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Quanto conosci il CONGIUNTIVO? Fai il QUIZ

March 30, 2025

Note e risorse

Impari l'italiano e pensi di conoscere il congiuntivo? In questo quiz di 20 domande scoprirai se davvero sai usare uno degli aspetti più temuti della grammatica italiana.

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Trascrizione e glossario sul Podcast Italiano Club (livello di bronzo).

Trascrizione

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Impari l’italiano e pensi di conoscere il congiuntivo? Mmmh, vediamo se lo conosci per davvero. Ho preparato un quiz di 20 domande, alcune abbastanza semplici, altre abbastanza infami, che ti aiuterà a capire come te la cavi con il congiuntivo, uno degli argomenti grammaticali più temuti dagli studenti di italiano.

Io mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano, un canale per chi impara o ama l’italiano. Attiva i sottotitoli se ne hai bisogno. Ah, la trascrizione integrale è sul mio sito, e ho anche preparato un PDF che accompagna questo quiz. Potrai usarlo per dare un’occhiata a tutte le domande mentre guardi il video e, se vuoi, puoi pure stamparlo. Tra l’altro, nel PDF ho messo anche altri esempi che ti spiegano meglio ciascuno dei casi. Ti lascio il link in descrizione, ma puoi anche scansionare questo codice QR.

Trascrizione e glossario sul Podcast Italiano Club

Prima di iniziare, però, ti voglio ricordare che il 1 aprile 2025 inizia la sfida Il congiuntivo in 30 giorni, una corso di trenta giorni che, con 15 video-lezioni, 15 schede interattive di ripasso, qualcosa come 130 esercizi e una comunità con un insegnante a cui fare domande, ti aiuterà a padroneggiare il congiuntivo. Hai tempo fino al 31 marzo 2025 per iscriverti, quindi manca poco tempo. Hai un giorno da quando esce questo video. Ma te ne parlo meglio alla fine del video.

Mi raccomando, segnati i punteggi per ogni risposta, perché voglio che, alla fine, tu mi scriva quanti punti hai fatto in un commento. Ah, e se vuoi fare il test bene, senza barare, metti in pausa il video per pensare alla risposta e dilla anche ad alta voce. Ok? Incominciamo.

  1. Vorrei che scegliessi, tra queste opzioni, la forma corretta del verbo essere al congiuntivo presente.

Spero che tu _______ felice.

A) sii
B) sia
C) sei

La risposta corretta è… “sia”: “che tu sia felice”.

Curiosamente, “sii” è una forma che è esistita nella lingua italiana, ma che oggi non si usa più, fuorché all’imperativo: “sii felice”. Come forse sai, le prime tre forme del congiuntivo presente sono uguali: io sia, tu sia, lui o lei sia. Ma questo vale per qualsiasi verbo. Se hai indovinato, prendi un punto.

Continuiamo.

  1. Scegli la forma corretta del verbo avere al congiuntivo.

Immagino che voi ______ molto lavoro da fare.

A) che voi avete
B) che voi aviate
C) che voi abbiano
D) che voi abbiate

La forma corretta è… “abbiate”.

Se hai indovinato, prendi un altro bel punto. “Avete” è indicativo, “abbiano” è la forma di “loro”: “immagino che loro abbiano molto lavoro da fare”. “Aviate”, invece, non esiste proprio.

  1. Completa con la forma corretta del verbo dormire alla forma “noi”.

Mia madre pensa che noi ______ troppe poche ore a notte.

A) dormiamo
B) dormimo
C) dormamo
D) dormiemo

La risposta corretta è “dormiamo”: le altre tre sono completamente inventate. Tra l’altro, nota: la forma “noi” del congiuntivo presente è uguale a quella dell’indicativo presente: dormiamo. Questa è una regola generale, è sempre vero, per tutti i verbi. E questo perché, storicamente, la forma noi dell’indicativo presente deriva dal congiuntivo. E quindi avremo: lavoriamo, prendiamo, dormiamo, con tre forme uguali, mentre “voi” cambia: lavorate, prendete, dormite. In spagnolo e in portoghese, ma anche in romanesco, non è così: facci caso! Comunque, se hai indovinato, prendi un punto.

  1. Passiamo al congiuntivo imperfetto. Completa con la forme corretta del verbo dare.

Nonostante io ____ molta importanza al mio aspetto esteriore, in quel periodo ero sempre trasandato (potrei dire “in questo periodo”… vabbè).

