Gli anglicismi sono INEVITABILI o siamo solo PIGRI?
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Davide: Negli ultimi mesi in Italia si è fatto un gran parlare di una legge che vieterebbe gli anglicismi. In realtà la proposta è molto più sfumata e complessa di così, come sempre, però è vero che sarebbero previste delle multe per chi usa anglicismi nella comunicazione pubblica. Non voglio parlare di questo in questo video, ma voglio cercare di smontare un po’ uno dei luoghi comuni secondo cui gli anglicismi siano inevitabili nel mondo moderno, confrontando l'uso che ne fanno italiano, portoghese e francese. E per farlo andrò a Roma a incontrare due miei amici youtuber, e voi venite con me! Ovviamente questa è tutta una finta, perché sono già andato e sto registrando questo dopo… È tutto finto, tutta una scenetta.
Una cosa che gli italiani dicono spesso è che certe parole sono intraducibili e che in tutto il mondo si dicono in quel modo. Io, sapendo un po’ le lingue, so che non è così, quindi ho alcuni o due esponenti di lingue romanze. Vediamo nelle loro lingue come si dicono queste parole.
Per esempio una persona che non è in una relazione in Italia è single, almeno in Italia, nel 2023, in Portogallo e in Francia?
Leo: Solteiro o solteira.
Elisa: Célibataire.
Davide: Quindi… quindi non è “single”?
Elisa: No, non è single.
Davide: Evidentemente. Poi uno strumento che usiamo tutti per lavorare oggi, il computer che tutti dicono “Ah, non si può dire ‘calcolatore’ o ‘elaboratore’ o ‘ordinatore’ perché è computer, è ridicolo!”.
Leo: Computador.
Davide: Ok.
Elisa: Ordinateur.
Davide: Nessuno dice ‘computer’, me lo confermate?
Elisa: No, mai.
Leo: No, no.
Davide: Ok. Una parola molto importante da non dimenticare è la propria password, che in italiano è in inglese.
Elisa: Sì, in francese è mot de passe.
Leo: Palavra-passe. Mas… ma ‘password’ anche. Però abbiamo palavra-passe.
Davide: Intraducibile ‘password’ in realtà è traducibile per qualcuno, per chi vuole. Ragazzi che bella questa location! Ma sul serio, come si dice nelle vostre lingue?
Leo: Si può condividere la location, localização. Questo è un posto, un lugar.
Davide: È un posto, raga, alla fine è un posto, perché ‘location’?
Elisa: Sì, la stessa cosa in francese. Localisation, partager la localisation e poi un endroit, un lieu.
Davide: È intraducibile, untranslatable. Quando vai a fare festa alzi un pochino il gomito. È possibile, è molto probabile che il giorno dopo sei…
Leo: Hai l’hangover?
Davide: Hai l’ha… l’hangover.
Elisa: L’hangover.
Davide: Ecco, come vi fa sentire questa parola italiana?
Leo: E mi fa sentire che… non vi siete sforzati nel cercare una parola che possa spiegare… vabbè.
Davide: Un concetto molto umano.
Leo: Un concetto che secondo me esisteva già prima che l'inglese fosse arrivato in Italia.
Davide: Eh, il vino i romani mi sa che ce l'avevano duemila anni fa.
Leo: Quindi, noi diciamo ressaca.
Elisa: In francese è la gueule de bois.
Davide: Cioè, letteralmente?
Elisa: La faccia di legno.
Davide: Gueule è la faccia degli animali, no?
Elisa: Sì, sì.
Davide: La bocca degli animali?
Elisa: La bocca.
Davide: Ecco, uno per ubriacarsi può magari esagerare un po’ con i drink, che in italiano sono bevande alcoliche, che l'acqua non è un drink, è una bevanda, ma un mojito è un drink.
Leo: Nós dizemos [Noi diciamo] bebidas o bebidas alcoólicas.
Elisa: Oui c’est… Perché non… parlo in francese, aspetta!
Davide: Ma se vuoi parlare il francese… questo non è Liga Romanica, ma va bene.
Elisa: No, dipende un po’ dal contesto. Se dici a una persona “andiamo a bere un drink stasera” in francese sarebbe un verre poi dipende… une boisson, un cocktail.
