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Ho abbandonato le lingue? Futuro di Podcast Italiano? | Q&A 200.000 iscritti

September 8, 2024

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Ci stiamo avvicinando agli otto anni!

Ho fatto tanti errori…

Quando ci penso troppo a lungo magari mi preoccupo un po' troppo.

Sono comunque, per quanto possibile, ottimista, anche se a volte tendo a non esserlo, quindi...

Trascrizione con glossario sul Podcast Italiano Club

Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano. Questo è un canale per chi impara o ama la lingua italiana e siamo qui per un Q&A. Q&A dei 200.000 iscritti. Mi avete fatto alcune domande, su mia richiesta, e vi risponderò. In realtà probabilmente parlerò di quello che voglio io, comunque… voglio però iniziare ringraziandovi perché questo è un traguardo importante. Duecentomila iscritti non sono pochi. Devo anche dire che non do così tanta importanza agli iscritti perché, sinceramente, non significano molto in questo momento, in quest'epoca su YouTube. Però comunque è un numero che fa bene all'ego e alla propria vanità. E chi sono io per non crogiolarmi nel mio ego? Detto questo, incominciamo con le domande.

La prima viene da Pedro, Languagespedro su Instagram, che è un poliglotta giovanissimo e talentuosissimo, quindi vi consiglio di seguirlo, che chiede quando è stata la prima volta che ho pensato di creare questo canale e podcast. Dunque, l'ho creato, il podcast, il canale YouTube è venuto dopo, nel 2016. Ci stiamo avvicinando agli otto anni di vetustità. Otto anni da quando ho fondato Podcast Italiano. Non mi ricordo quando ho pensato per la prima volta di aprire questo progetto, probabilmente comunque nel 2016. L'ho già raccontato, vedevo… ero a conoscenza di canali come quello di Alberto Arrighini, Italiano Automatico, e seguivo progetti simili in altre lingue, li usavo per imparare le lingue, quindi da qui è venuta l'idea. È stato un percorso tortuoso, anche lento, devo dire, perché non sapevo bene come fare le cose, non avevo una visione imprenditoriale. Era più un sogno, forse, ma non avevo un piano d'azione, non sapevo nemmeno che fosse così, non dico facile, ma fattibile, che fosse fattibile. E quindi ho fatto tanti errori, ci sono stati momenti anche dove non ho fatto nulla per periodi abbastanza lunghi, e alla fine è diventato il mio lavoro solo quattro anni dopo, nel 2020 di fatto. Quindi è stato un percorso con... insomma, non così lineare e veloce, ma questo penso di averlo anche già raccontato. Quello che, magari, potrei dirvi è, se avete intenzione di aprire un progetto online o un'attività imprenditoriale di qualsiasi tipo in realtà, consiglierei davvero di parlare e chiedere consiglio a persone che seguite e che ammirate, perché questo vi risparmia molto tempo. È una cosa che io non ho fatto, ma che avrei dovuto fare alla luce del fatto che la maggior parte delle cose che ho imparato le ho imparate da altri che erano più avanti nel mio percorso e continua ad essere così.

Mi chiede, poi, Juan, come visualizzo il futuro di Podcast Italiano. E questa domanda, classica, mi mette sempre in difficoltà. Non ne ho la più pallida idea. Non credo sia facile pensare al futuro, in questo momento storico. Non credo si possano avere le idee chiare su come andrà il mondo, su come andrà il mondo del digitale, della creazione di prodotti digitali, di infoprodotti. Non so come andrà il mondo dell'apprendimento delle lingue, questo settore grande, ma che non so se manterrà la sua importanza e rilevanza tra dieci anni, con l'avvento dell'intelligenza artificiale che tutti abbiamo sotto gli occhi e il suo sviluppo che sta cambiando tutto. Tra cinque, dieci anni saranno successe cose che oggi nemmeno ci immaginiamo, forse. E quindi è difficile pensare, alla luce di tutto questo, se continuerò a fare quello che faccio adesso, se sarà profondamente diverso, se ci sarà ancora un mercato per quello che faccio. Quando ci penso troppo a lungo magari mi preoccupo un po' troppo, però… onestamente questa è la mia risposta. Non lo so, sono comunque, per quanto possibile, ottimista, anche se a volte tendo a non esserlo, quindi non so se è vero che sono ottimista. Non lo so, speriamo bene, speriamo bene.