A) davo
B) dessi
C) dassi
D) do

La risposta corretta è… “dessi”, con la “e”.

Questa “è” può trarre in inganno, perché ci aspetteremmo, forse, “dassi”. “Dare”, dopotutto, è un verbo in -are, ma l’imperfetto congiuntivo qui è irregolare, quindi “dessi”. Questo, tra l’altro, è un errore tipico che fanno anche gli italiani. E “stare” funziona alla stessa maniera: la forma corretta è stessi.

Un punto e mezzo se hai indovinato.

  1. Ultima domanda sulle forme. Scegli la forma giusta al congiuntivo trapassato.

Non sapevo tu _____ ________  in vacanza in Messico.

E il verbo sarebbe andare.

Le opzioni sono:

A) avessi andato
B) fosse andato
C) avessi stato
D) fossi andato

La forma corretta è “fossi andato” (ma si potrebbe dire anche “fossi stato”), e non “fosse andato” perché “fosse” si riferisce a “lui” o “lei” e non “tu”: è una terza persona singolare. Le altre risposte, poi, sono completamente sbagliate, perché con andare l’ausiliare è essere: sono andato, eravamo andati, foste andati, fossero andate, e così via.

Passiamo alla seconda parte del quiz, sulla concordanza dei tempi, cioè quel meccanismo che regola la scelta dei tempi verbali per esprimere i giusti rapporti tra i fatti di cui parliamo, quindi tra i verbi. Nello specifico, ti darò una frase di base all’indicativo, e poi la stessa frase ma subordinata, cioè dipendente da un’altra frase. E questa subordinata dovrà avere il verbo al congiuntivo. Sarà più chiaro vedendo le frasi. Quindi:

  1. Ti do una mano” ma… →

Vuoi che ti _____ (e qui “dare” deve essere al congiuntivo) una mano?Quindi…

A) Vuoi che ti do una mano?
B) Vuoi che ti dessi una mano?
C) Vuoi che ti dia (…)?
D) Vuoi che ti abbia dato una mano?

La risposta corretta è… “dia”.

Vuoi che ti dia una mano”, al presente, perché “vuoi” e “dia” sono fatti che avvengono contemporaneamente, nel presente. “Vuoi (adesso) che ti “dia” (in questo momento) una mano. O… tra poco!

Se hai indovinato prendi un punto.

  1. Il mio capo non mi apprezzava.” Qui, la frase diventa... →

Temevo che il mio capo non mi __________.”

Come diventa, apprezzare?

A) apprezzi
B) apprezzava
C) apprezzasse
D) apprezzerà

La risposta giusta è “apprezzasse”.

Qui abbiamo un congiuntivo imperfetto, che esprime un fatto contemporaneo a quello della frase reggente, cioè “temevo”. Temevo (nel passato) che il mio capo non mi apprezzasse (sarebbe quindi un congiuntivo imperfetto).

Se hai indovinato, ti becchi un punto.

  1. Francesco non ha capito”. →

Credi che ieri sera Francesco non ______?

A) abbia capito
B) capirà
C) capisce
D) avesse capito

La risposta corretta è “abbia capito”.

Il congiuntivo passato serve a esprimere un fatto anteriore a quello della frase reggente (cioè “credi”). Un punto se hai indovinato!

  1. I tuoi figli non credono che la prossima estate li ______ a Disneyland.”

E qui il verbo è portare.

A) portavi
B) portassi
C) porterai
D) porta

La risposta corretta è… “porterai”.

Ok, questa era una domanda era un po’ trabocchetto, perché la risposta non è al congiuntivo ma all’indicativo futuro. Infatti, per esprimere un fatto che è posteriore rispetto a uno che avviene nel presente (quindi ”credono”, nel presente) si usa spesso il futuro, anche. Quindi “credono che porterai”, “credono che li porterai”. L’alternativa è usare un congiuntivo presente con valore futuro (credono che li ”porti”), che però non era un’opzione, quindi…  bisognava scegliere “porterai”. Ok, ammetto che questa era cattivella. Hai indovinato? Un punto e mezzo.

Aumentiamo ora il livello. Questa volta non ti do opzioni, dovrai dirmi tu l’opzione corretta.

