A secret to sounding more natural in any foreign language [ITA/POR/SLO subs]
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Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano, il podcast (e canale YouTube :D) per imparare l'italiano attraverso contenuti interessanti e autentici, ma se siete italiani vi può anche interessare quello che faccio i miei video, almeno così spero.
A proposito, avete visto il mio nuovo setup? Spero vi possa piacere.
Trascrizione con glossario e audio isolato (sul PI Club)
Ho chiamato questo video "un segreto per essere più naturali", "per suonare (più naturali)"... noi non diciamo in realtà "suonare più naturali", è un anglicismo - per sembrare più naturali, possiamo dire quando parliamo una lingua straniera. Che cosa intendo con questo?
Uno dei consigli che io do sempre a chiunque stia imparando una lingua è, quando si imparano le parole, il vocabolario, di non imparare le parole, isolate, separate, separatamente, ma combinate con altre parole, in blocchi, in gruppi, possiamo dire in frasi, in strutture, in pattern, come volete chiamarli.
A cosa mi riferisco? Mi riferisco alle collocazioni.
Ora, non so quanti di voi sappiano che cosa siano le collocazioni.
In una lingua le parole non si uniscono liberamente con tutte le altre parole, ma solitamente hanno delle parole preferite con cui di solito si uniscono.
Le parole si attraggono l'una all'altra, potremmo dire.
E il problema è che le collocazioni variano da lingua a lingua, quindi un esempio molto semplice è, se in inglese parliamo di "heavy rain", in italiano noi non diciamo "pioggia pesante", ma diciamo "pioggia forte".
Facciamo un altro esempio. In italiano diciamo "fare una doccia", ma in inglese "si prende una doccia", "to take a shower".
E credo anche in spagnolo (si dica) "tomar una ducha".
In italiano noi "facciamo" o "scattiamo una fotografia", ma in inglese "si prende una fotografia".
In italiano "prendiamo l'autobus", in russo, per esempio, "ci si siede sull'autobus".
Pensiamo ai colori dei capelli o degli occhi. In italiano diciamo "capelli castani", non diciamo capelli marroni".
Cioè, qualcuno lo dice, ma è più comune "capelli castani", oppure "capelli biondi".
Però queste parole, questi aggettivi non si usano se non con i capelli, solamente in questo caso.
Non è che possiamo dire: "Ah, come mi piace il sole biondo!"
E il fatto è che a volte non sono nemmeno logici, non c'è un modo di capire, di spiegare questi utilizzi.
Per esempio, prendiamo la parola "concorso". Un concorso è come una competizione.
Un concorso, per esempio, pubblico. Lo stato può... cosa può fare, può bandire dei concorsi, per esempio.
Cioè, organizzare, annunciare, ma di solito diciamo "bandire un concorso", c'è un "bando" (=annuncio).
E bandire non è una parola alla quale si può arrivare per ragionamento logico, bisogna semplicemente sapere che si dice "bandire un concorso".
Facciamo questo esempio: stiamo per addormentarci e fuori dalla finestra piove.
C'è questo suono molto leggero sui vetri, la pioggia batte sui vetri.
Possiamo dire che "la pioggia ci sta conciliando (il sonno)", che "ci concilia il sonno".
"Conciliare" è una parola molto poca usata in italiano, si usa solo in situazioni molto specifiche.
Ma c'è questa frase, questa collocazione, "conciliare il sonno".
E non possiamo dire nient'altro, non possiamo dire "favorisce il sonno", o "induce sonno".
Volevo vedere alcune caratteristiche interessanti delle collocazioni.
La prima è che il loro significato non è la somma dei significati delle parole, ma è un significato nel senso, nel senso, se io dico "prendere una penna", c'è la parola "prendere" e "penna", "io prendo la penna".
Ma se dico che qualcosa "concilia il sonno", che il suono della pioggia "concilia il sonno" non è chiaro che cosa s'intende se non sappiamo il significato di tutta la frase, o se non lo intuiamo.
Il contesto chiaramente ci aiuta molto.
Un esempio molto divertente di questo è che noi possiamo "prendere tempo" e "perdere tempo", che sembrano due cose opposte, se perdi qualcosa non ce l'hai più, ma se lo prendi ce l'hai.
Ma sostanzialmente significano la stessa cosa.
Se diciamo "fare benzina"... che cosa significa "fare benzina"? Significa "mettere la benzina nella macchina".
In spagnolo si dice "echar gasolina", credo.
In altre lingue, altre cose. Noi (italiani) "facciamo benzina", ma che cosa significa, che la produciamo la benzina?
