Il legame tra LATINO e ITALIANO, con Luke Ranieri @PolymathyLuke
Trascrizione
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Davide: Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano. Sono qui nuovamente a Roma con il grande [Luke: Luke!] Luke. Dunque, siamo qui per parlare di un argomento interessante. Partiamo da una domanda molto… forse un po’ controversa. Non controversa ma un po’ particolare: per imparare l'italiano bisogna imparare il latino?
Luke: Oh…
Davide: Per chi non ti conoscesse Luke è un latinista. Ti piace come definizione?
Luke: Certo. Eh vabbè sì.
Davide: Perché no? Perché no?
Luke: Sono… fautor linguae latinae sum.
Davide: Ha un canale fantastico per chi vuole imparare il latino, ha un altro canale dedicato alle lingue e tante altre cose. Però tu hai imparato prima l'italiano del latino?
Luke: Sì, infatti. Eh… un semestre io ero studente universitario, ho imparato a Firenze all'Università degli Studi di Firenze l'italiano. Poi ho studiato con quel libro fantastico “Famiglia romana”, ho studiato il latino. Poi sono tornato a Firenze per fare di nuovo degli studi all'università della letteratura latina e sempre in italiano, cioè queste lezioni. Dopo ho imparato… ho imparato il latino. Quando sono tornato a Firenze riuscivo a capire altre cose e riconoscere, ad esempio, non so, una parola colta italiana ho riconosciuto subito perché è una parola solita latina.
Davide: Come abbiamo detto già altre volte nella nostra leggendaria diretta, l'italiano ha un'enorme influenza del latino.
Luke: Sì.
Davide: Ovviamente l'italiano continua il latino, è una continuazione del latino, però è stato anche molto influenzato in tutte le epoche e i secoli successivi, quindi questo si vede molto nel lessico, ne ho parlato in un video, l'italiano è pieno di parole che sono state recuperate dal latino e dai libri in latino, quindi forse questo ti può aver aiutato? Cioè [Luke: Sì.] il fatto che se non sai una parola in italiano [Luke: Sì.] puoi provare a dirla in latino perché tu sai meglio il latino dell'italiano diresti? Oppure…
Luke: Sì, in certi aspetti, perché ho messo tanto tempo a imparare a parlare in latino. Ci sono delle cose in casa.
Davide: Tipo degli oggetti?
Luke: Degli oggetti. Culter mi viene ancora più spontaneamente anche in latino perché ho cercato di coltivare questa parte della mente, diciamo.
Davide: Quindi secondo te una persona che vuole imparare l'italiano deve imparare il latino?
Luke: Deve… deve… No, se vuoi imparare una lingua ci sono i mezzi per imparare quella lingua.
Davide: Chiaro chiaro.
Luke: Sì, quindi alla fine se vuoi imparare sia l'italiano che il latino puoi imparare tutte e due o come me, ho imparato le basi dell'italiano e poi ho cominciato a imparare [Davide: Sì.] il latino e poi tutti questi anni imparo un po’ di questo, un po’ di più di quello.
Davide: Si rafforzano… [Luke: Grazie.] a vicenda.
Luke: Si rafforzano a vicenda.
Davide: Beh forse ha più senso imparare l'italiano per chi poi vuole imparare il latino che viceversa [Luke: Sì.] che imparare il latino per imparare l'italiano. Detto ciò però comunque immagino ti aiuti sapere il latino anche nel tuo italiano?
Luke: Sto… io sto anche sempre studiando la fonetica dell'italiano per migliorare la propria pronuncia in italiano, e una cosa molto comune che anche può dar fastidio agli italiani stessi è sapere quando è /e/–/ɛ/, /o/–/ɔ/ in italiano. Gli esempi ovvi sono la p/e/sca ma mangiare una p/ɛ/sca, ma come mai è così? Perché… io lo so non solo perché ho letto in un libro [Davide: la regola.] la regola. “Pesca” alla fine viene di* [da] “piscāri” che vuol dire “pescare”. Abbiamo una I latina che diventò nel passato una E, cioè il passaggio da /i/ a /ɛ/ è un passaggio lungo ma /i/ a /e/ non è molto lungo. Quindi, ah, se /i/ diventa /e/ quando è una i breve in un accento tonico spesso in italiano quindi /i/ -> /e/.
Davide: Sapendo… conoscendo come erano le parole in latino e sapendo come si sono evolute in parole italiane sei in grado di intuire la pronuncia e non fare necessariamente quello che deve fare… devono fare le altre persone, cioè imparare le regole, però non sempre aiuta.
Luke: No, non sempre aiuta. E un esempio dove aiuta “il s/o/le”, è chiusa perché è una o lunga in latino, “sōl” e o “sōle”, quindi “s/o/le”. “Oggi” è “hodie” in latino, una o breve e… “Hodie”. hodiehodie… -> oggi. Così cambiò. Però abbiamo visto oggi per odiare, /ɔ/dio è aperta, però in latino questa o è lunga. Se avete presente “Odi et amo” che è una poesia, cioè “Odio e amo”, “Odi et amo”, è una o lunga, ma è “/ɔ/dio”, come mai? Abbiamo visto questa è una parola dotta e di solito le parole dotte…
Davide: Non rispettano queste… questi cambiamenti [Luke: Ma…], queste evoluzioni fonologiche. Ci sono altri aspetti in cui sapere il latino ti aiuta nell'italiano?
Luke: Ecco, abbiamo visto…
Davide: A parte questo.