  1. Non pensavamo che ________ (voi - fare) i compiti.”

Qui voglio che tu scelga una forma che esprime un fatto anteriore, precedente a quello della reggente, cioè “non pensavamo”, “noi non pensavamo”. Quindi “non pensavamo che, prima di quel momento, voi _______ i compiti”.

La risposta è … “aveste fatto”.

Non pensavamo che aveste fatto i compiti”. E non “faceste” perché “faceste” sarebbe contemporaneo, cioè “non pensavamo che in quel momento faceste i compiti”, oppure “steste facendo i compiti”. Mentre, per avere un rapporto di anteriorità, dobbiamo usare il trapassato del congiuntivo: “non pensavamo che voi, prima di quel momento, aveste fatto, aveste già fatto, i compiti”. Se hai indovinato, prendi due punti. Due punti!

In questa terza parte ti propongo varie opzioni: dovrai scegliere quella corretta, che può essere al congiuntivo o all’indicativo. Dunque devi sapere quale bisogna usare.

  1. Anche se mi ______ la pizza, non la mangerei tutti i giorni”.

A) anche se mi piace
B) anche se mi piaccia
C) anche se mi piacque

La risposta corretta è… “piace”.

In frasi come queste, “anche se” vuole l’indicativo: “anche se mi piace”, che è una circostanza reale, cioè mi piace davvero. È come dire “nonostante mi piaccia” o “sebbene mi piaccia” che, però, vogliono il congiuntivo. Se, invece, la circostanza non è reale, direi “anche se mi piacesse”: non mi piace, ma “anche se mi piacesse”, “anche se mi piacesse” pizza (e non mi piace), non la mangerei tutti i giorni”. Comunque, hai indovinato? Un punto.

  1. Federica ha capito la soluzione prima che gliela ______ (dire) io”.

A) prima che gliela dicessi
B) prima che gliela dica
C) prima che gliel’ho detta

La risposta corretta è “dicessi”, al congiuntivo imperfetto.

Prima che gliela dicessi io”. Con “prima che” ci vuole il congiuntivo e, in questo caso, ci vuole il congiuntivo imperfetto, “dicessi”, visto che la frase reggente è situata nel passato (“ha capito”). Se hai indovinato, un altro punto.

Ora, in questa frase, voglio dire una frase che significa qualcosa come “te lo dico per farti capire”, cioè con questo obiettivo, con questo scopo. E quindi:

“Te lo dico perché tu mi _______” .

A) capisci
B) capissi
C) capisca

La risposta è… “perché tu mi capisca”.

Perché + congiuntivo, che esprime un obiettivo, un fine, uno scopo. Perché + indicativo, invece, è possibile, ovviamente, ma esprime un fatto realmente accaduto, una causa. “Te lo dico perché mi capisci” cioè significa che mi capisci davvero, ed è questo il motivo per cui te lo dico. “Te lo dico perché tu mi capisca”, invece, significa che voglio che tu mi capisca, cioè questo è il mio scopo, il mio obiettivo. Hai indovinato? Prendi un punto e mezzo.

  1. Ho sognato che _______ un leone”.

A) ero (un leone)

B) che fossi
C) che era
D) che sia

La risposta corretta è… “ero”.

Ok, forse questa ti ha tratto in inganno, me lo scriverai nei commenti. Ma con “sognare” (col significato di “fare un sogno” e quindi non di avere un’aspirazione, una speranza, tipo “sogno che il mondo cambi”, ma sogno… “sogno reale”) si usa l’indicativo e non il congiuntivo. “Ho sognato che ero un leone, che giravo per la savana, e che… non so, mi mangiavo una gazzella”. Ok? Indovinato? Un punto e mezzo.

  1. È strano che questo quiz non ti ______”.

A) piace
B) piaccia
C) piacesse

La forma corretta è… dunque, anche questa, in realtà, è un… piccolo trabocchetto. Nel senso che, la forma più elegante è sicuramente “piaccia”, ma “piace”, all’indicativo, è comunque una forma piuttosto comune nel parlato e magari l’hai già sentita. Ma siccome qui stiamo valutando gli usi standard del congiuntivo, quindi in un registro medio, medio-alto, temo di doverla considerare errata. E quindi, la risposta corretta è “piaccia”. E prendi un punto e mezzo, se l’hai indovinata.

Concludiamo il quiz con l’ultima parte, sul periodo ipotetico, ovvero quella costruzione che si usa per fare ipotesi ed esprimere le conseguenze di quella ipotesi.