Se sono riuscito a raggiungere un livello alto non solo nella comprensione ma anche nella conversazione in inglese, in spagnolo e in russo è anche grazie a una piattaforma che si chiama Italki, la migliore piattaforma per fare lezione di lingua online con tutor e insegnanti professionisti provenienti da tutto il mondo. Una delle cose che più amo di Italki è la possibilità di personalizzare il tuo apprendimento. Puoi scegliere tra decine, anzi centinaia, di insegnanti di lingue diverse selezionandoli in base ad alcuni criteri come la lingua che parlano, il prezzo che sei disposto a pagare, il loro paese di origine, il tipo di lezioni che offrono. Le lezioni individuali costruite attorno a quello che ti serve. Che tu voglia fare conversazione, pronuncia, lavorare alla grammatica o preparare una certificazione di lingua, troverai l'insegnante che fa per te e ti aiuterà nel tuo obiettivo. Potrai conoscerlo prima ancora di iniziare le lezioni, leggendo la sua biografia, vedendo le recensioni di altri studenti che hanno già lavorato con lui o lei, e facendoti un'idea sui profili che ti propone la piattaforma. Così non potrai sbagliare. Io ho usato moltissimo Italki, per esempio quando preparavo il C2 di russo, la certificazione, mi sono preparato insieme a una professoressa molto brava e qualificata che ho trovato su Italki e mi è costata molto meno rispetto a fare corsi equivalenti in istituti, diciamo, più “tradizionali” ed è stato anche molto più utile e personalizzato per quello che serviva a me. Io stesso quando voglio fare lezione in una lingua non ho dubbi. È una scelta automatica per me Italki. È il posto dove vado a fare lezione. E quindi se anche tu come tanti capisci bene l'italiano e questi video, magari, ma parli ancora male o non parli proprio Italki è il posto giusto per iniziare a farlo o migliorare e affinare le proprie competenze. Ora segui il link che ti lascio in descrizione o nel primo commento per avere uno sconto di 5 euro sulla tua prima lezione di almeno 10 euro.

Poi ci sono un po' di domande sulle lingue, per esempio quella di Elia, se leggo bene, ho lo schermo lì quindi non leggo bene. Comunque Elia mi chiede perché ho iniziato a imparare il russo. (Davide dice in russo “ciao a tutti, mi chiamo Davide e questo è il mio secondo video in russo”). Credo di averlo detto varie volte. Comunque, per farla breve, era una delle lingue che insegnavano alla scuola per traduttori che ho poi frequentato. Era un periodo in cui ero in fissa con le lingue. Ero fissato con le lingue, il russo sembrava una sfida. Non avevo un reale motivo per impararlo, che è una cosa che io sconsiglio, il non avere un motivo quando si inizia a imparare una lingua. È meglio se ce l'abbiamo perché questo ci aiuterà a mantenere alta la motivazione nei momenti di sconforto, di mancanza di motivazione, appunto. Però poi è andata bene. Però devo dire che... Ah, mi chiede anche che cos'è stato facile e difficile dell'apprendimento del russo. Mah, difficile forse la grammatica, ci sono... insomma, è una grammatica abbastanza complessa, sebbene comunque è una lingua indoeuropea, sebbene sia comunque una lingua indoeuropea e quindi ha anche aspetti molto simili all'italiano e altre lingue europee, romanze, eccetera. Il fatto che le parole siano molto diverse, non ci sono tante parole latine, come per esempio in spagnolo, in inglese, in francese e questo complica un po' le cose. Devi imparare tanto lessico che è irriconoscibile a prima vista.

A questo proposito, mi ricollego anche alla domanda di Polina che mi chiedeva se... come va con il russo. Non va più di tanto in questo momento, nel senso che non lo sto usando ed è da tempo che… che non uso il russo, che non ascolto il russo, che non lo parlo quasi mai, a parte agli eventi linguistici a cui vado tipo una volta all'anno. Quindi il mio russo è in una fase di stasi, l'ho lasciato da parte. Non mi preoccupa onestamente questo fatto perché, a livello che sono arrivato io, quindi a un livello alto, non perdi quello che hai imparato, almeno a livello passivo, cioè la tua comprensione rimarrà per sempre. Io sono sicuro che tra 50 anni continuerò a capire il russo. Quello che perdi è la spigliatezza, la disinvoltura nel parlare e nello scrivere anche. Però lo puoi recuperare abbastanza in fretta se ne hai la necessità.

