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You think you're advanced in Italian? 😏 You might want to reconsider [Learn Italian, ITA/ES/PL subs]

January 31, 2020

Transcription

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INTRO: Troppo buio, vero? Così va meglio, direi, però c’è un’ombra qua che non mi piace. Ora però c’è uno strano riflesso qui...accontentatevi. L’importante secondo

me è migliorare, no? Nella qualità dei video, nella qualità della luce, così come nelle lingue. No? Non bisogna avere... non bisogna pensare di diventare perfetti subito.

L’importante è che ci sia un progresso.

Trascrizione con glossario e audio isolato (sul PI Club)

Ciao a tutti, benvenuti su Podcast Italiano. Siamo qui un’altra settimana, con un altro video.

La domanda che ti, o vi, voglio fare oggi è questa: pensi di essere bravo in italiano?

Forse ti dovrai ricredere. Dovrai cambiare idea. Perché dico questo? Dico questo

perché quando io imparo le lingue straniere c’è un tipo di attività che mi riporta sempre sulla terra. Mi riporta sempre sulla terra.

Perché magari a un certo punto il mio ego inizia a gonfiarsi, inizio a pensare di essere molto bravo.

Dico: “capisco tutto, capisco i podcast, capisco Podcast Italiano o l’equivalente di Podcast Italiano in un’altra lingua, capisco i video su YouTube”. E poi dico: “Ok,

proviamo a leggere un romanzo”. Prendo il mio romanzo, che per me è il mio tablet, dove leggo... dove leggo. E inizio a leggere. Tra l’altro guardate, ho appena

distrutto il mio tablet. Ho distrutto il vetro del tablet. È una cosa molto triste perché non m’era mai successo. Apro il mio tablet, prendo un libro inizio a leggerlo e

dico: “Hmm... hmm” “Ok, questa frase... questa frase più o meno l’ho capita”. “Quella dopo... non ho molto capito. Che significa questa parola? Fammi cercare cosa significa questa parola. Mmm, ok... Vabè, proviamo ad andare avanti... no, non capisco nemmeno la frase dopo. Dopo tre pagine mi rendo conto: ma a me non piace

leggere.

Cioè, a me non piacere leggere in questa maniera. Per questo vi sto dicendo che questa è un’esperienza che ti riporta sulla terra, nelsenso, leggere un romanzo è la

cosa più difficile che si possa fare in una lingua straniera.

Voi sapete, nelle lingue ci sono tutte le attività passive, cioè la lettura e l’ascolto, e ci sono le attività attive, che sono il parlato e lascrittura. Ecco, la certificazione che

avete raggiunto un livello davvero buono nella fase passiva è leggere un romanzo

dall’inizio alla fine. E io vi consiglio di farlo, ma con un alcune riserve.

Innanzitutto dipende dal vostro obiettivo. Qual è il vostro obiettivo? Se volete raggiungere un livello buono, medio, per poter comunicare con le altre persone in Italia o su

Skype vi bastano due anni. In media due anni, ma già dopo un anno potete iniziare a cavarvela.

Se volete leggere romanzi vi servirà un tempo superiore, adesso è difficile dirvi quanto tempo, dipende dal romanzo. Probabilmente più di due anni, a volte anche cinque anni, a volte anche dieci anni.

Io sì, capisco bene i romanzi in inglese ma studio l’inglese da tipo 13 anni, 14 anni, qualcosa del genere.

Vi consiglio di prendere qualcosa che non sia troppo difficile e di vedere quante parole non capite in una frase o in una pagina. Se ci sono 30(trenta) parola che non capite in una pagina forse non è un buon segno.

Se ci sono 5 (cinque) parole che non capite è già meglio. Prima ancora di leggere romanzi iniziate a leggere articoli su internet. Io vi consiglio di leggere gli articoli del sito “Focus.it”,

sono articoli su temi come scienza, tecnologia, a volte storia, ambiente. E sono molto molto corti, due paragrafi, tre paragrafi, li potete leggere in 10 (dieci) minuti, massimo. Come

andare a correre. Non è che potete INIZIARE* a correre e fare un’ora e mezza, fare venti chilometri. Dovete iniziare da corte distanze (meglio:distanze brevi).