  1. Se _______ in Italia, mangerei un sacco di gelato”.

A) se vivesse
B) se viva
C) se vivessi
D) se vivrò

La risposta corretta è… “vivessi”.

Se vivessi in Italia, mangerei un sacco di gelato”. “Vivesse”, con la -e, sarebbe riferito a un lui o un lei: “se Gianluca vivesse in Italia, mangerebbe un sacco di gelato”. Ah, attenzione a questo fatto: il congiuntivo imperfetto, nel periodo ipotetico, si usa per parlare del presente o del futuro, ma non del passato. Cioè, “se vivessi” vuol dire “se vivessi ora” o “se vivessi un domani”, in futuro, ma non nel passato. Dovrei dire, in quel caso, “se avessi vissuto” o “se fossi vissuto” è anche possibile. Quindi, se hai indovinato, prendi un altro punto.

  1. Non avremmo perso il treno, se ______ di casa in tempo”.

A) uscissimo di casa
B) uscimmo di casa
C) fossimo usciti
D) eravamo usciti

La risposta corretta è “se fossimo usciti” che, in questo caso, si riferisce a un fatto passato. “Se fossimo usciti” in quel momento, nel passato. E quindi, se hai indovinato, prendi un altro punto.

  1. Se da giovane _______ medicina, oggi farei il medico”.

A) studiassi

B) studiavo

C) avessi studiato

D) studiai (medicina)?

La risposta corretta è “avessi studiato”.

Ecco, questo è uno di quei casi in cui l’ipotesi è nel passato. Ok? “Se da giovane”  (quindi nel passato) “avessi studiato medicina”… e la conseguenza è, poi, nel presente: “oggi farei il medico”. Ti ricordo che non è “studiassi”, perché “studiassi” qui non si riferisce al passato: cioè, “se studiassi” significa adesso, oppure domani, in futuro.Se hai indovinato questa, prendi un punto e mezzo.

Ora non ti darò opzioni, dovrai dirmi tu la forma corretta.

  1. Se ______ (voi - alzarsi) un po’ prima, arrivereste in tempo a scuola”.

La risposta è… “vi alzaste”.  Questo è un verbo riflessivo, cioè “alzarsi” e alla forma “voi” diventa vi alzaste; “se vi alzaste”, con il vi. Se hai indovinato fai due punti.

  1. Ultima domanda del quiz: “Se ieri sera non ________ (smettere - loro) di dire quelle stupidaggini, penso che me ne sarei andato via”.

Anche qui non ti dà opzioni, dimmi tu qual è la risposta.

La risposta corretta è…. “avessero messo”.

Due punti anche per chi ha indovinato questa.

Fammi sapere com’è andata, scrivimi il punteggio nei commenti. Non mi sono calcolato il massimo possibile, ma te lo metto qui, a schermo. Fammi saper tu quanti punti, su questo totale possibile, hai fatto. E… fammi sapere anche se ci sono state domande difficili che ti hanno fatto imparare qualcosa che non conoscevi.

Bene, questo è l’ultimo video sul congiuntivo del nostro “mese del congiuntivo”, ma se questo e i due video precedenti hanno stimolato, hanno stuzzicato la tua curiosità, ti hanno fatto venire voglia di approfondire l’argomento, beh, la sfida Il congiuntivo in 30 giorni fa al caso tuo.

Ma che cos’è, una sfida? È un video-corso particolare, nel senso che ha luogo dal vivo, cioè, le lezioni sono pre-registrate, ma il corso ha luogo durante il mese di aprile. Poi, in realtà, i materiali ti rimarranno per sempre, non ti preoccupare. Ma l’idea è  che dovrai fare un po’ di lavoro tutti i giorni. Hai, praticamente, una video-lezione ogni due giorni (in totale sono 15), ma anche una lezione di ripasso ogni due giorni e tantissimi esercizi che ti aiuteranno, davvero, a fare molta pratica. E poi, avrai accesso a una comunità dove potrai fare tutte le tue domande su qualsiasi dubbio, sulle cose che ti insegneremo nelle lezioni, e ricevere risposte da me o da un’insegnante. Sono davvero entusiasta di come è venuto questo corso, questa sfida, perché penso che, davvero, non ci sia niente di così figo sul congiuntivo e non vedo l’ora che anche tu lo veda.