Tornando però a Elia, ci chiedeva, se potessi imparare una nuova lingua che non conosco quale sarebbe. Non lo so, io ormai lo dico da tempo e da anni che non imparo poi lingue molto attivamente, semplicemente perché… ho provato ogni tanto a tornare a questo hobby, a questa passione che fu un tempo per me l'apprendimento delle lingue, però semplicemente duro poco, non riesco a mantenere alta la motivazione. E quindi, ti dico, se potessi così, con uno schiocco di dita, imparare una nuova lingua, non lo so, ce ne sarebbero tante, il cinese, il giapponese, l'arabo, sarebbero affascinanti. Però se dovessi davvero mettermi a studiare per anni queste lingue, tutti i giorni, un'ora al giorno, non penso che durerei molto, che i miei sforzi riuscirebbero ad essere costanti nel tempo. Non penso riuscirei ad avere la disciplina necessaria perché non ho una forte motivazione, semplicemente, in questo momento, la mia motivazione è virata su altre cose, semplicemente. È così, ma non mi preoccupo troppo di questo, perché penso che le lingue siano una cosa che deve formar parte della nostra vita, se ci piace farlo. Come tutti gli hobby e le cose che non siamo obbligati a fare, fortunatamente possiamo decidere, quindi non ha senso incaponirsi, intestardirsi e farlo solo perché, insomma, ha formato parte della nostra identità in passato e quindi deve essere sempre qualcosa che continuiamo a fare per tutta la vita. No, la motivazione cambia, va e viene, i nostri interessi cambiano e quindi per me, adesso, insomma, sono in questa fase della mia vita, è già da un po' di tempo a dire la verità. Però mi piace sempre parlare le lingue che già so quando ne ho l'occasione, questo sicuramente.

Ti interessa anche la lingua ungherese? Ho imparato l'ungherese per qualche mese, prima e durante il mio Erasmus a Budapest e poi l'ho abbandonata. Ero già, in retrospettiva posso dire che… ero probabilmente già in una fase in cui le lingue non mi appassionavano come un tempo e quindi... poi l'ungherese è molto difficile e se non hai una grande motivazione, ripeto, non vai da nessuna parte. Io non avevo una grande motivazione, o meglio, ce l'avevo all'inizio, poi si è sgonfiata con la mia esperienza, nel senso che era difficile parlare parlare ungherese e conoscere ungheresi, almeno, nel mio caso, è stato così e quindi non sapevo con chi parlarlo e si è molto affievolita la mia motivazione.

Poi Elia mi chiede se parlo naturalmente perfect standard Italian or did you have to learn dizione. Ok, quindi ti riferisci in particolare alla dizione, alla pronuncia neutra. No, l'ho imparata, credo di averne già parlato nello scorso Q&A. L'ho imparata, è un'abilità che ho imparato e che consiglio di imparare o comunque consiglio di avere l'italiano neutro come modello a tutti gli stranieri che non hanno un modello specifico, un accento specifico che vogliono seguire. Il mio corso Fonetica Italiana Semplice, il corso di pronuncia più completo che ci sia, assume questo modello a…. modello, anche per chi sta imparando l'italiano, se con dovute premesse e dovuti caveat, nel senso che ci sono cose che non sono così importanti per uno straniero. Però, secondo me, se uno non vuole imparare il romano, il napoletano, il fiorentino, non ha un modello preciso che vuole seguire, ma vuole avere un modello comunque e imparare delle regole, secondo me è la soluzione migliore. Quindi Fonetica Italiana Semplice, link in descrizione.

