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Il colloquio anticipato (storia)

Principiante
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45

November 14, 2024

Note e risorse

La storia di una giovane insegnante alla vigilia di un importante colloquio di lavoro, con un incontro inaspettato che cambierà tutto.

Scopri La Storia di Italo, il mio corso per raggiungere il livello intermedio.

Trascrizione

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Questo è Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po’ di italiano e vuole migliorare ascoltando contenuti interessanti. L’episodio di oggi è una storia. Spero ti piaccia. La trascrizione con il glossario si trova sul mio sito. Ti aiuterà a capire meglio la storia e tutte le parole e costruzioni più difficili. Il link è nelle note dell’episodio. Siccome la mia voce, come senti, oggi non è in gran forma, la storia di oggi è interamente narrata e interpretata da Irene: noi ci rivediamo alla fine dell’episodio.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

È un giovedì mattina, fuori c’è il sole, e Simonetta si sveglia con un pensiero fisso: domani è il grande giorno. Ha un colloquio in una scuola molto prestigiosa di Milano e vuole assolutamente ottenere quel lavoro. Simonetta studia lingue all’università e sogna di diventare un’insegnante di spagnolo. È affascinata da tutte le lingue ma, in particolare, da quelle romanze: lo spagnolo, il portoghese e il francese. Lei è italiana, quindi riesce a padroneggiare bene la grammatica di queste lingue.

“Domani è il grande giorno. Sono nervosa? Sì. Ho paura? Sì. Ho l’ansia? Assolutamente sì. Ma, questa volta, voglio fare le cose con calma. Non voglio agitarmi. Devo stare tranquilla. Sono brava, sono preparata, merito quel posto di lavoro. Posso farcela, lo so!” dice Simonetta, mentre prepara il caffè con la sua moka rossa.

Simonetta è in cucina: annaffia le piante, beve il caffè, prende uno yogurt dal frigorifero e si siede a fare colazione con calma.

Dunque… cosa mi serve per domani? Il colloquio è alle 10. Voglio vestirmi bene. Devo sembrare professionale. Oggi non ho molti impegni, forse posso andare a fare shopping. Ma…cosa posso indossare domani?”

Simonetta fa una rapida ricerca su Internet e trova lo stile perfetto per un’insegnante: giacca nera, camicia bianca, e gonna nera.

“Bello! Mi piace questo stile. È semplice ed elegante. Anche se è un po’ “vecchio stile”… forse devo comprare qualcosa di più moderno”.

Simonetta lava la tazzina del caffè e il cucchiaino con cui ha mangiato lo yogurt e corre in bagno: si lava la faccia, si lava i denti, si fa una doccia, si trucca e infine si veste. Indossa una t-shirt e un paio di jeans. Indossa anche un paio di scarpe aperte: a fine settembre, a Milano, fa ancora caldo. Simonetta chiede a sua sorella se vuole andare a fare shopping con lei, perché ha bisogno di qualche consiglio.

“Va bene, dai, vengo. La prossima volta però devi chiamare mamma. Lei è brava con queste cose, io non capisco nulla di scarpe, vestiti e borse…”

“Dai, Valeria! Devi solo dirmi se una cosa mi sta bene o no. Ok?”

Simonetta e Valeria entrano in un negozio di abbigliamento molto grande. L’atmosfera è rilassante: le luci sono gialle, il negozio profuma, e la musica è piacevole.

“Forse devo comprare qualcosa di elegante. Ti piace questa camicia bianca? Posso comprare anche una gonna e una giacca nera. Che dici?

“Non lo so, Simonetta, devi provarla. Secondo me è un po’ troppo “vecchio stile”. Forse puoi comprare un completo un po’ più moderno? Magari una giacca, una camicia e… un paio di pantaloni?”

“Va bene, dai, provo tutto: la camicia, la giacca, la gonna e pure i pantaloni. Andiamo al camerino. Però tu aspettami fuori, non andare via, altrimenti non puoi vedere come mi stanno le cose. Mi raccomando!”

“Certo, certo… che noia! Andiamo dai, andiamo.”

Simonetta entra nel camerino e inizia a provare gli indumenti che ha scelto.

“Psss! Psss! Valeria! La camicia è stretta. Non mi entra. La taglia è troppo piccola!”

“È stretta? Fammi vedere un attimo!”

“No, dai, non perdiamo tempo. Ho preso una S. Prendimi una M, per favore! Sbrigati!”

“Vado, vado! Mamma mia…”

Valeria torna al camerino e chiama Simonetta. Simonetta sposta la tenda e trova Valeria sommersa da indumenti. “Ma quante cose hai preso?!”

“Ecco la camicia, questa è una taglia M. Poi ho visto anche questo cappello, e questo vestito lilla. Devi provarli. Secondo me ti stanno bene!”