Ti lascio un link per tutte le informazioni sul corso, ma ti ricordo che hai poco tempo perché penso che questo video stia uscendo il 30 marzo, quindi fino a domani, fino al 31 marzo per iscriverti, perché poi la sfida inizia e le iscrizioni chiudono. Quindi, se t’interessa, clicca qui.

Impari l’italiano e pensi di conoscere il congiuntivo? Mmmh, vediamo se lo conosci per davvero. Ho preparato un quiz di 20 domande, alcune abbastanza semplici, altre abbastanza infami, che ti aiuterà a capire come te la cavi con il congiuntivo, uno degli argomenti grammaticali più temuti dagli studenti di italiano.

Io mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano, un canale per chi impara o ama l’italiano. Attiva i sottotitoli se ne hai bisogno. Ah, la trascrizione integrale è sul mio sito, e ho anche preparato un PDF che accompagna questo quiz. Potrai usarlo per dare un’occhiata a tutte le domande mentre guardi il video e, se vuoi, puoi pure stamparlo. Tra l’altro, nel PDF ho messo anche altri esempi che ti spiegano meglio ciascuno dei casi. Ti lascio il link in descrizione, ma puoi anche scansionare questo codice QR.

Trascrizione e glossario sul Podcast Italiano Club

Prima di iniziare, però, ti voglio ricordare che il 1 aprile 2025 inizia la sfida Il congiuntivo in 30 giorni, una corso di trenta giorni che, con 15 video-lezioni, 15 schede interattive di ripasso, qualcosa come 130 esercizi e una comunità con un insegnante a cui fare domande, ti aiuterà a padroneggiare il congiuntivo. Hai tempo fino al 31 marzo 2025 per iscriverti, quindi manca poco tempo. Hai un giorno da quando esce questo video. Ma te ne parlo meglio alla fine del video.

Mi raccomando, segnati i punteggi per ogni risposta, perché voglio che, alla fine, tu mi scriva quanti punti hai fatto in un commento. Ah, e se vuoi fare il test bene, senza barare, metti in pausa il video per pensare alla risposta e dilla anche ad alta voce. Ok? Incominciamo.

  1. Vorrei che scegliessi, tra queste opzioni, la forma corretta del verbo essere al congiuntivo presente.

Spero che tu _______ felice.

A) sii
B) sia
C) sei

La risposta corretta è… “sia”: “che tu sia felice”.

Curiosamente, “sii” è una forma che è esistita nella lingua italiana, ma che oggi non si usa più, fuorché all’imperativo: “sii felice”. Come forse sai, le prime tre forme del congiuntivo presente sono uguali: io sia, tu sia, lui o lei sia. Ma questo vale per qualsiasi verbo. Se hai indovinato, prendi un punto.

Continuiamo.

  1. Scegli la forma corretta del verbo avere al congiuntivo.

Immagino che voi ______ molto lavoro da fare.

A) che voi avete
B) che voi aviate
C) che voi abbiano
D) che voi abbiate

La forma corretta è… “abbiate”.

Se hai indovinato, prendi un altro bel punto. “Avete” è indicativo, “abbiano” è la forma di “loro”: “immagino che loro abbiano molto lavoro da fare”. “Aviate”, invece, non esiste proprio.

  1. Completa con la forma corretta del verbo dormire alla forma “noi”.

Mia madre pensa che noi ______ troppe poche ore a notte.

A) dormiamo
B) dormimo
C) dormamo
D) dormiemo

La risposta corretta è “dormiamo”: le altre tre sono completamente inventate. Tra l’altro, nota: la forma “noi” del congiuntivo presente è uguale a quella dell’indicativo presente: dormiamo. Questa è una regola generale, è sempre vero, per tutti i verbi. E questo perché, storicamente, la forma noi dell’indicativo presente deriva dal congiuntivo. E quindi avremo: lavoriamo, prendiamo, dormiamo, con tre forme uguali, mentre “voi” cambia: lavorate, prendete, dormite. In spagnolo e in portoghese, ma anche in romanesco, non è così: facci caso! Comunque, se hai indovinato, prendi un punto.

  1. Passiamo al congiuntivo imperfetto. Completa con la forme corretta del verbo dare.

Nonostante io ____ molta importanza al mio aspetto esteriore, in quel periodo ero sempre trasandato (potrei dire “in questo periodo”… vabbè).

A) davo
B) dessi
C) dassi
D) do

La risposta corretta è… “dessi”, con la “e”.

