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Questo posto è molto ITALIANO 🇮🇹🤌 [VLOG al Lago Maggiore]

July 9, 2021

Trascrizione

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D: Che ne dici della vista?

E: Eh, niente male. Niente male.

D: Ma ciao! Ahia! Finalmente dopo mesi in cui la pandemia ci ha costretti a casa siamo di nuovo in viaggio, in un fine settimana di esplorazione. Oggi siamo venuti al Lago Maggiore, che è un posto bellissimo.

Beh, niente male la vista, eh? Erika fa manovra con l’auto.

Trascrizione PDF con glossario audio isolato (PI Club)

Siamo venuti in un “Bed and Breakfast” — scusate per l’inglese, ma si dice così, purtroppo — che è un posto davvero bellissimo. Quindi brava Erika, perché l’ha scelto Erika.

E: Eh? (con il significato di: “hai visto che brava sono stata?”)

D: E avete visto forse le viste che vi ho messo prima, sono pazzesche. Oggi c’è un po’ di sole, il che è buono perché le previsioni davano brutto tempo. Quindi cercheremo di sfruttare la mattinata e farvi vedere qualcosa di bello, non so ancora cosa, non abbiamo programmato niente.

Verbania è un comune sulla sponda occidentale del Lago Maggiore. Si compone di numerose piccole frazioni, tra cui le tre più famose, che si trovano lungo la costa. Suna, Intra e Pallanza.

Io ed Erika volevamo fare un giro in barca delle isole che ci sono qui nel Lago Maggiore, ma abbiamo perso la barca per cinque minuti. E quindi dove siamo?

E: E quindi siamo venuti a Villa Taranto, che era poco lontana, e abbiamo ripiegato su questo posto.

E: Ripiegato, esatto.

D: Ora, come sempre non siamo minimamente preparati su questo posto. Forse questa volta siamo particolarmente impreparati, quindi vi spiegherà, come sempre, Davide del futuro qualcosa su questo posto.

Come promesso, eccomi nel futuro a raccontarvi qualcosa su questo luogo. Villa Taranto è una villa, come si può intuire, che si trova tra Pallanza e Intra. È famosa per i suoimeravigliosi giardini botanici, che si estendono su un’area di, pensate,160.000 (centosessantamila) metri quadri. Piccolini. La villa fu voluta nel1870 da un conte. Fu poi venduta nel 1900 a una marchesa e nuovamente venduta nel 1930 a un ricco capitano scozzese, Neil McEacharn.

La prima tappa è la fontana dei “putti”. Attenzione, due T, amici ispanofoni. PuTTi. Il capitano era innamorato dell’Italia e appassionato di botanica. In viaggio sull’Orient Express aveva letto sul giornale Times l’annuncio di vendita di una villa sul Lago Maggiore.

Questo è un tipico giardino all’italiana, simmetrico, ordinato, elegante. Questo dovrebbe essere un labirinto di tulipani in primavera e un labirinto di dalie in estate. Noi abbiamo scelto la stagione peggiore, perché i tulipani sono morti e le da li e non ci sono ancora. Qua abbiamo tantissimi cactus. O meglio, “cactī” dovrei dire, in latino. Una collezione davvero... molto interessante. E tanti di loro sono fioriti!

Il capitano venne a Pallanza e si innamorò della posizione geografica della villa, tanto che comprò la proprietà. La ribattezzò Villa Taranto in onore di un suo antenato che era stato nominato duca di Taranto da Napoleone e iniziò ad ammodernarla, allestendo uno stupendo giardino botanico contenente piante da tutto il mondo.

Questa pianta se ho capito bene ha 400 (quattrocento) anni.

Oggi i giardini di Villa Taranto contengono 1000 (mille) piante non autoctone e 20.000 (ventimila)specie di particolare interesse botanico. Non so cosa significhi, ma l’ho letto su un sito. Suppongo siano piante particolari.

E questa è la villa. Non è visitabile, quindi si può vedere solo da fuori. Però... è molto, molto, molto bella.