Ovviamente no, semplicemente diciamo "fare benzina" e significa quella cosa lì.
Seconda caratteristica. I sinonimi non sempre vanno bene, non sempre sostituiscono la... una parola.
Per esempio, se abbiamo (un) umore nero, cioè, un umore negativo, un umore pessimo, non possiamo dire "umore scuro", anche se (nero e scuro) sono più o meno sinonimi.
A volte però una parola nella collocazione può essere sostituita da un'altra che appartiene più o meno allo stesso campo semantico.
Per esempio, se c'è una controversia in italiano possiamo "risolvere una controversia", ma anche "dirimere una controversia". "Dirimere" è una parola che si usa davvero molto raramente, però può sostituire la parola risolvere (in questo caso).
Quarta caratteristica: le collocazioni non sono espressioni idiomatiche.
A volte ci assomigliano, ma generalmente non lo sono perché la sintassi è molto libera.
Cioè, se io dico "è scoppiata una guerra" posso cambiare la frase, posso dire "la guerra è scoppiata", oppure "non si sa quando scoppierà la guerra", oppure "la guerra è molto lontana dallo scoppiare".
No? Mentre le espressioni idiomatiche sostanzialmente non cambiano.
Se io dico "chi va piano va sano e va lontano" non è che posso cambiare molto questa frase o l'ordine delle parole.
E le collocazioni possono essere di vario tipo, le parole possono essere parole di tipo diverso.
Possono essere nomi, verbi, aggettivi, avverbi.
Possiamo dire che la situazione sta precipitando, nome + verbo.
Possiamo parlare di un "errore clamoroso", quindi nome + aggettivo.
Possiamo avere due nomi. Una "parola chiave", oppure una "guerra lampo". Sono due nomi.
Possiamo dire "un pizzico di sale" o "un filo d'olio", quindi abbiamo nome + preposizione + nome.
Possiamo dire "fallire miseramente", "ho fallito miseramente", quindi verbo + avverbio.
Ma anche le preposizioni sono un esempio di collocazione, perché io devo dire "provare A fare qualcosa", ma "cercare DI fare qualcosa" o "riuscire A fare qualcosa".
E non posso cambiare la preposizione. Quindi anche queste sono collocazioni.
In italiano amiamo utilizzare molto il verbo "fare", quindi il verbo "fare" ha tantissime collocazioni.
"Fare attenzione" (o "prestare attenzione"), "fare un lavoro" ("faccio l'ingegnere", "faccio il meccanico", "faccio l'idraulico") "fare una lezione". Ecco, noi non diciamo "prendere una lezione," "take a class", o "tomar una clase", ma "fare una lezione". "Fare una doccia", come abbiamo detto. L'inglese invece ama "get" oppure "take".
Ma come facciamo allora ad imparare le collocazioni?
Beh, innanzitutto bisogna fare attenzione quando ascoltate la lingua e cercare di notare, proprio, le collocazioni.
Se invece volete utilizzare una collocazione di cui non siete sicuri - perché magari in inglese si dice "heavy rain" ma non sapete se si dice in italiano - vi consiglio di utilizzare il sito Reverso.
Reverso è un sito davvero fantastico, che vi permette di tradurre non solo delle parole, ma delle frasi, dei gruppi di parole, ed è fantastico per le collocazioni perché in questa maniere vedrete cosa si dice in un'altra lingua.
Quindi vedrete se la collocazione si traduce letteralmente oppure no.
E oltre all'abilità di notare, di fare attenzione a queste combinazioni, è importante sviluppare un certo "sospetto".
Cioè, sospettare, dire "mmm, ma sono sicuro che si dice così in italiano? Sono sicuro che si dice "prendere una doccia"? Non è che "fare una doccia"?
Quindi dubitare di quello che vogliamo dire, soprattutto quando scriviamo.
E vi consiglio anche di scrivere molto, perché quando scrivete è più facile fare tutti questi controlli.
Quindi, se non sapete se si dice "fare una doccia" o "prendere una doccia" potete controllare su Reverso, oppure su un dizionario.
Un altro consiglio che vi posso dare è di utilizzare l'applicazione Anki, l'applicazione di flashcards, che può essere utile per memorizzare queste collocazioni, queste combinazioni.
In generale vi consiglio sempre, se utilizzate queste applicazioni come Memrise o Anki, di salvare sempre frasi o almeno combinazioni di parole, mai parole da sole.
E infine uno dei modi migliori di imparare le collocazioni, a mio modo di vedere, è utilizzare sistemi come LingQ.