Questa “è” può trarre in inganno, perché ci aspetteremmo, forse, “dassi”. “Dare”, dopotutto, è un verbo in -are, ma l’imperfetto congiuntivo qui è irregolare, quindi “dessi”. Questo, tra l’altro, è un errore tipico che fanno anche gli italiani. E “stare” funziona alla stessa maniera: la forma corretta è stessi.

Un punto e mezzo se hai indovinato.

  1. Ultima domanda sulle forme. Scegli la forma giusta al congiuntivo trapassato.

Non sapevo tu _____ ________  in vacanza in Messico.

E il verbo sarebbe andare.

Le opzioni sono:

A) avessi andato
B) fosse andato
C) avessi stato
D) fossi andato

La forma corretta è “fossi andato” (ma si potrebbe dire anche “fossi stato”), e non “fosse andato” perché “fosse” si riferisce a “lui” o “lei” e non “tu”: è una terza persona singolare. Le altre risposte, poi, sono completamente sbagliate, perché con andare l’ausiliare è essere: sono andato, eravamo andati, foste andati, fossero andate, e così via.

Passiamo alla seconda parte del quiz, sulla concordanza dei tempi, cioè quel meccanismo che regola la scelta dei tempi verbali per esprimere i giusti rapporti tra i fatti di cui parliamo, quindi tra i verbi. Nello specifico, ti darò una frase di base all’indicativo, e poi la stessa frase ma subordinata, cioè dipendente da un’altra frase. E questa subordinata dovrà avere il verbo al congiuntivo. Sarà più chiaro vedendo le frasi. Quindi:

  1. Ti do una mano” ma… →

Vuoi che ti _____ (e qui “dare” deve essere al congiuntivo) una mano?Quindi…

A) Vuoi che ti do una mano?
B) Vuoi che ti dessi una mano?
C) Vuoi che ti dia (…)?
D) Vuoi che ti abbia dato una mano?

La risposta corretta è… “dia”.

Vuoi che ti dia una mano”, al presente, perché “vuoi” e “dia” sono fatti che avvengono contemporaneamente, nel presente. “Vuoi (adesso) che ti “dia” (in questo momento) una mano. O… tra poco!

Se hai indovinato prendi un punto.

  1. Il mio capo non mi apprezzava.” Qui, la frase diventa... →

Temevo che il mio capo non mi __________.”

Come diventa, apprezzare?

A) apprezzi
B) apprezzava
C) apprezzasse
D) apprezzerà

La risposta giusta è “apprezzasse”.

Qui abbiamo un congiuntivo imperfetto, che esprime un fatto contemporaneo a quello della frase reggente, cioè “temevo”. Temevo (nel passato) che il mio capo non mi apprezzasse (sarebbe quindi un congiuntivo imperfetto).

Se hai indovinato, ti becchi un punto.

  1. Francesco non ha capito”. →

Credi che ieri sera Francesco non ______?

A) abbia capito
B) capirà
C) capisce
D) avesse capito

La risposta corretta è “abbia capito”.

Il congiuntivo passato serve a esprimere un fatto anteriore a quello della frase reggente (cioè “credi”). Un punto se hai indovinato!

  1. I tuoi figli non credono che la prossima estate li ______ a Disneyland.”

E qui il verbo è portare.

A) portavi
B) portassi
C) porterai
D) porta

La risposta corretta è… “porterai”.

Ok, questa era una domanda era un po’ trabocchetto, perché la risposta non è al congiuntivo ma all’indicativo futuro. Infatti, per esprimere un fatto che è posteriore rispetto a uno che avviene nel presente (quindi ”credono”, nel presente) si usa spesso il futuro, anche. Quindi “credono che porterai”, “credono che li porterai”. L’alternativa è usare un congiuntivo presente con valore futuro (credono che li ”porti”), che però non era un’opzione, quindi…  bisognava scegliere “porterai”. Ok, ammetto che questa era cattivella. Hai indovinato? Un punto e mezzo.

Aumentiamo ora il livello. Questa volta non ti do opzioni, dovrai dirmi tu l’opzione corretta.

  1. Non pensavamo che ________ (voi - fare) i compiti.”

Qui voglio che tu scelga una forma che esprime un fatto anteriore, precedente a quello della reggente, cioè “non pensavamo”, “noi non pensavamo”. Quindi “non pensavamo che, prima di quel momento, voi _______ i compiti”.

La risposta è … “aveste fatto”.