Poi Vladislav mi chiede se esistono italiani che non sanno parlare in italiano standard e usano solo il loro dialetto. Allora, dipende dal significato che diamo a “usare”, perché usare significa “parlare”, “usare attivamente”? In quel caso qualcuno sicuramente esiste ancora, da qualche parte d'Italia. Adesso non mi ricordo quali sono le ultime statistiche dell'ISTAT, l'Istituto di Statistica Italiano, però sono sempre di meno le persone che parlano solo dialetto, sono pochissime. Sicuramente ce ne sono. Poi dipende anche cosa vuol dire “usare”, perché io penso che ormai quasi tutti gli italiani sappiano parlare più o meno bene italiano. Magari alcuni lo parlano anche male, anzi sicuramente ci sono tante persone che lo parlano male, che lo mischiano molto con il dialetto o lingua regionale, però ecco, più o meno tutti lo parlano. C'è poi anche il discorso della comprensione, perché a livello di comprensione io penso che tutti gli italiani capiscano l'italiano. E questo vale anche per il passato, quando noi parliamo del passato e diciamo che nessuno parlava italiano in Italia, è vero, ma bisogna anche considerare però che sicuramente la comprensione dell'italiano, anche nei secoli passati, era superiore, come sempre è, rispetto alla abilità di produrre e di parlare in italiano. Anche perché alla fine l'italiano e le lingue d'Italia sono affini in molti modi, quindi sono simili. Quindi sicuramente tutti gli italiani, o quasi, capiscono l'italiano e quasi tutti gli italiani lo parlano. Entrambe queste cose si possono fare e sono fatte a livelli diversi, perché poi gli italiani sono anche un popolo che ha problemi a capire testi difficili. C'è il problema dell'analfabetismo funzionale, molto molto accentuato in Italia, ovvero il non comprendere testi un po' tecnici e difficili. L'Italia è in una situazione drammatica da questo punto di vista. Gli italiani leggono poco e hanno sempre letto poco, non è una cosa dei giovani d'oggi. Gli italiani hanno sempre letto poco, quindi… se dobbiamo leggere testi che vanno un pochino sopra ai livelli della conversazione quotidiana e informale possiamo avere difficoltà. Quindi questo è un problema serio, il saper usare e il saper comprendere bene l'italiano, l'italiano non di tutti i giorni. Questo è secondo me il vero problema.

Vshon.1 mi chiede quale aspetto della lingua italiana preferisco di più: la storia, la grammatica, la cultura? Tutto, realmente mi piace tutto. Ora, la cultura... non so cosa intendi se parli di “cultura della lingua italiana”. Non so esattamente cosa intendi, però per quanto riguarda storia, grammatica... dipende molto dal periodo, ti dico la verità. Dipende molto dal periodo, ho fasi. Quindi vado a fasi, vado a periodi. In questo momento sono in una fase di amore per la grammatica dell'italiano. Magari mi direte, “ma perché, non sapevi la grammatica?” No, sapevo la grammatica, ma 1) si può sempre migliorare e approfondire le proprie conoscenze e 2) le mie conoscenze di grammatica erano un po' antiquate, diciamo così, erano un po' scolastiche. Non ero, non avevo una grande familiarità con le teorie più moderne della grammatica che ha prodotto la linguistica negli ultimi cinquant'anni, diciamo. E quindi ho iniziato a studiare e leggere e mi sono preparato una pila di libri che ho letto. Anzi, vediamo se riesco a prenderli tutti insieme e ve li mostro. Questi sono i libri che ho letto negli ultimi mesi e sono grammatiche o saggi su aspetti specifici della grammatica. Magari ve ne consiglio uno o due che penso possano essere interessanti. Questo libretto, questa Grammatica Italiana Essenziale e Ragionata di Cristiana De Santis e Michele Prandi, secondo me è un gioiellino. È davvero compatta ma illuminante. La definirei illuminante e molto diversa dalle grammatiche più tradizionali. E se dovessi consigliarne un altro, anche forse questo, Capire la Grammatica di Giorgio Graffi e Adriano Colombo, è un saggio che mi è piaciuto moltissimo. Anche lui, illuminante, per vari motivi. E a proposito di quello che dicevo prima, che la mia passione prima era per le lingue è virata su altre cose, direi che la linguistica è da anni ormai quello che mi interessa di più. La linguistica, per chi non lo conoscesse, è il… la scienza**, tra virgolette**, perché non è una scienza dura. Comunque è la disciplina che studia il linguaggio umano e le lingue umane. E niente, sono in fissa con tutte queste cose che poi vedete, in parte, anche nei miei video. Cioè quello che imparo ha degli effetti ovviamente sui contenuti che produco. Però mi piace tantissimo e davvero per me la linguistica è un grande banchetto a cui nutrirmi. In periodi diversi ci sono cose che mi piacciono di più. In passato ho avuto fasi di amore per la storia della lingua, la linguistica storica. Lo avete notato sicuramente nei miei contenuti, che erano molto storici, in passato. Ho avuto fasi invece più di interesse per la pronuncia, la fonetica, altro tema che mi appassiona. Quindi vado un po' a periodi. Comunque in questo momento la grammatica, la sintassi e la morfologia vedremo in futuro, quale sarà la prossima ossessione.