Leo: Massimo un cocktail.
Davide: Un cocktail.
Leo: Quella sì, non la traduciamo.
Davide: Ok.
Leo: Una coda di gallo?
Davide: Ora cambiamo argomento, parliamo di smart working che nemmeno chi parla inglese da madrelingua lo dice, cioè lavorare da casa di fatto.
Elisa: In francese sarebbe télétravail.
Leo: In portoghese teletrabalho.
Davide: Il telelavoro esisteva, però…
Leo: Avete deciso di cambiarlo e di creare ‘smart working’.
Davide: Come esistevano anche gli scapoli prima dei single però qualcosa è andato storto. Poi, sempre al computer, clicchiamo con un oggetto molto simpatico che sembra un animale che in italiano però si chiama ‘mouse’.
Leo: Intraducibile ‘mouse’.
Davide: Intraducibile.
Leo: Che noi traduciamo e chiamiamo rato, che vuol dire ‘topo’.
Davide: O ‘ratto’ sembra.
Elisa: Sì, une souris.
Davide: Intraducibile. Quindi…
A proposito, nell'informatica ci sono un sacco di anglicismi e me ne sono accorto rifacendo il mio sito web, che è stato un progetto lungo, che è durato mesi ma che finalmente è completato. Il mio nuovo sito web è pronto e su di esso troverete le trascrizioni dei miei video, per esempio anche la trascrizione di questo video! Link in descrizione, ma ve ne parlerò meglio alla fine del video. Dunque, guardatelo tutto. È un ordine!
Davide: Qual è la vostra opinione in generale sugli anglicismi, nelle lingue in generale?
Elisa: Io non sono contro gli anglicismi. Ci sono persone che, in Francia soprattutto, sono veramente contro. Penso che è [meglio ‘sia’] una cosa che è sempre esistita e quindi… quindi è normale. Ci saranno sempre degli anglicismi, è questo dobbiamo accettarlo. Però è vero che in questo momento ci sono delle persone che stanno esage…
Davide: Esagerando.
Elisa: Esagerando, grazie. Soprattutto quando la parole… rola esiste già nella lingua.
Leo: Prendere parole da un'altra lingua è normale, è sempre esist…, cioè è sempre successo, di solito con la lingua dominante del momento, dell'epoca o anche del posto. Oggi abbiamo una lingua dominante globale, ma non… cioè, non è mai stato così nel passato. Magari il latino era la lingua dominante d'Europa, è normale, però, come ha detto Elisa, ci sono poi persone che un po’ esagerano [Davide: Sì], tipo dicono whatever invece che dire tanto faz o…
Davide: Sì, forse è un po’ anche un discorso di quantità, no? E di buon senso.
Leo: Sì.
Davide: Abbiamo una parola che si usa sempre di più, la deadline, che si dice anche scadenza, ma sta… si sta usando sempre di meno, sempre più deadline. Nelle vostre lingue?
Leo: Prazo.
Elisa: Eee… J’ai oublié [Ho dimenticato]. La date butoir. La date butoir.
Davide: Quando create un profilo, si può chiamare su un sito, Facebook, Instagram in Italia in italiano crea… non create un conto, come in banca o da altre parti, ma un account. Elisa, tu spesso… ti viene da dire ‘conto’?
Elisa: Sì, io voglio sempre dire ‘conto’ perché…
Davide: E a me piace tantissimo, però da insegnante devo anche essere onesto e dire gli italiani non dicono ‘conto’, dicono ‘account’.
Leo: E quindi sì, noi diciamo conta sia per la… per il conto in banca che per l'account su Instagram, su Facebook.
Elisa: Sì, sì.
Leo: Conta.
Davide: In francese?
Elisa: Sì, anche in francese, un compte.
Davide: Un compte.
Elisa: Un compte Insta, un compte Facebook, un compte…
Leo: Bancaire.
Elisa: …bancaire.
Davide: ‘Business’ che si dice…
Leo: Negócios.
Elisa: Business.
Davide: Business, ok, ok. Ci sta, ci sta. Un'azienda può avere una… una mission, cioè un suo obiettivo da perseguire.