“Va bene, va bene, provo tutto. Valeria! Hai preso una L della camicia! Mi serve la taglia M. Mannaggia, Valeria!”

“Non ho trovato la M. Aspetta, c’è una commessa qui… mi scusi, avete la taglia M di questa camicia?” chiede Valeria alla commessa.

Mi faccia controllare un attimo…” la commessa va a controllare e torna con la camicia. Simonetta prova il completo: la camicia, i pantaloni e la giacca nera. Le piacciono molto e decide di acquistare tutto.

“Scusa Valeria, lascio il cappello. Non lo compro perché non è il mio stile…” dice Simonetta, mentre prende la borsa ed esce dal camerino.

Le sorelle vanno alla cassa e si mettono in fila. Quando è il loro turno di pagare, Simonetta apre la borsa e inizia a cercare il portafoglio, ma non lo trova.

“Ma dov’è? Scusi l’attesa, non trovo il portafoglio… Valeria, puoi pagare tu? Dopo ti ridò i soldi, giuro!”

“È una scusa, vero?” dice Valeria sorridendo, mentre alza gli occhi al cielo. La commessa sorride.

“Aspetta… ma… ma questa non è la mia borsa! Oddio, Valeria! Ho lasciato la mia borsa nel camerino… e ho preso quella di qualcun altro! Questa non è la mia borsa!”

Valeria e Simonetta corrono nel camerino e trovano una signora dall’aria preoccupata, con la borsa di Simonetta in mano: “Signorina, questa borsa è sua? Quella è la mia borsa! Ho provato una maglietta prima e mi sono dimenticata la borsa nel camerino…”

“E poi sono entrata io, e ho preso la sua borsa per sbaglio. Ecco la sua borsa, signora,” dice Simonetta mentre restituisce la borsa alla signora e prende la propria, “mi dispiace, sono molto simili! Entrambe le borse sono blu con dei disegni bianchi. Che coincidenza!”

“Già,” risponde la signora, “abbiamo dei gusti molto simili. Stiamo comprando anche lo stesso completo: lei ha in mano una camicia bianca, una giacca e un paio di pantaloni neri; io ho la stessa camicia bianca, la stessa giacca e gli stessi pantaloni ma in blu. Signorina, lei si veste come un’insegnante!”

Lei crede? Che bel complimento! Ho un colloquio di lavoro domani, con una famosa scuola di lingue. Spero di ottenere il posto. Devo ottenerlo! Studio da sempre per diventare insegnante.”

“Signorina, per caso deve fare il colloquio all’Istituto Sperlanga?”

“Sì, esatto! E lei come lo sa? È una maga, un’indovina?” dice Simonetta ridendo.

“No, signorina, sono la direttrice! Lei deve essere Simonetta Serani, giusto?”

“Oddio, salve! Sì, sono proprio io! Che coincidenza, Signora Direttrice! Spero di aver fatto una buona prima impressione!”

“Assolutamente sì! Già sappiamo che domani ci vestiremo allo stesso modo. Sarà divertente vedere la reazione dei colleghi. Ci vediamo domani, Simonetta! Buono shopping!”

Arrivederci Signora Direttrice! Grazie mille, anche a Lei!”

Simonetta e Valeria pagano il completo.

Non ci credo, Valeria! Abbiamo incontrato la direttrice e domani ci vestiremo uguali! Com’è piccolo il mondo!”

Valeria sorride: “Beh, se ha buon gusto con i vestiti, magari lo avrà anche con i dipendenti. Sono sicura che otterrai il posto!”

Le due escono dal negozio sorridendo.

Il giorno dopo, Simonetta si presenta all’istituto e trova la direttrice ad accoglierla.

“Simonetta, benvenuta! Che bel completo che indossa!” dice la direttrice sorridendo. “Anche il suo completo è belissimo” le risponde Simonetta.

Le due si siedono e iniziano a parlare. Parlano per ore, sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda. Alla fine del colloquio, si stringono la mano e Simonetta esce dall’istituto.

Simonetta è orgogliosa di se stessa: in due giorni ha comprato un completo nuovo e ottenuto il lavoro dei suoi sogni.

Spero la storia ti sia piaciuta. Se è così magari puoi lasciare una valutazione positiva su Spotify o Apple Podcasts: aiuterai questo podcast a crescere. Inoltre ho un corso di livello A2-B1, quindi perfetto per chi sa un po’ di italiano, come te, e vuole raggiungere il livello intermedio. E questo corso è basato su una storia. Una storia non di un singolo episodio, ma che si sviluppa nell’arco di 15 episodi. Penso proprio che ti piacerà. Si chiama “La storia di Italo” e il link, per scoprirla, è in descrizione. Vai a dargli un’occhiata. Alla prossima!

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