Mi piacerebbe molto se puoi, potessi, fare dei video sull'impero romano. Poi dice che gli è piaciuta molto la serie di video sulle corone fiorentine. E poi dice che l'apprendimento è più facile quando consumi contenuti che ti interessano. E sì, sono assolutamente d'accordo. Diciamo che in questo momento, da un po' di tempo ormai, c'è questa divisione. Il mio canale YouTube è più linguistico, quindi parlo più di lingua italiana, anche se ci sono eccezioni. Il mio podcast invece è più tutto il resto, quindi storia, cultura, i fatti miei, quindi cose della mia vita, interviste a persone provenienti da vari campi. Quindi tendo a non parlare di lingua sul mio podcast. Però, ci sono due cose che voglio dirti, caro Henrik, ovvero se ti interessano i video e i contenuti più storico-culturali, ho un intero corso che unisce lingua italiana e storia e cultura, che si chiama Dentro l'Italia in Italiano. È una collaborazione con Marco Cappelli che è il creatore del podcast italiano più seguito, a parte quello di Barbero, vabbè, che è Storia d'Italia, dove abbiamo parlato della storia, della cultura dell'Italia moderna. Abbiamo cercato di capire che cosa ha reso l'Italia il Paese che è oggi, con tutti i suoi... le sue contraddizioni, anche problemi, punti di forza, bellezza, eccetera. Ed è un corso fighissimo perché poi ti aiuta anche a portare l'italiano a un livello successivo e a imparare la grammatica del livello avanzato. E secondo me è una figata, è un binomio perfetto, quindi scoprilo. Altrimenti, se hai un livello magari un po' più basso, stiamo preparando un corso simile come approccio, ma che sarà più incentrato sulla cultura, nel senso di ciò che rende l'Italia famosa in tutto il mondo. Sarà un corso B2 e sarà il prossimo corso di Podcast Italiano che, probabilmente, venderemo in una fase di pre-vendita a novembre. Lo dico pubblicamente così mi prendo questo impegno pubblico. Ti lascio un link dove puoi iscriverti per avere novità quando ci sarà questa pre-vendita e avere anche molti vantaggi rispetto a chi non si iscrive. Quindi, link in descrizione.

HCAbir chiede come posso arricchire la mia conoscenza su arte, cucina, tutto ciò che è legato alla lingua italiana. Con il prossimo corso, probabilmente, perché sarà un corso dove parleremo di cose del genere: arte, cucina, cultura italiana. Ovviamente parlando sempre di lingua, quindi unendo lingua e cultura, perché questo è l'approccio che io prediligo, non parlare solo di grammatica nei miei corsi, ma unire sempre input con la grammatica.

Constanza chiede: “Torneranno le riflessioni senza trascrizioni con Erika? Ci mancate ragazzi”. Sì. Mancano anche a me. Per chi non sapesse di cosa sta parlando, questa è una rubrica del mio podcast, quindi podcast audio, con Erika, la mia compagna, che è iniziata ben sei anni fa, qualcosa del genere, dove parliamo della nostra vita, dei… insomma, argomenti che ci interessano a noi, cose che ci succedono. Negli scorsi anni non l'abbiamo pubblicata molto attivamente, però ogni tanto qualche episodio esce. L'ultimo tra l'altro due mesi fa. Trovate un ampio archivio di svariati anni sul mio sito.

Lisnik: “Qual è il tuo animale preferito?”. Adesso vi faccio vedere. “Hop, hop hop hop! Dai, fatti vedere alla telecamera”. Lui è il mio animale preferito. Lui si chiama Paco. È un cane di quattro anni che non vuole stare qui. Si chiede perché lo sto sottoponendo a questa tortura. È il cane più intelligente che voi conosciate. Adesso vi do la dimostrazione di questo. “Paco, vieni. Terra. Gira. Zampa. Tocca.”. È un cane di quattro anni che abbiamo adottato da un canile due anni fa. È un meticcio. Probabilmente ha un po' di pastore australiano nei suoi geni ed è un cane adorabile, molto intelligente. Quindi, dagli studi di Podcast Italiano è tutto. Grazie da me e Paco per aver visto questo video e ci vediamo presto. Ciao.

È passato un po' di tempo dall'ultimo Q&A e ho pensato di riproporre questa rubrica in occasione dei 200.000 iscritti. Grazie a tutti voi che mi avete sostenuto nel corso degli anni!

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