…

Davide: Vai, vai, facciamo l’ultima.

Irene: Facciamo una domanda aperta e vince tutto chi risponde velocemente e bene a questa domanda.

Davide: Ok, va bene.

Irene: Vado io o vai tu?

Davide: Vai, vai tu.

[26:42] Irene: Vado io. Allora, Davide, velocemente, devi dire la prima cosa che ti viene in mente (o le prime cose): quali sono cinque piatti, o cibi, tipici romani. Via!

Davide: Allora, la carbonara, la gricia, i supplì (il supplì? I supplì)… come si chiamano? I fiori di zucca, fritti, la cacio e pepe. Cacio e pepe.

Irene: Perfetto, bravissimo! Molto bene, ottimo.

Davide: Allora, non ho una domanda sui piatti.

Irene: Menomale.

[27:28] Davide: Vediamo… non so se la sai questa. Ma sì, penso di sì. Quale importante, importantissima, reliquia religiosa è ospitata a Torino?

Irene: Porca miseria! Non ne ho idea.

Davide: Non ne hai idea? È stata esposta qualche volta, al pubblico.

Irene: Accipicchia. È un personaggio… ormai ho già perso, perché…

Davide: Diciamo.. c’entra un personaggio… insomma, “importante” per i cattolici. Forse “il personaggio”.

Irene: “Il personaggio”? È un uomo anziano?

Davide: No, no, è morto abbastanza giovane. È figlio di un anziano.

Irene: Ok.

Davide: E questo c’entra con lui.

Irene: Gesù. Il Papa.

Davide: No, no, con proprio lui.

Irene: No, Gesù, ok. Oddio. Non lo so… mi arrendo.

Davide: La risposta è la Sindone. L’hai mai sentita?

Irene: Ma come no! A Torino?

Davide: Sì.

Irene: Wow.

Davide: Esatto. La Sindone è questo telo, dove c’è un’immagine di un uomo, e chi crede.. insomma, chi è cattolico, pensa che sia il telo dove è stato avvolto Gesù e poi è risorto, e la resurrezione ha lasciato questa traccia. E, insomma, è una reliquia importante per i cattolici. Anzi, la reliquia più importante che esista. E, ogni tanto, viene esposta e viene gente da tutto il mondo a vederla per 10 secondi, il tempo che ti danno per vederla dietro a un vetro, ovviamente.

Irene: Wow.

Davide: Tra l’altro ha rischiato di bruciare, nel 2000. C’è stato un incendio nel famoso duomo… famoso, o poco famoso, duomo, di cui dicevo. C’è stato un incendio importante, è quasi… è stata parzialmente danneggiata, ma non del tutto. Vabbè, trivia di Torino.

Irene: Wow. Incredibile. La Sacra Sindone, ovviamente, è famosissima però… non sapevo fosse a Torino. Un motivo in più per venire a visitare Torino.

Davide: Sì. E tra l’altro, in inglese, si chiama proprio “Shroud of Turin”, cioè la… “il telo di Torino”.

Irene: Wow. Fico.

[30:00] Davide: Bene. Spero vi siate divertiti, e… e niente. Ho vinto io, Irene, mi spiace, con questa...

Irene: Accidenti.

Davide: Beh, però la mia forse era più difficile della tua. Ti ho fatto domande un po’.. un po’ difficili.

Irene: È stato molto interessante e ho imparato un sacco di cose nuove su Torino. Adesso devo assolutamente venire e visitare la città.

Davide: Benissimo, ti aspettiamo e vi aspettiamo a Torino.

Irene: E anche nei commenti per vedere se hanno risposto bene.

Davide: Esatto. Fateci sapere. E.., Irene, se questo episodio è piaciuto molto agli ascoltatori, che cosa possono fare?

Irene: Possono lasciare una valutazione positiva sull’applicazione su cui stanno ascoltando il podcast, quindi Spotify o Apple Podcasts.

Davide: Esatto, oppure, potete dare un’occhiata a La Storia di Italo, che è il nostro corso A2-B1, per chi  sa un po’ di italiano e vuole portarlo al livello successivo. Il link, come sempre, è nelle note di questo episodio. Alla prossima, ciao!

Irene: Ciao ciao!

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