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Tante parole. Ciao, grazie per aver visto il video. No, scherzo, non finisce qui il video. Benvenuti su Podcast Italiano, il podcast e canale YouTube per imparare l'italiano attraverso contenuti interessanti e autentici.
Oggi parliamo di parole e secondo me le parole sono l'elemento centrale nell'apprendimento di qualsiasi lingua. Più importante della grammatica, più importante di... cos'altro c'è? La pronuncia? Non lo so. Più importante di tutto. Avere un ampio vocabolario, passivo e attivo.
Trascrizione con glossario e audio isolato (sul PI Club)
Pensateci. Se sentite una frase come "Spero di arrivare in tempo" capite che cosa significa questa frase.
Magari non sapete esattamente perché grammaticalmente c'è questa forma "di" più infinito: "Spero DI arrivare" non "spero CHE arriverò" o "spero che arrivi in tempo". Ma comunque capite la frase perché capite le parole singole. Distinguiamo però tra comprensione e riproduzione. Voi sapete, capire è molto più facile di parlare. Ho fatto un video su questo.
C'è un grande divario [1:10] tra la nostra capacità di capire, di comprendere, e la nostra capacità di parlare e di scrivere. Come memorizzare le parole? Beh, innanzitutto la parola chiave è ripetizione, ripetizione, ripetizione.
Se parliamo di comprensione passiva delle parole, quindi vediamo, le leggiamo o le sentite e siete in grado di capirle, in quel caso la cosa più importante come dico sempre è Esporsi, esporsi, esporsi, ascoltare, ascoltare, leggere, leggere, e dopo un po' di tempo sarete molto più bravi a capire le parole.
Prendiamo la parola "divario". Prima ho detto che c'è un divario tra la comprensione e la riproduzione. Probabilmente non conoscevate la parola "divario". Se la sentite di nuovo domani, dopodomani, tra una settimana, tra dieci giorni probabilmente sarete in grado di riconoscere quella parola, di capire quella parola, anche se magari non sarete ancora in grado di usarla voi stessi.
Ma perché è più facile capire una parola che utilizzarla? Beh secondo me il motivo principale è perché c'è sempre un contesto. Cioè una parola non viene utilizzata nel vuoto. C'è sempre un contesto in cui viene utilizzata, e il contesto aiuta a colmare [2:34] gli spazi vuoti nella nostra conoscenza lessicale.
"Colmare gli spazi vuoti." Magari non conoscevate la parola "colmare". Se vi dico "colmare gli spazi vuoti"... beh, cosa si può fare con degli spazi vuoti? Si può riempire uno spazio vuoto quindi "colmare uno spazio vuoto".
Vedete? Avete capito che cosa significa intuitivamente questa parola anche se molti di voi non avranno mai sentita in vita loro. Il contesto quindi è fondamentale. Ci aiuta a capire cosa significano le parole.
Capirle è un conto, saperle usare è tutt'altro discorso. Le parole più comuni in una lingua, le cosiddette "parole ad alta frequenza" sono le parole che ritornano più spesso e che quindi è più facile imparare naturalmente perché vengono utilizzate continuamente.
Le prime 50, 100 parole si usano tanto e poi è davvero drammatica la caduta della della frequenza delle parole. E infatti le parole a bassa frequenza sono il vero problema perché sono le parole più difficili da imparare perché non le sentiamo molto spesso. Le sentiamo raramente.
Magari la parola "divario" la risentirete tra un mese. C'è questo contesto (concetto*) di "spaced repitition", di "ripetizione spaziata" Ovvero, se qualsiasi cosa, non solamente una parola, qualsiasi informazione che noi sentiamo, alla quale siamo esposti a distanza di alcuni intervalli verrà da noi memorizzata, perché è come se stessimo dicendo al nostro cervello "Guarda che questa informazione è importante, non devi scartarla". [4:13] Le parole ad alta frequenza come ho detto, tornano, tornano da sole.
Quindi è come se fosse, come se la lingua avesse un meccanismo di ripetizione spaziata integrato al suo interno.
Ma per quanto riguarda le parole rare non è così, e quindi non può funzionare, perché alcune parole le vediamo molto molto raramente. Quindi dobbiamo crearci una ripetizione artificiale, cioè rivedere le stesse parole rare in maniera forzata se vogliamo, artificiale.
Per esempio: riguardate un video cinque volte. Più volte riascolterete qualcosa più sarete esposti alle stesse strutture, e questo vi permetterà di rinforzarle nel nostro cervello. Io nei miei video metto queste parole difficili che traduco in inglese e che spiego in italiano. Potete scrivervi queste parole, scrivere il contesto in cui le sentite e rivederle. Io lo faccio già per voi per i membri del mio club.
Faccio un elenco di tutte queste parole che potete rivedere quindi le state ripassando e quindi si tratta di ripetizione artificiale.