LingQ è lo sponsor di questo episodio, quindi li ringrazio.
Vi ho già parlato di LingQ, è un ottimo modo per imparare le lingue, ma oggi vi voglio fare vedere in maniera pratica come si può utilizzare per memorizzare le collocazioni.
Andiamo a vedere come si può fare.
Ok, siamo su LingQ, questo è un episodio di Podcast Italiano che ho importato.
Come utilizzarlo per le collocazioni?
Allora, per esempio, qua abbiamo la frase "mettere a repentaglio la propria sicurezza".
Quindi noi schiacciamo su "repentaglio" e vediamo "jeopardy".
Probabilmente ci sono anche altre traduzioni, sì, della comunità. "Jeopardy, peril, danger, risk".
Qualcuno ha anche messo la frase, qualche utente ha messo la frase, "mettere a repentaglio = mettere in pericolo", che ci aiuta già a capire. Possiamo addirittura scegliere tutta la frase, "mettere a repentaglio la propria sicurezza".
"Put your safety at risk".
Ok, l'abbiamo salvata. Vedete, c'è una parola dentro, "repentaglio", che abbiamo salvato.
Abbiamo salvato anche tutta la frase. Se non siamo sicuri al 100% possiamo andare su Reverso.
Il pop-up. Vediamo se c'è qualche esempio con questa frase. Sì, "mettere a repentaglio la sicurezza".
Quindi conferma che significa proprio questo, "jeopardize" in inglese.
Cosa possiamo fare? Beh, qui l'ho già fatto prima, vi faccio rivedere.
Possiamo fare "aggiungi tag", io ho scelto di mettere "coll", come "collocazione".
Allora, noi andiamo qui, "review LingQs", e qua arrivano queste flashcards che ci aiutano ad imparare queste... se vogliamo imparare proprio queste... queste carte che abbiamo appena salvato.
Cosa possiamo fare? "View all LingQs".
Per selezionare solo le collocazioni che abbiamo salvato. Facciamo "manage". Filtra.
E mettiamo questo tag che abbiamo scelto noi, "coll".
Come vedete ci vengono queste due carte che abbiamo salvato.
Le rivediamo, le ripassiamo e... possiamo scegliere, abbiamo diversi tipi di test, possiamo scegliere quali tipi di test vogliamo fare, possiamo... non è qua, scusate, possiamo fare solo flaschard,
reverse, quindi cloze, cloze è quello con lo spazio bianco da completare, qua ho scelto tutto.
Se voi avete tutta una serie di collocazioni, che ne so, 30, 50, inizia a diventare abbastanze utile.
Quindi questo è il mio consiglio su come lavorare con le collocazioni con LingQ.
LingQ vi offre il 30% di sconto sul piano annuale, che diventa 35% di sconto se pensate a quanto paghereste se pagaste ogni mese, quindi approfittate di questa offerta.
Siamo arrivati alla fine del video ma non ve ne andate, volevo parlarvi ancora di una cosa.
Fare ancora un po' di auto-promozione, ovvero ho aperto, (questo è un esperimento) il Podcast Italiano Club, che è la mia pagina su Patreon. E Patreon è un sito dove potete supportare i creatori di contenuti, come me, come altre persone, e ricevere dei benefici, dei bonus in cambio.
Quindi voi potete decidere di supportarmi per 3 o 6 dollari e in base alla somma avete dei benefici diversi.
Per esempio, a 3 dollari avrete la trascrizione, il file PDF di questo video.
Se i sottotitoli non vi bastano potete utilizzare il file PDF con le parole tradotte di lato, le parole difficili.
A sei dollari avrete la versione audio di questo episodio, senza la musica - so che ad alcune persone non piace la musica.
a me piace, però se non la volete, beh, troverete un file audio.
E inoltre, sempre a sei dollari, avrete modo di ascoltare un podcast in cui parlo... in cui prendo tre parole o espressioni che utilizzo in ogni video, oppure in ogni episodio,
quindi lo farò per ogni video, ogni episodio, e le spiegherò facendo tanti altri esempi.
Andate a dare un'occhiata e se volete supportare il mio lavoro, che è davvero tanto lavoro, vi posso assicurare, mi farebbe molto piacere. Probabilmente cambierà un po' l'offerta, cambieranno i benefici in futuro, ve ne parlerò di nuovo, però se volete (meglio: voleste) supportarmi ve ne sarei davvero molto grato.
Grazie per essere arrivati alla fine di questo episodio e noi ci vediamo nel prossimo. Ciao!