Leo: Uma missão.
Elisa: Une mission.
Davide: Ecco, perché missione non ci piaceva, no, è una ‘e’... Anche una vision che sarebbe una…
Leo: Visão.
Elisa: Une vision.
Leo: Per raggiungere questa… questa vision sono magari il team [meglio: è necessario un team]?
Davide: Sono il team ovviamente e si fa team building ma se entriamo nel linguaggio del business possiamo parlare 3 ore solo degli anglicismi.
Leo: Esatto.
Elisa: Sì, sì.
Leo: E noi diciamo equipe.
Elisa: Équipe.
Davide: Noi… per noi ‘l’équipe’ è solo in campo medico.
Leo: Ah sì?
Davide: Sì.
Leo: E poi la squadra è quella italiana.
Davide: La squadra è solo nello sport.
Leo: Ok.
Davide: Qual è stata la vostra impressione degli anglicismi in italiano imparando l'italiano? Cioè vi ha sorpreso che ce ne fossero così tanti oppure…
Elisa: Mi sorprende un po’, soprattutto perché a volte penso che la parola dovrebbe esistere. Ne abbiamo già parlato, però la cosa di ‘single’, [Davide: Sì.], cioè il concetto non è nuovo, non è… [Davide: No.] Poi a volte secondo me… tipo ‘location’ è un posto, no?
Davide: E sì, è il luogo…
Elisa: Non è…
Davide: E i luoghi ci sono sempre stati nella storia.
Elisa: Sì esatto. Quindi alla fine a volte non capisco bene.
Davide: Ok.
Leo: Io… io ho una storia simile che quando ho cominciato a imparare l'italiano uno due anglicismi ci sta però poi mi sono imbattuto nella parola ‘privacy’ [Davide: Ok.] e quella per me è stato stranissimo perché okay, dire ‘speaker’ per dire ‘la cassa’, no? Cose tecnologiche ci sta, ma poi ‘privacy’ che è un concetto che onestamente esiste da sempre…
Davide: Come ‘single’.
Leo: E che poi mi hanno insegnato che prima si usava la parola ‘riservatezza’, no?
Davide: Sì.
Leo: Quindi è un po’... sembra che si sta facendo apposta per sostituire anche parole che già esistevano, che erano concetti in italiano, sostituirle per [con] l'inglese.
Davide: Certo.
Elisa: Quindi solo per essere sicura la privacy è solo su internet oppure in generale?
Davide: No no no, anche nella… anche fuori da internet.
Leo: Quella è la cosa strana.
Elisa: Ah, ok.
Leo: È tipo…
Davide: Le leggi sulla privacy, non puoi, che ne so, fare foto di persone in giro senza il loro consenso per… per la privacy.
Leo: Tipo: ti piace chiudere la porta di camera tua perché vuoi avere la tua privacy.
Elisa: Anche in questo con…?
Davide: Sì, si può. Si potrebbe.
Elisa: Ok. Una domanda: la parola 'intimità' esiste?
Davide: Sì, esiste.
Leo: La intimacy.
Elisa: La intimacy.
Davide: La intimacy. No, esiste, esiste, solo non si usa in questi…
Elisa: No…
Davide: No, no, si potrebbe dire in quel… [Elisa: Ok.] nell'esempio che hai fatto dell'avere intimità, però intimità sembra quasi anche un po' più… un po’ più hot.
Leo: No, no, sembra più…
Elisa: Travieso.
Leo: Travieso.
Davide: Travieso. Un po’... un po’ monello.
Elisa: Ok, ok.
Leo: Monello.
Davide: Questo video demonetizzato.
Davide: ‘Call’, cioè videochiamata di lavoro.
Elisa: In Francia possiamo dire un appel vidéo ma si dice sempre più call, soprattutto a Parigi.
Davide: Quindi, usate un po’ di anglicismi.
Elisa: Un po’, in questo caso sì.
Leo: In questo caso anche in portoghese forse prima del 2020 si diceva uma videochamada, ma oggi si usa più call.
Davide: Ci sta.
Leo: In un contesto in cui usi Zoom o Skype o una roba del genere.
Davide: A proposito, questi sono dei software.
Leo: Qui anche noi diciamo software, software.