L'esempio classico di ripetizione spaziata sono le "flashcards". Quindi voi avete un sistema che in maniera scientifica vi fa vedere, vi dà una parola e voi dovete ricordarvi come si dice quella parola e la vedete più spesso se non ve la ricordate, se è una parola che fate fatica [5:32] a ricordarvi.
E questo è un sistema ottimizzato per la vostra memorizzazione quindi più scientifico. Ma se le flashcards non vi piacciono potete utilizzare altri sistemi come un semplice quaderno [5:54] dove scrivete le parole. Ma mi raccomando deve sempre sempre esserci il contesto e poi parliamo.. parleremo anche di questo tra un attimo. Oppure un documento sul vostro computer dove vi scrivete tutte... tutto questo lessico.
Dicevo, è importante il contesto. È difficilissimo memorizzare qualcosa senza associarlo a qualcos'altro, quindi se abbiamo una frase e all'interno di questa frase c'è la parola sarà molto più facile ricordarci quella parola, perché sarà associata al contesto originario dove l'abbiamo trovatA.
E io consiglio anche di scrivere la situazione, quindi la situazione magari, in questo caso, è un video. La parola che ho usato prima, "divario", oppure la parola "colmare"... la situazione dove le avete incontrate è questo video.
Ma potrebbe essere... per un'altra parola potrebbe essere una conversazione con una persona. Potrebbe essere... non lo so, un libro, un capitolo di un libro. Siate precisi, perché in questa maniera la vostra memoria episodica vi aiuterà. A volte mi ricordo quale canzone stavo ascoltando quando, non lo so, ero in un determinato luogo.
Vedete, la nostra memoria naturalmente è in grado di associare elementi diversi. Oppure sentite un odore e vi fa pensare a un luogo. La famosa madelaine di Proust. E poi potete anche provare a utilizzare attivamente tutte queste parole.
Quindi se voi avete, che ne so, un mazzo [7:32] di flashcards, cercate di utilizzare almeno alcune di queste parole in una conversazione. Oppure in un testo che state scrivendo. Perché utilizzare attivamente questo lessico vi aiuterà a rafforzarlo nella vostra mente. E poi riceverete probabilmente un feedback, un riscontro da parte del madrelingua, che vi dice "Mmm, sai, non si usa così esattamente". Oppure al contrario: "Bravo, che bella parola che hai utilizzato!"
Ricordatevi anche delle collocazioni. Se non avete visto il video che ho fatto sulle collocazioni ve lo metto qui.
Le collocazioni sono parole di fatto che vanno insieme, che tendono ad attrarsi. Quindi, per esempio: abbiamo visto la parola "colmare" e la parola "divario". Le ho scelte apposta, perché queste parole sono anche una collocazione.
"Colmare il divario", si dice. Dobbiamo "colmare il divario" tra l'economia del nostro paese e l'economia degli altri paesi europei, per esempio si può sentire. Quindi è importante anche scriversi le parole nelle collocazioni in cui le avete trovate.
Poi, le parole spesso hanno delle radici [8:41], un'etimologia. E quindi a volte si assomigliano [8:41] tra di loro. Quindi se vi dico la parola "memoria", "memorizzare", "memorabile", "smemorato" probabilmente le capite, oppure le capite in contesto.
Se vi dico: "Mi sono di nuovo dimenticato di prendere le chiavi, sono proprio smemorato". Capite, è una persona che non ha memoria. In questo caso il legame è ovvio, ma altre volte non lo è, a volte l'etimologia è nascosta [9:10]. Però si può scoprire, l'etimologia di una parola, e a me piace molto personalmente usare l'etimologia e consiglio di farlo. Per esempio, se cercate l'etimologia di "divario" scoprirete che è correlata, questa parola, alla parola vario.
Quindi se c'è un divario tra due cose vuol dire che sono... c'è una diversità, sono due livelli diversi. Vario, questa varietà, questa differenza, questa diversità. Capite, no? Inizia a entrare in una sorta di rete lessicale, una rete di parole correlate nel vostro cervello.
Ma a volte potete anche utilizzare la vostra lingua. Mi viene in mente in spagnolo la parola "aguantar". "Aguantar" significa resistere, tenere duro, sopportare uno sforzo, no? Aguantar. E in italiano c'è la parola "agguantare", che significa questo, agguantare qualcosa, come afferrare.
E quindi io mi immagino per esempio... una persona che agguanta, non lo so, la parete di una montagna e sta per cadere, e la sta agguantando, no? Questa mi aiuta. immaginandomi anche una storia, mi aiuta a memorizzare la parola. A volte però non c'è una correlazione tra due parole, ma potete comunque inventarvi un'associazione mnemonica, inventarvi una storiella di questo tipo.