Non pensavamo che aveste fatto i compiti”. E non “faceste” perché “faceste” sarebbe contemporaneo, cioè “non pensavamo che in quel momento faceste i compiti”, oppure “steste facendo i compiti”. Mentre, per avere un rapporto di anteriorità, dobbiamo usare il trapassato del congiuntivo: “non pensavamo che voi, prima di quel momento, aveste fatto, aveste già fatto, i compiti”. Se hai indovinato, prendi due punti. Due punti!

In questa terza parte ti propongo varie opzioni: dovrai scegliere quella corretta, che può essere al congiuntivo o all’indicativo. Dunque devi sapere quale bisogna usare.

  1. Anche se mi ______ la pizza, non la mangerei tutti i giorni”.

A) anche se mi piace
B) anche se mi piaccia
C) anche se mi piacque

La risposta corretta è… “piace”.

In frasi come queste, “anche se” vuole l’indicativo: “anche se mi piace”, che è una circostanza reale, cioè mi piace davvero. È come dire “nonostante mi piaccia” o “sebbene mi piaccia” che, però, vogliono il congiuntivo. Se, invece, la circostanza non è reale, direi “anche se mi piacesse”: non mi piace, ma “anche se mi piacesse”, “anche se mi piacesse” pizza (e non mi piace), non la mangerei tutti i giorni”. Comunque, hai indovinato? Un punto.

  1. Federica ha capito la soluzione prima che gliela ______ (dire) io”.

A) prima che gliela dicessi
B) prima che gliela dica
C) prima che gliel’ho detta

La risposta corretta è “dicessi”, al congiuntivo imperfetto.

Prima che gliela dicessi io”. Con “prima che” ci vuole il congiuntivo e, in questo caso, ci vuole il congiuntivo imperfetto, “dicessi”, visto che la frase reggente è situata nel passato (“ha capito”). Se hai indovinato, un altro punto.

Ora, in questa frase, voglio dire una frase che significa qualcosa come “te lo dico per farti capire”, cioè con questo obiettivo, con questo scopo. E quindi:

“Te lo dico perché tu mi _______” .

A) capisci
B) capissi
C) capisca

La risposta è… “perché tu mi capisca”.

Perché + congiuntivo, che esprime un obiettivo, un fine, uno scopo. Perché + indicativo, invece, è possibile, ovviamente, ma esprime un fatto realmente accaduto, una causa. “Te lo dico perché mi capisci” cioè significa che mi capisci davvero, ed è questo il motivo per cui te lo dico. “Te lo dico perché tu mi capisca”, invece, significa che voglio che tu mi capisca, cioè questo è il mio scopo, il mio obiettivo. Hai indovinato? Prendi un punto e mezzo.

  1. Ho sognato che _______ un leone”.

A) ero (un leone)

B) che fossi
C) che era
D) che sia

La risposta corretta è… “ero”.

Ok, forse questa ti ha tratto in inganno, me lo scriverai nei commenti. Ma con “sognare” (col significato di “fare un sogno” e quindi non di avere un’aspirazione, una speranza, tipo “sogno che il mondo cambi”, ma sogno… “sogno reale”) si usa l’indicativo e non il congiuntivo. “Ho sognato che ero un leone, che giravo per la savana, e che… non so, mi mangiavo una gazzella”. Ok? Indovinato? Un punto e mezzo.

  1. È strano che questo quiz non ti ______”.

A) piace
B) piaccia
C) piacesse

La forma corretta è… dunque, anche questa, in realtà, è un… piccolo trabocchetto. Nel senso che, la forma più elegante è sicuramente “piaccia”, ma “piace”, all’indicativo, è comunque una forma piuttosto comune nel parlato e magari l’hai già sentita. Ma siccome qui stiamo valutando gli usi standard del congiuntivo, quindi in un registro medio, medio-alto, temo di doverla considerare errata. E quindi, la risposta corretta è “piaccia”. E prendi un punto e mezzo, se l’hai indovinata.

Concludiamo il quiz con l’ultima parte, sul periodo ipotetico, ovvero quella costruzione che si usa per fare ipotesi ed esprimere le conseguenze di quella ipotesi.

  1. Se _______ in Italia, mangerei un sacco di gelato”.

A) se vivesse
B) se viva
C) se vivessi
D) se vivrò

La risposta corretta è… “vivessi”.