Davide: Ok, quindi nella tecnologia [Leo: Sì sì sì.] vediamo anche nelle vostre lingue un po’ di anglicismi.
Leo: Sì, ma in francese c’è una…
Elisa: Sì, ma in francese no, logiciel.
Davide: Logiciel.
Elisa: Logiciel.
Davide: Che sarebbe un…
Leo: Logiciale?
Davide: Lo… lo… logico, c'entra con la logica.
Elisa: Sì, una cosa… sì sì certo.
Davide: Ok. Nelle vostre lingue, nei vostri paesi sono così prevalenti oppure un po’ di meno?
Elisa: In francese è un po’ di meno, anche perché c'è una legge che è stata come… votata nelle… negli anni 90’, penso, e quindi…
Davide: Toubon. La legge Toubon.
Elisa: Sì, e che… se esiste una parola in francese è quella che dovrebbe essere usata, ma non è sempre rispettata questa legge perché a volte ne[gli] slogan…
Davide: Negli slogan.
Elisa: Negli slogan, quindi un anglicismo, non lo so.
Davide: Slogan sì. No, sì sì, è un anglicismo.
Elisa: Ad esempio, Air France, il loro slogan per una campagna di pubblicità è stato “Love is in the air”. Quindi non hanno proprio rispettato la legge e anche per i giochi olimpici [Davide: Certo.] a Parigi, non mi ricordo però hanno scelto qualcosa in inglese. Quindi dipende, ma diciamo che un po’ meno che in Italia. Per esempio, non lo so…
Davide: Hai menzionato Air France, noi abbiamo… avevamo Alitalia che è stata venduta e adesso è diventata ITA Airways.
Leo: Ita Airways.
Elisa: No, davvero?
Davide: Sì, la compagnia italiana di bandiera.
Leo: Noi mi sa che siamo un po’... un po’ tra voi due, quindi non ci sono così tanti anglicismi come in italiano però non c'è neanche il bisogno di fare una legge che tuteli il portoghesismo, nel senso non ci… non ci teniamo così tanto a…
Elisa: A proteggere…
Leo: A proteggere la lingua, quindi…
Davide: Forse non è neanche un problema grande, cioè non ha… non ne ha ne avete così tanti.
Leo: Non penso sia un problema grande. Secondo me quello che notiamo è piuttosto le persone che usa… non gli anglicismi nel… nel portoghese, tipo software e questo tipo di parole, ma invece in situazioni completamente banali in cui ci sono parol[e] portoghesi, per esempio, dire che qualcosa è cringe, o dire qualcosa è awkward, o dire whatever, quello sì è strano ed è un po’ il problema che abbiamo forse con generazioni un po’ più… un po’ più giovani.
Davide: Qui è una roba slang giovanile, se voliamo.
Leo: Sì, sì.
Davide: Però la cosa curiosa forse è che delle tre lingue rappresentate in questo video, quella del paese dove si parla tra i tre meglio l'inglese, il Portogallo, è la lingua che forse usa meno anglicismi, no? Poi francese un po’ di più e italiano molto di più.
Leo: Sì, il portoghese medio cresce con l'inglese grazie alla televisione, roba del genere, radio eccetera. È molto prevalente l'inglese nella vita dei portoghesi, quindi magari sentiamo meno bisogno di poi usarlo nella nostra lingua.
Elisa: Ma volevo dire che in Francia c'è stato un periodo in cui noi abbiamo fatto un po’ come in Italia: ad esempio ci siamo inventati degli anglicismi.
Davide: Ok.
Elisa: Tipo ‘jogging’ per dire un pantalone… In francese sta per ‘running’.
Davide: Però… però avete il footing.
Leo: Madonna!
Elisa: Footing…
Davide: Che non vuol dire quello in inglese. Sì, questi sono pseudoanglicismi.
Elisa: Sì, oppure shampoing che viene da shampoo, abbiamo aggiunto -ing; smoking = tuxedo, [Davide: Ah, lo smoking.], quindi ci sono delle cose un po’ strane.
Davide: Ma ho un video a questo proposito. Andatelo a vedere qui! Credo.
Leo: Forse è qui il video?