Il capitano molto generosamente donò la proprietà allo stato italiano nel 1962, con il desiderio che la sua opera fosse continuata nel futuro. E credo sarebbe davvero felice divedere che i giardini oggi sono così belli e così ben tenuti.

E da questo ponticello abbiamo anche... abbiamo anche una vista, un panorama. Un altro giardino all’italiana, molto elegante. Sta iniziando a sollevarsi un venticello, il che, Erika, potrebbe non essere un buon segno.

E: Eh, ma pioverà, pioverà.

D: Pioverà. Quindi, è meglio scappare. Oppure rimaniamosotto.

E: Al riparo.

D: Rimaniamo qui al riparo di questo gazebo. La cosa interessante di questo posto è che... o di questa zona, diciamo, è che, pur trovandosi in Piemonte, è una zona linguisticamente più affine alla Lombardia. E quindi se sentite come parlano le persone praticamente parlano con un marcato accento milanese. Per come lo posso valutare io. E questo perché, storicamente, tutta questa zona che oggi è del Piemonte era in realtà della Lombardia. Poi non sono esperto di storia, però sì.

Come ti senti a tornare a viaggiare dopo mesi di isolamento?

E: Incredibile, non sembra vero! Bellissimo e molto rilassante.

D: Io ho un po’ come un dejà vu. Nel senso che sembra di essere tornati all’estate scorsa.. Nel senso che l’estate scorsa la situazione è migliorata, come dire, c’è stata questa nuova libertà, questo allentamento delle restrizioni; e adesso sembra di vivere la stessa situazione. Sperando che poi l’epilogo sia migliore...

E: Beh, quest’anno però ci sono i vaccini, quindi siamo più fiduciosi.

D: Qua abbiamo una serra, con piante, ovviamente, perché dentro le serre ci sono le piante. Non so dirvi che cosa siano, però ingenerale come in tutto questo giardino botanico ci sono piante provenienti da tutto il mondo. Erika mi corregge, dicendo che questa non è una serra, ma è...

E: Un “giardino d’inverno”.

D: E tu sai la differenza?

E: Sì.

D: E ce la vuoi dire?

E: No.

Queste invece si chiamano “ninfee”. E da qualche parte c’è anche una libellula. Ecco, non so se la vedete. Una libellula che vola, che svolazza.

Erika è molto felice perché ha trovato un’amaca libera. Vediamo adesso come se la gode, con questa brezza, con questo venticello che soffia.

D: Sei un po’ storta.

E: E perché qua c’è un buco!

D: Io mi farò bastare questa. Buona notte.

D: Dai Erika, voglio la tua opinione su questo posto.

E: Arriva sempre il momento in cui mi obbliga a dire la miaopinione e io non so cosa dire.

D: Però questa volta non ho detto “Erika, cosa ne pensi?”, ma te l’ho chiesto in un altro modo.

E: Quindi devo rispondere... No, volevo, invece di dare la mia opinione, dare anche delle informazioni, se qualcuno volesse venire prima o poi a visitare. E cioè che l’ingresso per gli adulti costa 11 (undici) euro. E secondo me è una gita da due-tre ore, diciamo, se uno se la prende con calma. Secondo me [in] primavera, estate, autunno è sempre bello, perché ci sono così tante piante che secondo me in ognuna di queste tre stagioni c’è qualcosa di particolare da vedere.

D: Stavamo anche osservando una cosa, che questo giardino è davvero molto molto grande. Ed è molto molto ben tenuto. Cioè se voi guardate l’erba è tagliata, le piante sono curate, non è come alcuni parchi — vabbè, costa, non è un parco pubblico — però ci sono posti in Italia dove, ecco, la cura non è esattamente a questo livello. Mentre questo è davvero molto molto ben tenuto.  

Quindi lo consigliamo, questo giardino?

E: Consigliato, consigliato.

D: E ora... e ora... ora cosa facciamo?

E: E ora andiamo a Intra a fare una passeggiata e a cenare.