Se mi invece mi capite benissimo, capite al 99% Podcast Italiano, capite magari anche podcast per madrelingua Avete un livello davvero elevato, eso che ci sono persone tra di voi che hanno un livello davvero elevato, allora la mia sfida per voi è: se non lo avete mai fatto leggete un romanzo in italiano.

Sì, leggete un romanzo in italiano, e allora, a quel puntomi potrete dire che siete bravi in italiano.

Che siete studenti avanzati d’italiano.

Sì, è un po’ una provocazione (questa) che vi faccio, ma io penso che se non avete mai letto nemmeno un romanzo in italiano non potete dire di essere studenti avanzati. Questa idea l’ho presa da Steve Kaufmann, che ho anche intervistato in passato.

Ci sono anche romanzi che non sono troppo complicati, per esempio è famoso il romanzo di Jhumpa Lahiri, “In Altre Parole”, penso che ne abbiate sentito parlare. Èuna scrittrice americana che ha deciso di scrivere in italiano nella sua carriera. E un libro che ha scritto racconta proprio

della sua esperienza con l’italiano, attraverso metafore, attraverso immagini molto molto interessanti, ed è molto interessante come libro.

Alcuni classici che molti miei studenti leggono sono per esempio “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti.

Adesso io personalmente sto leggendo il famosissimo “L’Amica Geniale” di Elena Ferrante,

perché non l’avevo mai letto, sinceramente. So che c’è un hype... un’enorme entusiasmo nei confronti di questo libro da qualche anno oramai, HBO hafatto una serie e quindi

volevo leggerlo. Effettivamente è abbastanza bello, mi sta piacendo molto, racconta di... praticamente di una ragazza e la sua amica nella Napoli degli anni ‘60. O meglio, la periferia di Napoli degli anni ‘60. So che molti di voi l’hanno già letto, però può essere anche questa una buona scelta per iniziare. Vi leggo un estratto del primo capitolo, così potrete decidere se è troppo complicato per voi oppure se è abbastanza facile per voi.

Non capirete tutto, sicuramente, ma l’importante è capire quanto siete disposti a non capire.

Una parola su dieci? Una su venti? Una su trenta? Dipende da voi.

[Prova a seguire senza sottotitoli! Se non capisci niente vai a 8:13]

Scommetto che molti di voi non avranno capito diverse parole, probabilmente non sapete che cosa vuol dire “[luce] violacea”. Una luce luce un po’viola. Alcuni di voi non sapranno che cosa significa “infilare”. “Infilare la mano nella boccanera di un tombino”. Ovvero, c’è un tombino, quelli che avete per strada, “infilare” significa“ metterla dentro”. Probabilmente non sapete cosa significa “s’arrampicava”, ovvero “toclimb”.

Probabilmente non sapete cosa significa “si dondolava”, ovvero questo. Sapete (qual è) la cosa più fastidiosa? È che tutte queste parole, “dondolarsi”, “arrampicarsi”, sono parole che non servono così tanto, che non usiamo quasi mai. Sono parole a bassa frequenza. Tuttavia un romanzo ha molte più parole a bassa frequenza di un podcast come il mio, oppure di una conversazione con un amico.

Ed è difficilissimo impararle, perché sono, appunto, parole a bassa frequenza, quindi le vediamo raramente, magari le vediamo una volta ogni sei mesi di apprendimento, sei mesi di lettura.

Un’altra cosa è il passato remoto, questo tempo mistico chetante persone non sanno se ha senso imparare.

Decidemmo. Cominciò. Mi lanciò uno sguardo. Si diresse verso la palazzina. Mi gelai di paura.

Io vi consiglio semplicemente di iniziare ad esporvi al passato remoto, di iniziare a riconoscerlo.

E pian piano vi abituerete anche al passato remoto, a questo “fu”, a questo “ebbe”.

Non serve impararlo perché raramente lo utilizzerete nella vita di tutti i giorni.

Se avete capito buona parte dell’estratto che vi ho detto(meglio: letto), secondo me dovete leggere.

Un consiglio. La cosa buona dei consigli è che potete fregarvene.

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