Se vivessi in Italia, mangerei un sacco di gelato”. “Vivesse”, con la -e, sarebbe riferito a un lui o un lei: “se Gianluca vivesse in Italia, mangerebbe un sacco di gelato”. Ah, attenzione a questo fatto: il congiuntivo imperfetto, nel periodo ipotetico, si usa per parlare del presente o del futuro, ma non del passato. Cioè, “se vivessi” vuol dire “se vivessi ora” o “se vivessi un domani”, in futuro, ma non nel passato. Dovrei dire, in quel caso, “se avessi vissuto” o “se fossi vissuto” è anche possibile. Quindi, se hai indovinato, prendi un altro punto.

  1. Non avremmo perso il treno, se ______ di casa in tempo”.

A) uscissimo di casa
B) uscimmo di casa
C) fossimo usciti
D) eravamo usciti

La risposta corretta è “se fossimo usciti” che, in questo caso, si riferisce a un fatto passato. “Se fossimo usciti” in quel momento, nel passato. E quindi, se hai indovinato, prendi un altro punto.

  1. Se da giovane _______ medicina, oggi farei il medico”.

A) studiassi

B) studiavo

C) avessi studiato

D) studiai (medicina)?

La risposta corretta è “avessi studiato”.

Ecco, questo è uno di quei casi in cui l’ipotesi è nel passato. Ok? “Se da giovane”  (quindi nel passato) “avessi studiato medicina”… e la conseguenza è, poi, nel presente: “oggi farei il medico”. Ti ricordo che non è “studiassi”, perché “studiassi” qui non si riferisce al passato: cioè, “se studiassi” significa adesso, oppure domani, in futuro.Se hai indovinato questa, prendi un punto e mezzo.

Ora non ti darò opzioni, dovrai dirmi tu la forma corretta.

  1. Se ______ (voi - alzarsi) un po’ prima, arrivereste in tempo a scuola”.

La risposta è… “vi alzaste”.  Questo è un verbo riflessivo, cioè “alzarsi” e alla forma “voi” diventa vi alzaste; “se vi alzaste”, con il vi. Se hai indovinato fai due punti.

  1. Ultima domanda del quiz: “Se ieri sera non ________ (smettere - loro) di dire quelle stupidaggini, penso che me ne sarei andato via”.

Anche qui non ti dà opzioni, dimmi tu qual è la risposta.

La risposta corretta è…. “avessero messo”.

Due punti anche per chi ha indovinato questa.

Fammi sapere com’è andata, scrivimi il punteggio nei commenti. Non mi sono calcolato il massimo possibile, ma te lo metto qui, a schermo. Fammi saper tu quanti punti, su questo totale possibile, hai fatto. E… fammi sapere anche se ci sono state domande difficili che ti hanno fatto imparare qualcosa che non conoscevi.

Bene, questo è l’ultimo video sul congiuntivo del nostro “mese del congiuntivo”, ma se questo e i due video precedenti hanno stimolato, hanno stuzzicato la tua curiosità, ti hanno fatto venire voglia di approfondire l’argomento, beh, la sfida Il congiuntivo in 30 giorni fa al caso tuo.

Ma che cos’è, una sfida? È un video-corso particolare, nel senso che ha luogo dal vivo, cioè, le lezioni sono pre-registrate, ma il corso ha luogo durante il mese di aprile. Poi, in realtà, i materiali ti rimarranno per sempre, non ti preoccupare. Ma l’idea è  che dovrai fare un po’ di lavoro tutti i giorni. Hai, praticamente, una video-lezione ogni due giorni (in totale sono 15), ma anche una lezione di ripasso ogni due giorni e tantissimi esercizi che ti aiuteranno, davvero, a fare molta pratica. E poi, avrai accesso a una comunità dove potrai fare tutte le tue domande su qualsiasi dubbio, sulle cose che ti insegneremo nelle lezioni, e ricevere risposte da me o da un’insegnante. Sono davvero entusiasta di come è venuto questo corso, questa sfida, perché penso che, davvero, non ci sia niente di così figo sul congiuntivo e non vedo l’ora che anche tu lo veda.

Ti lascio un link per tutte le informazioni sul corso, ma ti ricordo che hai poco tempo perché penso che questo video stia uscendo il 30 marzo, quindi fino a domani, fino al 31 marzo per iscriverti, perché poi la sfida inizia e le iscrizioni chiudono. Quindi, se t’interessa, clicca qui.

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