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    I trasporti in Italia (o meglio, a Torino)

    Intermedio
    #
    30

    July 23, 2019

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    Note e risorse
    Trascription

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    [Introduzione improvvisata senza trascrizione. Il testo inizia a 03:40]

    Oggi vi parlerò dei trasporti pubblici in Italia, o perlomeno a Torino. Inizialmente volevo fare un episodio sullo “spostarsi” in Italia, includendo pure una parte sulla guida in Italia, ma poi ho pensato che sarebbe stato interessante dedicare un intero episodio a questo argomento, quindi oggi mi limiterò a parlare dei trasporti pubblici a Torino, la mia città.
    Ad essere precisi, non vivo esattamente a Torino, ma un pochino fuori, nella cosiddetta provincia di Torino: questo è un elemento importante nella nostra narrazione che complica tutto.
    Per andare a Torino dalla mia cittadina con i mezzi pubblici ci sono due opzioni: si può prendere il treno, che ci mette circa 20 minuti, oppure si può andare in metropolitana. Partiamo da quest’ultima, sulla quale ho meno cose da dire perché in realtà funziona generalmente bene. La metropolitana è stata costruita nel 2006 in occasione delle olimpiadi invernali di Torino e di conseguenza è abbastanza moderna, anche se è limitata perché esiste solamente una linea e non si sa se e quando verrà costruita una seconda linea.

    Guida = driving
    Mi limiterò a parlare = I’m only going to talk about, lit. “I will limit myself to talk about”
    Ci mette = ci impiega – it takes
    In occasione delle olimpiadi invernali = on the occasion of the Winter Olympics

    Per prendere la metro (o “il metrò”, come lo chiamano alcuni torinesi francofili) è necessario andare al capolinea della metropolitana, ovvero una delle due stazioni alle estremità della linea. Per arrivarci in macchina da casa mia ci vogliono una decina di minuti circa. “Ma Davide!”, esclamerete. Questo è un episodio sui mezzi pubblici! Se non ho la macchina come faccio? Beh, alla metro puoi arrivarci in pullman, ma devi accettare il fatto che ci impiegherai molto più tempo (almeno 30-40 minuti stando a Google Maps) e la sera probabilmente dovrai aspettare e sperare che passi un pullman. Avete notato che uso la parola “pullman”? Se non lo sapevate, “pullman” in italiano è un sinonimo di “autobus”.
    Dalla mia città passa anche il treno, che in una ventina di minuti porta nel centro di Torino. E questo è un lusso, perché non tutte le città hanno una stazione ferroviaria. Il problema del treno è che negli orari di punta (la mattina e la sera, quando la gente va e torna dal lavoro) è decisamente sovraffollato e spesso è difficile trovare posti a sedere. In generale Trenitalia, la compagnia statale che si occupa del trasporto tranviario, è tradizionalmente molto criticata. Noi italiani amiamo lamentarci di Trenitalia e siamo anche creativi nel fare battute e nel lamentarci dell’inefficienza del servizio, sui ritardi, sulle cancellazioni, sull’aria condizionata a volte assente d’estate con 35 gradi fuori, ecc.

    Capolinea = terminus – fine della linea
    Decina = circa dieci (ventina, trentina, quarantina, ecc.)
    Mezzi pubblici = trasporti pubblici
    Ci impiegherai = ci metterai (vedi sopra)
    Pullman = autobus
    Stazione ferroviaria = stazione dei treni (ferrovia = railways)
    Orario di punta = rush hour
    Sovraffollato = overcrowded
    Posti a sedere = seats
    Tranviario = ferroviario
    Fare battute su qualcosa = joke about