D: Intra è una delle tre parti (principali) di cui si compone la città di Verbania, in cui ci troviamo adesso. E dovrebbe essere lì da qualche parte. Per ora siamo stati fortunati con il tempo, perché nonostante il cielo sia abbastanza nuvoloso non ha ancora piovuto, quindi, incrociando le dita, speriamo che continui così.

Totalmente fuori fuoco.

A proposito di Verbania, il comune nacque nel 1939 in piena epoca fascista, dall’unione dei comuni di Intra e Pallanza. Qui vedete Intra, a proposito. Il nome che le fu dato, Verbania, derivava da uno dei nomi latini per il Lago Maggiore, ovvero Verbanus. E infatti “lago Verbano”, a quanto ho letto, sembra essere ancora oggi il nome alternativo del lago, anche se non so quanto sia realmente usato dalle persone del luogo.  

E alla fine è arrivata la pioggia, come era destino. Quindi adesso andiamo a cercare un posto riparato dove passare un po’ di tempo e bere qualcosa.

Un po’ di vicoli all’italiana nel centro di Intra. 

D: Buono?

E: Molto italiano. [Clip di Boris] “Però sei molto italiano, perdonami. Te lo posso dire? Sei molto italiano”.

Per fortuna la pioggia è durata molto poco, e ora è tornato a splendere il sole. Dunque andiamo a farci un giro nella cittadina di Intra. Qua siamo in un tipico “budello” italiano. Una stradina stretta.

E comunque in Italia anche in una cittadina abbastanza piccola come questa non può mancare una basilica enorme. Questa è la basilica di San Vittore, che è relativamente recente, almeno per l’Italia, essendo stata completata nel 1889. E questo è il suo campanile. È piuttosto imponente come chiesa, non trovate? Considerando che Verbania ha appena 30.000 abitanti, non è certo una metropoli. Volevo farvi vedere la chiesa da dentro ma c’è una messa, ora provo a vedere se riesco a entrare comunque e filmarvi qualcosa.

Io ed Erika siamo venuti in una libreria. Sto vedendo alcuni nomi familiari di persone che ho intervistato su questo canale. Le riconoscete?

Ci siamo attardati in quella libreria per tipo un’ora e cihanno chiusi dentro, perché...

E: Non si erano accorti che eravamo rimasti sotto a guardare i libri.

D: Esatto... poi siamo tornati sopra ed era tutto chiuso. Comunque facciamo vedere cosa abbiamo comprato, Erika.

E: Ok.

D: Dai.

E: Allora, parto dai tuoi. Vedo “l’italiano scomparso”, grammatica della lingua che non c’è più.

D: Dovete sapere che io da un anno leggo solo libri sulla lingua italiana, praticamente. È colpa vostra, che vi iscrivete al canale e volete video sull’italiano.

E: Poi cosa abbiamo... Tullio de Mauro, Guida all’uso delle parole.

D: Tullio De Mauro, grande linguista. Questo credo sia un classico che non ho mai letto.

E: E poi c’è il mio libro, che non so se interesserà a qualcuno,ma è un manuale di fotografia.

D: Ma non hai già tipo tre o quattro manuali di fotografia?

E: No, non sono manuali di fotografia, sono altre cose sulla fotografia, ma questo è molto tecnico, molto specifico. E non avevo niente di proprio così avanzato.

D: Non lo leggerai mai, te lo dico. Perché ti conosco. __Rieccoci qui, abbiamo mangiato, abbiamo fatto cena. Vi facciamo vedere la ruota panoramica di Intra. E... Erika, dove sei? Dove vai? Concludiamo la prima giornata di questo vlog. Direi che non abbiamo altro da aggiungere. Un saluto e a domani!

E: Ciao!

D: Ciao ciao.

Un grazie di cuore a tutti i membri del Club che sostengono questo progetto. Se ti interessa la trascrizione di questo video, un podcast esclusivo con più di 80 episodi l’accesso a un gruppo Telegram e a un server Discord esclusivi e tanti tanti altri materiali bonus dai un’occhiata al link che ti metto ora sullo schermo. Alla prossima! Statemi bene. Ciao ciao!

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