Prendiamo la parola "divario", di nuovo. Un "divario" può essere un "divario generazionale", "generation gap". Divario generazionale, ok. Divario...? Che cosa vi ricorda?Vi può ricordare forse "divano". E allora potete pensare "sì, c'è un divario generazionale perché i giovani stanno tutto il giorno sul divano", mentre le persone... gli adulti seri no, invece fanno altre cose. I giovani sono sul divano su Instagram. È una storia idiota, è una cosa stupida, assurda, ma vi può aiutare, inventarvi queste storielle, queste associazioni piuttosto strampalate [11:05].
E infine... cercate comunque di essere selettivi, non tutte le parole vi servono. E soprattutto quando ci sono tante parole sconosciute, come in un romanzo, per esempio. Non ha senso mettersi a imparare tutte le parole, perché sono parole spesso inutili, che non vi servono. Che non si utilizzano. Siate realisti, siate selettivi, siate strategici.
E infine, quante parole bisogna imparare? C'è un po' un dibattito attorno a questo argomento, perché tante persone dicono "con 2-3000 parole si può già dire un sacco di cose".
Perché alla fine rappresentano l'80% delle parole utilizzate quotidianamente. Questo è vero, però c'è anche chi dice che per parlare di argomenti più specifici, più complicati, per esempio se volete parlare di politica, di sport, di botanica, vi serviranno tante parole specifiche, che non rientrano tra [nelle] 2-3000 parole più comuni. Dipende sempre dai vostri obiettivi.
Se volete andare in Italia, scambiare due parole (quando sarà possibile, non adesso ovviamente), sì, probabilmente vi bastano 2-3000 parole. Se volete avere un buon livello, se volete leggere, ascoltare, partecipare a conversazioni difficili, parlare di argomenti complicati, allora non vi bastano 2000 parole, dovete avere parole specifiche. Specifiche a quel determinato argomento, come per esempio la politica.
E infine voglio anche parlarvi di LingQ, che è lo sponsor di questo episodio ed è uno dei modi migliori di imparare le parole. Perché? Innanzittutto perché su LingQ leggete e ascoltate, che è fondamentale. Leggere e ascoltare insieme e anche separatamente. Potete fare tutte queste cose.
Utilizzare i loro materiali oppure importare materiali esterni, come i miei. E con il loro sistema voi potete cliccare su una parola, su un gruppo di parole e scoprire il significato, risparmiando un sacco di tempo rispetto a dover andare su un dizionario, anche online, per cercare il significato.
Quando in un altro testo rivedete la stessa parola potete vedere che è già salvata quella parola, lo vedete dal colore. E quindi potete cliccare sulla parola salvata, che è un "LingQ" e potete in quali altri contesti avete visto questa parola. Inoltre potete fare anche esercizi con il sistema di flashcards, che è integrato in LingQ.
Per questo motivo secondo me LingQ è un ottimo moto di imparare le parole... e quindi un ottimo modo di imparare le lingue, io come detto l'ho utilizzato tantissimo per il russo e anche per il francese e lo sto utilizzando di nuovo adesso, perché sono tornato a imparare il tedesco. Se utilizzate il mio link avrete uno sconto del 5% sul piano annuale.
Volevo concludere questo video chiedendovi ancora: come imparate le parole voi? Qual è il vostro approccio?
Utilizzate le flashcards, utilizzate... quali sistemi utilizzate?
Ci sono tanti sistemi di cui non ho parlato. Quali sono le cose che non ho detto che voi aggiungereste? Scrivete nei commenti, potete farlo in italiano, in inglese, in spagnolo, in russo, in qualsiasi lingua, però mi interessa sapere che cosa ne pensate, quindi... commenti qua sotto! Infine volevo ringraziare i fantastici membri che vedete qua, del Podcast Italiano Club.
Siamo quasi 200, credo 199 mentre registro, che sostengono economicamente questo progetto e che ricevono materiali esclusivi. Vi ho parlato prima di queste liste di parole che... alle quali potete avere accesso per solamente tre dollari (al mese), quindi per ogni video voi avete oltre alla trascrizione anche questa lista di parole con il contesto. Quindi questo è un modo di ripassare artificialmente, come dicevo prima.
Ho anche parlato anche dell'etimologia e io ho un podcast esclusivo, "Tre Parole", in cui parlo molto di etimologia, in cui ripeto molto (molte volte) alcune parole specifiche, tre parole di ogni video e episodio del podcast. C'è molta ripetizione, molta etimologia.
Attacco la parola da vari angoli per darvi un quadro più complessivo della parola. Questo podcast piace a molte persone, penso che potrà piacere anche a voi. E niente, grazie davvero a tutti questi fantastici membri e noi ci vediamo nel prossimo video. Alla prossima, ciao ciao! Italiano