    Per quanto riguarda l’azienda pubblica di trasporti della città, che a Torino si chiama GTT (Gruppo torinese trasporti), la situazione non è molto migliore. Come ho già detto in un episodio recente, a Torino abbiamo ancora diversi tram degli anni 70, che in realtà si compongono di vagoni a loro volta costruiti negli anni 30! Potete immaginare il casino, ovvero il forte rumore che fanno quando passano. Ci sono anche tram un po’ più moderni, ma comunque i più recenti risalgono ai primi anni 2000 e hanno ormai già una ventina di anni. Per quanto riguarda i pullman la situazione non è molto migliore, dato che molto spesso i veicoli sono abbastanza vecchiotti, ma, soprattutto, sono spesso pienissimi negli orari di punta e non sempre puntuali.
    Non escludo però che la situazione a Torino sia migliore rispetto ad altre città, come Roma, in cui i trasporti pubblici sono tradizionalmente un settore in grandissima difficoltà.
    Una caratteristica peculiare che non amo dei trasporti pubblici in Italia è che, al contrario di qualsiasi altro paese europeo che ho visitato, non ci sono macchinette per comprare i biglietti del pullman o del tram, né sui mezzi, né alle fermate! I biglietti di pullman e tram vanno comprati o in edicola, ovvero quei chioschi dove si comprano anche i giornali, o in tabaccheria, negozi che, come suggerisce il nome, vendono sigarette, ma anche tante altre cose (tra cui i biglietti). Questo è molto scomodo quando le edicole o le tabaccherie sono chiuse, perché non c’è modo di comprare i biglietti. In questi casi, se non si è abbonati, si è obbligati a fare quello che molti italiani purtroppo fanno, ovvero viaggiare senza biglietto. Oppure andare a piedi. Ora, forse in altre città italiane sono state adottate soluzioni più al passo coi tempi (a Firenze so per esempio si possono comprare i biglietti dal telefono) e inoltre se uno ha un abbonamento questo non è un problema. Mi metto però nei panni di un turista che, disorientato, cerca di capire come comprare un biglietto, magari la sera, e non capisce come diavolo farlo.

    Si compongono di = sono composti di = are composed of
    Casino = forte rumore (qui, in altri casi significa disordine, “mess”)
    Risalire = to date back to
    Macchinetta = ticket machine
    Fermata = stop
    Vanno comprati = si comprano = devono essere comprati
    Edicola = newsstand
    Tabaccheria = tobacco shop
    Abbonato = che ha l’abbonamento (season ticket)
    Al passo coi tempi = up to date, in step with the times – moderno
    Disorientato = confuso
    Come diavolo farlo = how the hell to do it


    Nel mio caso specifico c’è anche un altro problema abbastanza grande: la mia città e Torino sono praticamente non collegate dopo la mezzanotte durante la settimana. Non c’è modo di tornare da Torino alla mia città: né in treno (non ci sono più treni), né in metropolitana (è chiusa), né con i mezzi (c’è solo un autobus ma parte da una zona di Torino non molto centrale). Quindi se uno esce e va a Torino la sera deve o tornare prestissimo (il che è molto triste), o prendere un taxi (e spendere un patrimonio) oppure andare in macchina (e affrontare l’incubo della ricerca del parcheggio, di cui parleremo però nel prossimo episodio). Ed è per questo che, secondo me, l’Italia è un paese per automobilisti: senza l’auto si è molto limitati, soprattutto fuori dalle grandi città (ma nemmeno COSì fuori, vivo a 15 km da Torino, non in una campagna sperduta). Ma di automobili e guida parlerò in un altro episodio, che sicuramente sarà frizzantino.
    Per concludere, la cosa che mi manda in bestia, cioè che mi fa arrabbiare, è vedere l’efficienza e la modernità dei trasporti pubblici in altri paesi, anche tradizionalmente meno forti economicamente dell’Italia, come la Polonia. Non conosco a fondo la questione, però colpisce il fatto che in una delle 10 economie più forti al mondo i trasporti pubblici abbiano così tanti problemi e siano così inadeguati.
    Ok, sono arrivato alla fine di questo episodio e mi rendo conto che dopo questo episodio e l’episodio “L’Italia fa schifo” (il cui titolo è provocatorio, ricordo) sembro un po’ brontolone che sa solo lamentarsi. Prometto che cercherò di fare episodi un pochino più positivi in futuro, però penso sia anche interessante parlare dei lati un po’ più negativi del nostro paese e non solamente di quanto sia buona la pizza, di quanto sia bello il mare, di quanto siano belle le nostre chiese e il nostro patrimonio culturale. Voi che ne pensate? Fatemi sapere se avete avuto esperienze con i trasporti pubblici in Italia e come sono se paragonati al vostro paese. Mi raccomando, siate onesti.