Davide: Noi facciamo un lavoro molto figo, bisogna dirlo, il lavoro del… ve lo dico io, del creator, o del content creator, se volete.
Leo: Criador dos conteúdos.
Elisa: Créateur de contenus.
Davide: Ora, io mi sono sempre rifiutato qui di dire ‘creator’, dico ‘creatore di contenuti’, però credo di essere in minoranza. Un… una cosa complessa può essere fatta a step, vari step, cioè vari passaggi, vari… vari passi, passaggi.
Elisa: Quindi non si dice ‘tappa’?
Davide: Dipende dal contesto [Elisa: Ok.], a volte anche ‘tappa’, ma… ma spesso si parla di ‘step’ oggi.
Leo: Noi diciamo por etapas o por fases.
Davide: Fasi.
Leo: Etapa, fase o se vuoi usare l’intraducibile ‘step’, puoi dire passos, passo a passo, por passos.
Davide: Ma intraducibile, eh!
Elisa: Une étape, une phase ou pas à pas, step by step = pas à pas.
Leo: ‘O próximo passo é fazer uma coisa’ [Il prossimo passo è fare una cosa]
Davide: Sì.
Elisa: La prochaine étape.
Leo: O la prochaine étape. Che voi dite…
Elisa: La prochaine étape. Per questo volevo dire ‘tappa’.
Davide: Il prossimo… step! Quindi, questo per dire: smettiamola per favore di dire che certe parole sono intraducibili, non vogliamo tradurle per vari motivi, però vediamo esempi, abbiamo visto francese, portoghese, lo spagnolo è più o meno come come il portoghese, ma ci sono anche.
Leo: Sono ancora di più. Ancora più spagnolo?
Davide: Sì, ancora più.
Leo: In Spagna sì. In Sudamerica, per esempio, è un po’ diverso. Usano molti più anglicismi.
Davide: Fino a un certo punto è normale che si usino anglicismi perché viviamo in un mondo globalizzato. Come ho detto prima, secondo me è una questione di quantità e di buon senso e mi sembra evidente che si può fare.
Leo: Per esempio, come chiami questo pantalone?
Davide: Jeans.
Leo: Calças de ganga.
Davide: Sì, pure i jeans li traducete?
Leo: Sì. Voi?
Elisa: Jean. Denim.
Davide: Va bene ragazzi, andate a vedere i loro canali, se imparate francese e portoghese, li trovate linka… linkati in descrizione e ci vediamo nel prossimo video. Alla prossima! Ciao!
Leo: Ciao, alla prossima!
Elisa: Ciao!
Grazie di nuovo a Leo ed Elisa, trovate i loro canali in descrizione per approfondirli. E che dire, ho pubblicato il mio nuovo sito web, come vi dicevo ed è una gran figata secondo me. Devo ringraziare per questo Matteo Fabiani insieme a Davide Zampieri che hanno rifatto, hanno stravolto il mio vecchio sito che era davvero terribile e ne hanno creato uno nuovo, davvero moderno, agile, funzionale, che è davvero eccezionale dal mio punto di vista. Su di esso troverete tutte le trascrizioni dei miei podcast, il mio podcast audio, quindi non YouTube com'era prima, ma molto meglio perché è molto meglio organizzato tutto, ma anche, e questa è la novità, le trascrizioni dei video, le trascrizioni senza glossario di parole difficili. Quello rimarrà un beneficio per chi mi supporta su Patreon, il mio club. Ma la novità è che ci saranno le trascrizioni semplici, accessibili a tutte, per esempio quella di questo video. Andate a dargli un'occhiata e contattate Matteo Fabiani se siete alla ricerca di un nuovo sito figo tanto quanto il mio, perché lui sarà in grado di farlo ed è davvero un professionista eccezionale. Inoltre parla inglese perfettamente se magari non volete parlare in italiano, siete stranieri, cose così. Se invece vi interessa approfondire il discorso sugli anglicismi, ho dedicato un’intera playlist a questo argomento, la trovate qui. Potete cliccare sulla playlist, se no rimaniamo qui a fissarci. Però è qui eh, basta un clic, se no c'è anche il mio sito web, andate a vedere pure… pure quello. Ciao!