Luke: Mi piace questo sfondo molto perché abbiamo tantissima storia, un edificio sul Campidoglio del novecento ovviamente. Vediamo una chiesa rinascimentali… tale. Tali… scusate! E poi la Curia, questa è la casa… come dire… la casa del Senato, il Senato era proprio lì. Quindi, quando studiamo il latino è molto molto difficile non imparare un po’ di questa storia. E cioè potere riconoscere un po' dell'architettura, della storia, il fatto… perché una persona che viene in Italia e vede queste cose, queste… queste ricchezze storiche. Colosseo… Foro romano… boh! Cos’è? Non lo so. Forse impariamo il latino, poi siamo legati grazie a questa esperienza alle cose che sono state molto importanti a degli autori italiani per i secoli. Volevo anche aggiungere che secondo me per entrare veramente nella… nella lingua scritta inglese e quindi anche italiana, perché abbiamo tantissimi scrittori che hanno messo queste parole dotte sia in italiano che in inglese, se vogliamo scrivere bene, sapere “Ah no, c… questi sono sinonimi ma non veramente sinonimi”. Spesso in inglese quando io scrivo un testo sto pensando al fatto di “Ah no, queste due parole latine”. Conoscendo il latino la sfumatura [è] più ovvia. Che pensi tu?
Davide: Beh… penso che sia uno…
Luke: Visto che hai studiato molto.
Davide: Il latino? Sì non sono forse a un livello da percepire le sfumature come nel tuo caso, però penso che magari potrebbe aiutare. Sicuramente ti… mi aiuta molto a capire alcune parole italiane, grazie alla loro origine latina diventano più chiare.
Luke: Sì.
Davide: Questo sì. Volevo fare un esempio di un'etimologia che abbiamo visto prima interessante [Luke: Sì.] di una parola… La parola era “boria”.
Luke: Ah, boria! Sì.
Davide: “Boria” in italiano è un po’ come dire “arroganza”, “atteggiamento arrogante”.
Luke: Sì.
Davide: Abbiamo visto l'etimologia che veniva dal latino.
Luke: Sì. Perché viene dal greco antico alla fine, cioè…
Davide: Cioè da un vento. Questo Boreas era un vento. In italiano c'è anche l'espressione “darsi delle arie” [Luke: Sì.], c'è questo collegamento evidentemente con il vento, le arie [Luke: Sì.] e questo atteggiamento arrogante. Il fatto di poter collegare una parola alla sua etimologia magari ti aiuta a ricordarla?
Luke: Mi ricordo avendo letto quel libro “Famiglia romana” mi dicevo in quel periodo “Mi sento come se io fossi fuori della Matrix, cioè vedo la Matrix…”
Davide: La matrice.
Luke: La matrice! Come Neo, Keanu Reeves. E anche oggi mi sembra così. Io ogni giorno non interagisco con il mio mondo senza pensare a queste etimologie, anche ovviamente il lavoro che faccio, però a parte questo anche nella vita quotidiana, anche non in Italia mai negli Stati Uniti, anche in Giappone quando vivevo lì…
Davide: Pensavo anche prima al legame… all'influenza della letteratura latina sulla letteratura italiana, su tutte le letterature in realtà [Luke: Sì.] europee. Se uno legge la Divina Commedia ci sono continuamente riferimenti, rimandi alla letteratura latina e greca. Posso immaginare che conoscendo anche il mondo classico [Luke: Certo.], la lettura classica puoi apprezzare di più [Luke: Sì.] la letteratura italiana o magari la letteratura spagnola [Luke: Sì.], inglese.
Luke: Anche conoscere un po’ della Bibbia aiuta, cioè conoscere queste storie, perché anche negli show moderni sulla tv ci sono questi riferimenti alle cose sia religiose, sia antiche greco-romane.
Davide: Sì. Viviamo in un mondo che è pieno di cultura classica alla fine [Luke: Sì.], no? Ovunque nelle nostre parole, nel… nella le… nel diritto.
Luke: Sì.
Davide: Insomma, nelle nostre…
Luke: Sono meme. Sono dei meme.
Davide: Sono dei meme?
Luke: Sì, perché quando mettiamo, ad esempio, un meme di una persona che dice “shish!” è una cosa che può far ridere. E lo facciamo perché è un tipo di shorthand, e per far ricordare al pubblico “ah, questa cosa” e poi ride spontaneamente, non solo oggi ma anche nella letteratura vediamo che questi autori mettono tantissimi riferimenti al mondo classico, anche più sottilmente, non solo [Davide: Capito.] ovviamente come Dante fece.
Davide: Capito, quindi sono… erano i memi ante litteram.
Luke: A meme memi. Mimata. Sono mimata.
Davide: Mimesi.
Luke: Mimesi.
Davide: Perfetto, perfetto. Quindi insomma, non è forse necessario imparare il latino per imparare l'italiano.
Luke: Però alla fine…
Davide: Però se vi piacciono le lingue [Luke: Sì.] provate a imparare qualcosa. Io non so molto bene il latino ma comunque vedo già avendo letto il libro che Luke… Luke consiglia sempre, “Famiglia romana”, che già questo ti dà uno sguardo sull'italiano diverso.
Luke: Sì.
Davide: Quindi, può essere interessante, seguite i suoi canali, ScorpioMartianus e Polymathy per imparare la lingua immortale.
Luke: Grazie.
Davide: Grazie a te e alla prossima. Ciao ciao!
Luke: Vale, valete.