    Collegate = connected
    Patrimonio = tantissimo soldi
    Incubo = nightmare
    In una campagna sperduta = far away in the countryside (sperduto = remote, godforsaken)
    Frizzantino = interessante, vivace (slag)
    Mi manda in bestia = drives me crazy
    Conoscere a fondo = I don’t fully understand
    Colpisce = sorprende, stupisce – it’s surprising
    Brontolone = grumpy, a curmudgeon – una persona che si lamenta sempre

    [Introduzione improvvisata senza trascrizione. Il testo inizia a 03:40]

    Oggi vi parlerò dei trasporti pubblici in Italia, o perlomeno a Torino. Inizialmente volevo fare un episodio sullo “spostarsi” in Italia, includendo pure una parte sulla guida in Italia, ma poi ho pensato che sarebbe stato interessante dedicare un intero episodio a questo argomento, quindi oggi mi limiterò a parlare dei trasporti pubblici a Torino, la mia città.
    Ad essere precisi, non vivo esattamente a Torino, ma un pochino fuori, nella cosiddetta provincia di Torino: questo è un elemento importante nella nostra narrazione che complica tutto.
    Per andare a Torino dalla mia cittadina con i mezzi pubblici ci sono due opzioni: si può prendere il treno, che ci mette circa 20 minuti, oppure si può andare in metropolitana. Partiamo da quest’ultima, sulla quale ho meno cose da dire perché in realtà funziona generalmente bene. La metropolitana è stata costruita nel 2006 in occasione delle olimpiadi invernali di Torino e di conseguenza è abbastanza moderna, anche se è limitata perché esiste solamente una linea e non si sa se e quando verrà costruita una seconda linea.

    Guida = driving
    Mi limiterò a parlare = I’m only going to talk about, lit. “I will limit myself to talk about”
    Ci mette = ci impiega – it takes
    In occasione delle olimpiadi invernali = on the occasion of the Winter Olympics

    Per prendere la metro (o “il metrò”, come lo chiamano alcuni torinesi francofili) è necessario andare al capolinea della metropolitana, ovvero una delle due stazioni alle estremità della linea. Per arrivarci in macchina da casa mia ci vogliono una decina di minuti circa. “Ma Davide!”, esclamerete. Questo è un episodio sui mezzi pubblici! Se non ho la macchina come faccio? Beh, alla metro puoi arrivarci in pullman, ma devi accettare il fatto che ci impiegherai molto più tempo (almeno 30-40 minuti stando a Google Maps) e la sera probabilmente dovrai aspettare e sperare che passi un pullman. Avete notato che uso la parola “pullman”? Se non lo sapevate, “pullman” in italiano è un sinonimo di “autobus”.
    Dalla mia città passa anche il treno, che in una ventina di minuti porta nel centro di Torino. E questo è un lusso, perché non tutte le città hanno una stazione ferroviaria. Il problema del treno è che negli orari di punta (la mattina e la sera, quando la gente va e torna dal lavoro) è decisamente sovraffollato e spesso è difficile trovare posti a sedere. In generale Trenitalia, la compagnia statale che si occupa del trasporto tranviario, è tradizionalmente molto criticata. Noi italiani amiamo lamentarci di Trenitalia e siamo anche creativi nel fare battute e nel lamentarci dell’inefficienza del servizio, sui ritardi, sulle cancellazioni, sull’aria condizionata a volte assente d’estate con 35 gradi fuori, ecc.

    Capolinea = terminus – fine della linea
    Decina = circa dieci (ventina, trentina, quarantina, ecc.)
    Mezzi pubblici = trasporti pubblici
    Ci impiegherai = ci metterai (vedi sopra)
    Pullman = autobus
    Stazione ferroviaria = stazione dei treni (ferrovia = railways)
    Orario di punta = rush hour
    Sovraffollato = overcrowded
    Posti a sedere = seats
    Tranviario = ferroviario
    Fare battute su qualcosa = joke about

    Per quanto riguarda l’azienda pubblica di trasporti della città, che a Torino si chiama GTT (Gruppo torinese trasporti), la situazione non è molto migliore. Come ho già detto in un episodio recente, a Torino abbiamo ancora diversi tram degli anni 70, che in realtà si compongono di vagoni a loro volta costruiti negli anni 30! Potete immaginare il casino, ovvero il forte rumore che fanno quando passano. Ci sono anche tram un po’ più moderni, ma comunque i più recenti risalgono ai primi anni 2000 e hanno ormai già una ventina di anni. Per quanto riguarda i pullman la situazione non è molto migliore, dato che molto spesso i veicoli sono abbastanza vecchiotti, ma, soprattutto, sono spesso pienissimi negli orari di punta e non sempre puntuali.
    Non escludo però che la situazione a Torino sia migliore rispetto ad altre città, come Roma, in cui i trasporti pubblici sono tradizionalmente un settore in grandissima difficoltà.
    Una caratteristica peculiare che non amo dei trasporti pubblici in Italia è che, al contrario di qualsiasi altro paese europeo che ho visitato, non ci sono macchinette per comprare i biglietti del pullman o del tram, né sui mezzi, né alle fermate! I biglietti di pullman e tram vanno comprati o in edicola, ovvero quei chioschi dove si comprano anche i giornali, o in tabaccheria, negozi che, come suggerisce il nome, vendono sigarette, ma anche tante altre cose (tra cui i biglietti). Questo è molto scomodo quando le edicole o le tabaccherie sono chiuse, perché non c’è modo di comprare i biglietti. In questi casi, se non si è abbonati, si è obbligati a fare quello che molti italiani purtroppo fanno, ovvero viaggiare senza biglietto. Oppure andare a piedi. Ora, forse in altre città italiane sono state adottate soluzioni più al passo coi tempi (a Firenze so per esempio si possono comprare i biglietti dal telefono) e inoltre se uno ha un abbonamento questo non è un problema. Mi metto però nei panni di un turista che, disorientato, cerca di capire come comprare un biglietto, magari la sera, e non capisce come diavolo farlo.

    Si compongono di = sono composti di = are composed of
    Casino = forte rumore (qui, in altri casi significa disordine, “mess”)
    Risalire = to date back to
    Macchinetta = ticket machine
    Fermata = stop
    Vanno comprati = si comprano = devono essere comprati
    Edicola = newsstand
    Tabaccheria = tobacco shop
    Abbonato = che ha l’abbonamento (season ticket)
    Al passo coi tempi = up to date, in step with the times – moderno
    Disorientato = confuso
    Come diavolo farlo = how the hell to do it


    Nel mio caso specifico c’è anche un altro problema abbastanza grande: la mia città e Torino sono praticamente non collegate dopo la mezzanotte durante la settimana. Non c’è modo di tornare da Torino alla mia città: né in treno (non ci sono più treni), né in metropolitana (è chiusa), né con i mezzi (c’è solo un autobus ma parte da una zona di Torino non molto centrale). Quindi se uno esce e va a Torino la sera deve o tornare prestissimo (il che è molto triste), o prendere un taxi (e spendere un patrimonio) oppure andare in macchina (e affrontare l’incubo della ricerca del parcheggio, di cui parleremo però nel prossimo episodio). Ed è per questo che, secondo me, l’Italia è un paese per automobilisti: senza l’auto si è molto limitati, soprattutto fuori dalle grandi città (ma nemmeno COSì fuori, vivo a 15 km da Torino, non in una campagna sperduta). Ma di automobili e guida parlerò in un altro episodio, che sicuramente sarà frizzantino.
    Per concludere, la cosa che mi manda in bestia, cioè che mi fa arrabbiare, è vedere l’efficienza e la modernità dei trasporti pubblici in altri paesi, anche tradizionalmente meno forti economicamente dell’Italia, come la Polonia. Non conosco a fondo la questione, però colpisce il fatto che in una delle 10 economie più forti al mondo i trasporti pubblici abbiano così tanti problemi e siano così inadeguati.
    Ok, sono arrivato alla fine di questo episodio e mi rendo conto che dopo questo episodio e l’episodio “L’Italia fa schifo” (il cui titolo è provocatorio, ricordo) sembro un po’ brontolone che sa solo lamentarsi. Prometto che cercherò di fare episodi un pochino più positivi in futuro, però penso sia anche interessante parlare dei lati un po’ più negativi del nostro paese e non solamente di quanto sia buona la pizza, di quanto sia bello il mare, di quanto siano belle le nostre chiese e il nostro patrimonio culturale. Voi che ne pensate? Fatemi sapere se avete avuto esperienze con i trasporti pubblici in Italia e come sono se paragonati al vostro paese. Mi raccomando, siate onesti.

    Collegate = connected
    Patrimonio = tantissimo soldi
    Incubo = nightmare
    In una campagna sperduta = far away in the countryside (sperduto = remote, godforsaken)
    Frizzantino = interessante, vivace (slag)
    Mi manda in bestia = drives me crazy
    Conoscere a fondo = I don’t fully understand
    Colpisce = sorprende, stupisce – it’s surprising
    Brontolone = grumpy, a curmudgeon – una persona che si lamenta sempre

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